Quando sto passando un brutto periodo, solo una persona può tirarmi su di morale: Lara. Bhe, in realtà sono sempre con lei, anche nei periodi belli. Non ci vediamo sempre dato che andiamo in due sedi diverse dello stesso liceo, ma ci vediamo quasi ogni sabato. E infatti adesso sono con lei, in centro a Palermo, nello stesso posto dove stiamo sempre: il teatro Massimo. Qui il sabato pomeriggio ci trovi tutti. Anche Vic, insieme ai suoi amici e suo fratello. Sempre con una birra o una sigaretta in mano che ride e parla con tutti. Tranne che con me, io sono invisibile a tutti tranne che a Lara. Mi distraggo a fissarlo, fino a quando sento Lara che ripete il mio nome, poi mi agita una mano davanti agli occhi e finalmente mi giro verso di lei. "Che c'é?" Le chiedo. "Ma stai sognando? É mezz'ora che parlo e non mi ascolti," dice lei seccata. Sento le mie guance riscaldarsi, e abbasso lo sguardo. Certo che come amico sono inutile. La mia migliore amica mi parla e io invece di ascoltarla sto a fissare Vic. Faccio schifo. "Scusami," dico io timidamente. "Ehi, tranquillo, sembri avere altro per la testa," risponde lei, con un tono di voce che conosco molto bene: é il tono che prende quando sa che c'é qualcosa che non le dico. Ha ragione. Non le ho mai parlato di Vic. Quando é iniziato a piacermi, e ho capito che in effetti mi piacciono soltanto i maschi, le ho confessato di essere gay, ma senza mai nominare Vic. Forse é arrivato il momento di parlargliene. "Ho una cosa da dirti," comincio io, incerto di come continuare. Mi giro verso di lei; i suoi occhi grigi rivelano la sua eccitazione e la sua curiosità di sapere il mio segreto, e la sua voce non é da meno: "Dai, su, parla!" Esclama lei. Il mio sguardo si ferma dinuovo a terra, e dico piano "Mi piace un ragazzo..." "Lo sapevo! Dimmi chi é, come l'hai conosciuto? Io lo conosco? Tu gli piaci?" Comincia, sparando domande una dopo l'altra cosí in fretta che non riesco neanche a sentirla bene. "Calma, piano, una cosa alla volta," dico io, interrompendola. "Non lo conosco. Cioé, non ci ho mai parlato, lo conosco solo perché lo vedo a scuola e sull'autobus, e tramite Instagram. Probabilmente lo conosci, almeno di vista. E no, non gli piaccio, non mi conosce nemmeno, e poi é etero quindi non ho speranze," le spiego, cercando di non rivelarle la mia tristezza. "Tesoro, mi dispiace... Ma ancora non mi hai detto chi é," dice lei, ancora curiosa ma anche dispiaciuta adesso. "Quello dall'altra parte, al bar, proprio di fronte a noi. Quello con la giacca di pelle... Vic," dico io a bassa voce. Lei spalanca gli occhi quando lo vede, e dice "Ah, il gemello di Ash!" "Abbassa la voce!" Faccio io. "Ma non sto parlando ad alta voce, sei paranoico!" Mi rimprovera lei. La fisso un attimo; ha ragione. Sono proprio paranoico. Cosa c'é di nuovo? Sospiro, alzando gli occhi al cielo. "Già, hai ragione," confermo. "Comunque... É vero. Cioé, é etero. Faresti meglio a cercare di interessarti a qualcun altro," mi consiglia Lara. "Lo so, hai ragione," rispondo io, appoggiando la testa alla sua spalla. I suoi capelli azzurri mi solleticano la fronte; sa di vaniglia, come sempre. Ormai questo odore mi é familiare. Almeno c'é lei che mi fa stare bene.
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The Blue Side
Teen FictionAd appena sedici anni, Matteo é un ragazzo timido, insicuro, ansioso e pessimista. Ha una sola amica, la quale é l'unica a conoscere il suo segreto piú profondo. Ma questo cambierá, quando conoscerà due ragazzi misteriosi che gli permetteranno di ve...