La strada era così vuota, e buia che a stento riusciva a scorgere qualche figura qui e la. Le sue cuffie suonavano le solite canzoni, e nella sua mente miriadi di pensieri balzavano così velocemente che non riusciva più a mettere ordine nella sua testa, troppa confusione c'era lì dentro, un casino totale, e lo sapeva persino lei. Sam ne era consapevole.
Mentre camminava, si ritrovò vicino ad un parchetto, attentamente osservò tutto ciò che la circondava, ogni minimo particolare, ogni dettaglio che le saltava all'occhio. Si soffermò ad osservare una coppia, abbracciati su di una panchina, un sorriso triste le si fece spazio sul volto. Come desiderava trovare qualcuno da amare. Qualcuno su cui contare, qualcuno con cui fare tante di quelle pazzie per poi finire a ridere come matte. Come desiderava trovare una ragazza da amare, da amare così tanto, e soprattutto come desiderava trovare una ragazza che l'amasse, che la facesse sentire amata, come mai nessuno ha saputo fare fino ad ora.
Arrivò alla stazione dopo una mezz'oretta di camminata, e si sedette con tutta la sua tranquillità nella panchina sfilando dalla tasca destra della sua giacca il pacchetto in metallo di sigarette, ne prende una e la porta alla bocca. Fumava, da sempre, il nervosismo la portò a fumare, all'inizio tanto per provare un po' cosa si provava, e poi come il destino volle, prese il vizio e non riuscì più a smettere. Era una gran tentazione.
C'era così tanto silenzio in quella stazione, non c'era nessuno, vuota, stranamente vuota. Osservò con molta attenzione le rotaie e chiuse gli occhi di scatto non appena nella sua mente iniziarono a farsi strada delle scene, i suoi brutti ricordi. Quel giorno era stanca, stanca di vivere, si diresse qui, ed era pronta a mettere fine a ciò che era la sua vita. Pronta, se non fosse stato per qualcosa che la bloccò, una fitta lancinante non le permise di fare quella pazzia, e tutt'ora si chiede ancora cosa fosse stato.
«Ehm scusami sai se è passato?» sentì una voce provenire da dietro le sue spalle, rimbombava quel suono in quell'immensa stazione, ed era una voce che aveva già sentito.
Si voltò e confermò ciò che la sua mente pensava, era lei, la ragazza che incontrò sul treno. Una figura in mezzo alla quasi oscurità. Il suo volto era illuminato da una luce che proveniva dalla lampada mezza fulminata nella parete della stazione.
La ragazza appena vide che a voltarsi era Sam, la stessa ragazza dal modo di porsi sgarbato che incontrò sul treno, rimase fissa, immobile sul posto. A guardarla dava l'impressione che non stesse nemmeno respirando.
«No» sussurrò Sam senza nemmeno smettere di guardarla, non sapeva nemmeno perché si sentisse così al solo incontrarla, era una bella ragazza, e lo ammetteva tranquillamente, ma quella strana sensazione non riusciva a spiegarla.
«Non ancora» continuò, mostrando un lieve sorriso.
«Ok, grazie» esclamò la ragazza. Scese gli ultimi gradini rimasti e anche lei si sedette in una panchina, di fronte a quella dove era seduta Sam.
Samantha, continuò a fumarsi la sua sigaretta in tutta tranquillità beandosi della vista di quella ragazza posta di fronte a lei.
«Non si può fumare qua dentro lo sai no?» esclamò la ragazza catturando l'attenzione di Sam che stava guardando l'ora sul suo smartphone.
«Lo so, ma poco mi importa» rispose lei senza nemmeno rivolgerle uno sguardo. Poco dopo rialzò il suo e la vide, tra le mani teneva un libro, e indossava degli occhiali da vista. Era semplicemente e dannatamente tenera e carina vista in quel modo.
Passò all'incirca un quarto d'ora, e ancora non c'era traccia del treno. Sam continuava a fumare l'ennesima sigaretta, e la ragazza a leggersi il libro, nessuna parola, niente di niente tra le due. Sam in tutto ciò non le toglieva gli occhi di dosso, era una ragazza dolce ai suoi occhi, la vedeva piccola, insicura. Non sapeva se era solo un impressione sua, ma lei la vedeva così.
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Il treno della felicità
RomanceUn semplice incontro in un treno può cambiare la vita di due ragazze? Non vi spoilero nulla, leggete.