Capitolo 57

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Marta's pov:
Io e Sara ci alziamo e andiamo dietro il cespuglio, ci guardiamo intorno ma non vediamo nessuno

S: Marta li avevi sentiti anche tu i passi vero?

Io annuisco e continuiamo a guardarci, poi socchiudo gli occhi per mettere a fuoco due figure lontane. Realizzo dopo qualche secondo che c'è un uomo che sta puntando una pistola addosso ad un'altro uomo, appena li vede Sara stava per urlare ma io le tappo la bocca in tempo.
Lei mi guarda terrorizzata ed io scuoto la testa. Ci nascondiamo dietro un albero e rimaniamo ferme in attesa. Sono disarmata, sono più utile di Sara ma comunque inutile.

Sentiamo delle grida ma non capisco cosa dicono e poi sentiamo un rumore, ho riconosciuto subito che era lo sparo di una pistola magnum, modello 92, con calibro di 8 mm cromata. Sento un'altro sparo seguito da un'altro.
Tenevo la mano premuta sulla bocca di Sara per non farla urlare e nel frattempo pensavo. In tutto ha 18 colpi, se non ne aveva usati altri ne rimangono 15. Dobbiamo stare attente.

Sara si sporge per vedere cosa succede e quando me ne accorgo la tiro indietro, speriamo non ci abbia viste.

Io: ma io dico sei impazzita se ci ha visto siamo morte.

Lei sta zitta e io continuo a guardarla male.

Io: va bene che non hai esperienza però stai ferma, faccio tutto io!

Lei apre la bocca per parlare ma veniamo zittite dal rumore di una risata, ci giriamo e troviamo davanti a noi quel tizio.
Avrà più o meno 45 anni e ha i capelli scuri e gli occhi scuri, qualche ruga vicino agli occhi e un tatuaggio sul collo, ha un uccello infuocato.

Io butto Sara per terra e tiro un calcio alla mano con la pistola, che gli cade e finisce vicino a Sara, lui mi spinge contro il tronco dell'albero, mi graffio la schiena ma gli tiro una ginocchiata in mezzo alle gambe e lui cade a terra. Mi tolgo i tacchi velocemente e lui ha ripreso la sua pistola, me la punta contro ma riesco a spostarmi in tempo, 14 colpi, sempre se non ne ha usati altri, lui mi prende la caviglia e me la tira facendomi cadere, mi taglio il braccio, io mi metto a cavalcioni sopra di lui e gli tiro un pugno sul naso, credo di averglielo rotto.
Questa mossa lo fa arrabbiare molto che mi prende dai fianchi e mi lancia per terra, mi taglio la gamba con un ramoscello ma trovo la pistola vicino a me. Ci alziamo contemporaneamente e io gli punto la pistola addosso.

S: NO MARTA NO

Io non guardo Sara, sto facendo come mi hanno insegnato, mi sto concentrando. Gli occhi fissi sul bersaglio, respiro profondamente e tengo entrambi i gomiti leggermente piegati in modo che dopo lo sparo non subisco il contraccolpo.

S: Marta ascoltami lo so che sei abituata ma non lo fare, non lo fare ti prego, non davanti a me

Sentiamo dei passi avvicinarsi e vediamo Zayn e Niall che appena vedono la scena si fermano scioccati.
Sara comincia a piangere e gli altri due mi dicono di non sparare. Rimango perfettamente concentrata.

X: tanto non hai il coraggio di spararmi biondina

Io non rispondo e continuo a stare attenta ad ogni suo singolo movimento, sono abituata alle provocazione, e poi lui fa davvero schifo a provocare, lui si mette a ridere e io gli sparo alla mano, Sara urla e subito dopo tolgo i proiettili dalla pistola e gliela lancio.

Io: non provocarmi, se non ci fossero stati loro quella pallottola sarebbe stata indirizzata in mezzo alla tua testa, coglione

Dico freddamente, lui mi guarda con occhi sgranati mentre si tiene la mano.

Vado dagli altri e Zayn viene da me.

Z: stai bene?

Io: si tranquillo, voi?

Z: tutti bene, Sara è un po' sotto shock ma bene.

Io e Niall andiamo a casa nostra mentre gli altri due vanno ogni uno nella propria casa.
Niall è silenzioso e non ha ancora spiaccicato una parola.

Io: cosa c'è?

N: non fare mai più una cosa del genere davanti a me, sopratutto davanti a Sara, ma stai scherzando? Ti rendi conto che hai sparato alla mano di un tizio davanti a me! DAVANTI A ME CAZZO

Io alzo gli occhi al cielo e vado a medicarmi i taglietti, mi metto il pigiama e vado a dormire lasciando che Niall mi urlasse contro.

Tanto non lo ascolto.

Non capisco, oltre ad averli salvati da quel pazzo armato mi urlano anche contro.
Che poi ho solo sparato alla mano del tizio non sanno quanta gente ho ucciso durante questi anni.

Mentre scaricavo la mia rabbia attraverso la mia mente mi sono addormentata convinta che il giorno dopo non ci sarebbe stata scuola.

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