Capitolo 12

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Chloe passò l'intera giornata con Elisa dopo la scuola. Dopo quel "la amo", Elisa volle sapere tutto, per filo e per segno, ciò che passava nella mente della sua migliore amica, e a quando pare capì che era davvero innamorata di quella ragazza.

«E quindi niente, ecco tutto» esclamò Chloe finendo quel meraviglioso racconto su come si erano conosciute. Elisa a fine racconto iniziò a battere le mani, aveva gli occhi lucidi, e sorrideva, si era emozionata sia per il racconto, sia perché vedeva la sua migliore amica con una felicità che non aveva mai visto.

«Boh, dovresti allora ringraziare quel treno» esordì l'amica. Entrambe scoppiarono in una fragorosa risata.

Ricominciarono a studiare, oggi era la classica giornata no stop, troppe materie una dietro l'altra, troppi compiti e troppe interrogazioni, in poche parole quella scuola stava diventando un continuo tormento.

Mentre Elisa leggeva ad alta voce ciò che successe nella fatidica guerra fredda, Chloe spostò lo sguardo alla finestra di camera sua, chiuse gli occhi e cercò di spegnere la testa almeno per qualche secondo, non ne poteva più. Ad un tratto la sua immaginazione fece in modo che Sam le apparisse lì davanti, come quel giorno in cui venne in casa sua. La vide con quel suo sguardo profondo, e molte volte serioso, mentre reggeva tra le labbra una sigaretta, era dannatamente bella. Sam le sorrise e lei altrettanto, nonostante tutto sia frutto della sua immaginazione, nonostante lei avrebbe voluto realmente tanto che fosse lì veramente, fisicamente. Era lì Sam, nella sua testa, tra tutti i suoi pensieri, tra tutti i suoi desideri profondi, tra tutte quelle domande che percorrevano il perimetro della sua testa, ma in modo particolare del suo cuore. Era lì, dal primo giorno che aprì bocca su quel fatidico treno, era lì, nel suo cuore, e nessuno sarebbe mai stato in grado di farla uscire.

«Tra gli Stati Uniti d'America e l'Unione Sovietica, quindi» urlò Elisa notando che Chloe era immersa completamente a guardare la finestra.

Chloe sobbalzò e ritornò alla realtà e la fissò spaventata. «Ma che urli» esclamò, Elisa rise sotto ai baffi alla reazione della ragazza posta accanto a lei.

«Ripeti ciò che ho detto riguardo la guerra fredda» sbraitò Elisa.

Chloe la guardò e rimase in silenzio per qualche secondo fino a quando esordì con «Beh, è stata una guerra fredda, molto fredda, a dir poco ghiacciata».

Elisa al suono di quelle parole scoppiò a ridere seguita da Chloe, che rendendosi conto di quello che aveva appena detto, non ce la faceva più a smettere di ridere.

«Beh a me se rispondi così, ti metto 10, ma cerca di stare attenta dai, poi che guardi la finestra, mi spieghi che ci vedi?» domandò Elisa ridendo.

«Non guardavo la finestra, immaginavo Sam lì» sussurrò Chloe sospirando.

«Perché non provi a cercarla?» domandò Elisa con un tono calmo e dispiaciuto, le spezzava il cuore vedere la sua migliore amica giù di morale.

«Non saprei cosa scriverle, o ancora peggio se mai risponderà al mio messaggio» disse con nota dolente Chloe.

«Ma dai, smettila Chlò, ti risponderà fidati di me, stai tranquilla» cercò in qualche modo Elisa di tranquillizzarla. A quelle parole Chloe si prese di coraggio e afferrò il telefono in mano, compose il numero nella sezione messaggi e iniziò a formulare nella sua mente le possibili frasi che poteva scrivere in quel messaggio.

Dopo qualche minuto ad osservare la sezione messaggi vuota, Chloe si voltò verso Elisa con aria ansiosa «Non so che scrivere, non lo so minimamente» disse gettando il telefono sul letto alzando le mani in aria.

«Dammi qua, ci penso io» urlò ridendo Elisa mentre afferrava il telefono che era finito sul cuscino, lo sbloccò tranquillamente con l'impronta digitale - visto che Chloe aveva salvato l'impronta di Elisa come "SISTER" - ed inizio a comporre un messaggio. Chloe tentava di toglierle il telefono ma non ci riuscì.

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