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La scuola mi piace. No, davvero. É stancante a volte, i miei compagni fanno schifo, ma mi piace apprendere nuove conoscenze. Però, ci sono alcuni giorni in cui si perde soltanto tempo ad andare a scuola, ed io finisco per chiedermi "ma chi cazzo me l'ha fatto fare?" Oggi é uno di quei giorni. Perché? Perché c'é sciopero. Il resto della classe gioisce alla notizia che manca la prof di francese, con la quale avevamo due ore. Io invece m'incazzo. Uno viene a scuola per studiare e invece si ritrova a dover stare due ore a non fare niente mentre gli altri fanno baldoria. In questi casi, la mia unica salvezza sono i libri. E infatti decido di iniziare quello che mi ha regalato ieri Lara: Il Ritratto Di Dorian Grey. Allora mi metto bello tranquillo, seduto al mio banco, e comincio a leggere mentre i miei compagni girano per la classe urlando e ridendo. Ma non arrivo neanche a finire il primo capitolo, che già vengo interrotto. Il mio compagno Vincenzo si piazza davanti al mio banco e mi fissa, con uno sguardo malizioso. É alto piú di un metro e ottenta, ed é musculoso per giunta. Bocciato per due volte, passa tutto il suo tempo in palestra invece che sui libri. Ha i capelli unti, non capisco se sono pieni di gel o se semplicemente non se li lava mai, ma la seconda possibilità é la piú probabile. Dire che mi mette timore é dire poco. "Che leggi frocetto?" Chiede lui con il suo solito tono di voce da coglione con un complesso di superiorità. "Lasciami in pace," dico io abbassando dinuovo lo sguardo sul mio libro. "Vabbé, tanto si sa che l'unico motivo per cui stai qua da solo a leggere é perché sei uno sfigato senza amici," ricomincia lui, cercando una reazione da parte mia. Quando non la ottiene continua, "voglio dire, la tua unica amica é quella lesbica sfigata della centrale. Tu frocio e lei lesbica, la coppia perfetta!" Sentirlo parlare male di Lara mi fa bollire il sangue. Voglio rispondergli, voglio prenderlo a parole, voglio dirgli di lavarsi i capelli per una volta in vita sua, ma quando alzo gli occhi, e incontro il suo sguardo maligno, le parole mi muoiono in gola. La mia rabbia viene soffocata dalla mia paura. E allora faccio l'unica cosa che so fare: scappo. Prendo il mio libro, mi alzo ed esco dalla classe senza dire una parola. Vincenzo non mi segue: sa di aver vinto, e quindi ha già perso interesse. Perché gliel'ho data vinta? Sempre cosí. Ogni volta mi riprometto e mi convinco che la prossima volta mi difenderò, la prossima volta tirerò fuori le palle. E poi... niente. Alla fine scappo sempre, come un codardo. Mi faccio schifo.

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