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Avevo nove anni quando ho capito qual era il mio sogno. Tutto grazie ad un tema lasciato per casa durante la primavera della terza elementare. La traccia era semplice: "Cosa vuoi essere da grande?" Ci pensai a lungo. Molti dei miei compagnetti parlavano sempre di fare i pompieri, gli astronauti, i calciatori, e roba cosí. Altri volevano essere come i ragazzi grandi che si vedono nei film, quelli che fumano, hanno la moto, rimorchiano un sacco di ragazze, e tutto il resto. Insomma, i ribelli. Io non volevo essere nessuna di queste cose. Alla fine ho capito cosa volevo essere: me stesso. Semplicamente me stesso. Perché? Perché poteva significare qualcunque cosa; avrei potuto scegliere qualunque mestiere, vivere in qualunque parte del mondo, ed essere totalmente libero. Era ancora tutto da scoprire. L'unica certezza, nella mia mente, era che sarei stato felice. E quindi ho fatto il tema. Appena finito, l'ho fatto leggere a mamma. Quando ha finito di leggerlo, si é inginocchiata davanti a me, mi ha guardato negli occhi sorridendo e ha detto "Matteo, hai assolutamente ragione. Devi essere te stesso, devi trovare il tuo sogno e seguirlo, puoi essere chiunque vuoi, e sarai felice. Però amore mio, ricorda sempre una cosa: essere se stessi non é facile. Ci saranno sempre persone che cercheranno di sminuirti, di sottometterti, di farti vergognare di chi sei, e cercheranno di farti diventare come loro. Ma tu non devi dargliela vinta. Devi sempre difenderti, a testa alta, non devi stare zitto davanti agli insulti o alle ingiustizie. Non devi mai vergognarti di chi sei o farti influenzare dalla negatività altrui. Capisci?" Aveva le lacrime agli occhi quando ha finito di parlare, e ho capito che faceva sul serio. Ho saputo soltanto annuire, ma a lei é bastato. Sapeva che mi sarei ricordato le sue parole. Era la protettrice di tutti i miei segreti, ascoltava sempre i miei sfoghi, mi chiariva dubbi e incertezza, e mi dava consigli. Ed io li seguivo sempre... Quasi sempre. Nel 99,9% dei casi, intendo. Perché proprio quel consiglio, che forse era il piú importante di tutti, non sono mai riuscito a seguirlo.

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