Severus Piton scattò in piedi al terzo urlo con la bacchetta in mano.
O meglio, cercò di scattare, ma la coperta nella quale si era avvolto come un bruco lo costrinse ad un rotolamento non proprio piacevole già dal divano. Soprattutto per il fatto che erano le due di notte.
Imprecando tra i denti e strisciando fuori dal suo bozzolo, si spaventò a morte per un altro grido che giunse dalla camera della padrona di casa.
- Severus! Oddio, ti prego, svegliati!-
Ma che diavolo...?
Decise di alzarsi ed andare in avanscoperta: non essendo però familiare con l'ambiente circostante, capì che nel tragitto aveva demolito pile di libri sparsi per terra, capovolse vari contenitori di cui non sapeva l'esistenza e rischiò di spaccarsi l'osso del collo scivolando su qualcosa... beh, di scivoloso.
Bussò timidamente alla porta, ma dato che dall'interno sembrava ci fosse un omicidio in corso, si disse che forse era meglio lasciar perdere l'educazione per una volta.
Spalancò la porta, ma tutto quello che c'era era una Hermione Granger che si contorceva tra le lenzuola, i capelli di una pazza e il cuscino bagnato di lacrime.
Un incubo!
Bravo Sherlock, complimenti! Vuoi un applauso? Ma ti prego... facciamo dietrofront o rimaniamo qui in piedi per il resto della notte a vegliare su questa qua?
Quasi quasi rimango qua.
Ma...ma tu... Ma tu hai problemi! Ma smettila, ritorniamo a dormire! Ho sonno, benedizione, e ho pure freddo!
Ma io non posso lasciarla così... E poi stava gridando il mio nome... Forse ha bisogno di aiuto!
Ma che aiuto! Sei tu che hai bisogno di aiuto, l'aiuto di uno psicoanalista! Già il fatto di venire a trovarla mi sembrava azzardato, ma restare qui a fare la balia? Non ci penso nemmeno!
Smettila di fare il cinico, il freddo,il bastardo traditore. La guerra è finita ormai, e se lei, o chiunque altro ha bisogno di me, io ci sono!
Ma..!
Proprio in quel momento la Granger si rimise a singhiozzare violentemente, vaneggiando nel sonno: - No, no, no, ti prego, non morire, Severus! O mio dio, ti odio! Non puoi... Apri gli occhi, apri gli occhi e abbracciami, e dimmi che non sono arrivata troppo tardi...Te ne prego... Non proprio adesso... Non adesso che ho capito....-
Di colpo Piton capì. Stava sognando la sua morte, si ricordava quelle parole... Quando, un anno fa, sul lurido pavimento della Stramberga procedeva verso la morte, sentiva quella voce che gli parlava, lo implorava di fare ritorno, di non lasciare il mondo, la voce dolce ma rotta che parlava, sussurrava, singhiozzava, e delle dita che con infinita delicatezza gli sfioravano le guance, e le lacrime salate che da lontano gli cadevano sul colletto, sul petto, sul viso.
E nonostante faticasse ad ammetterlo, forse erano state tutte queste cose a frenarlo dal dolce limbo della morte, a dirgli di dare un'altra possibilità alla vita e a ciò che può offrire.
Improvvisamente gli venne da piangere.
Granger...
Si inginocchiò ai piedi del suo letto e cominciò a scuoterla delicatamente e cercando di calmare quella ragazza che aveva sopportato anche troppo.
Le diede dei colpetti sulle guance, le spazzò via le lacrime dal viso e le sussurrò parole confortanti. Nella penombra osservò le sue ciglia tremanti, le cioche di capelli appiccicate al viso e le dita che stringevano convulsamente le lenzuola, chiedendosi come potesse diventare un incubo la morte di un pipistrellone odiato da tutti.
Pian piano il respiro si calmò, il corpo smise di inarcarsi e di contorcersi, e finalmente emise un singulto simile ad un sospiro.
La coprì con la coperta che era stata scalciata via, e solo allora Piton si fece da parte.
Ora puoi anche andartene.
Ma...
Niente ma. Sto morendo di sonno.
Stava per uscire dalla stanza, quando sentì il proprio nome essere pronunciato da Hermione con una tenerezza e una nostalgia indescrivibile.
Vecchio mio, anche le allucinazioni ora?
Scosse la testa, infuriato con sé stesso, eppure rimase fermo sul proprio posto.
- Severus.-
Stavolta si girò e vide la ragazza che lo fissava con un sorriso tremulo sulle labbra.
- Hermione.-
- Sei davvero tu.-
- A quanto pare, sì.
- Vieni qua.-
Severus non ci pensò nemmeno a disobeddire. Si avvicinò piano, passo dopo passo, come un bambino intimorito.
- Severus... Volevo solo... Grazie.-
Gli occhi di lei brillavano di commozione e... di quel qualcosa.
Qualcosa che poteva vedere solo negli occhi di quella donna.
"Qualcosa senza il quale non riusciresti a vivere mai più", si disse, ormai convinto, e , chinandosi, le diede un bacio sulla fronte, leggero come le ali di una farfalla notturna.
Da fuori la finestra, persino la luna sembrò più luminosa.
OKAY. OKAY. Ditemi che fa schifo, e avreste ragione. Ero indecisa su come finirla, l'ho scritta e riscritta, e alla fine è venuto fuori questo. Mi spiace se vi ho delusi.
Se invece vi piace, tanto meglio, no?
GRAZIE PER LA VOSTRA BENEDETTA PAZIENZA.
IDEE per le prossime parti?
Ciauuu con amour,
03SN03
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Without You
FanfictionRaccolta di Minifanfics su Herm e Sev. "I love you, and I will love you until I die, and if there's a life after that, I'll love you then." Buona lettura!