Capitolo 3

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Passarono alcuni giorni da quell'incontro.

Sam come al suo solito oggi aveva litigato con la madre. Afferrava le sue cose e correva giù per le scale fregandosene di ciò che sua madre le urla dal piano di sopra.

«Ma vaffanculo» esclamò sbattendo la porta alle sue spalle. «Che cazzo di vita» urlò mentre usciva dai vialetto di casa sua, si mise le cuffie all'orecchio ed iniziò a camminare, beandosi della quiete che la stava circondando ora come ora. Nessuno sapeva dove andava, nessuno lo aveva mai capito e a nessuno lo aveva mai detto. Perché quello era il suo posto, era il suo magico posto.

Scese giù per le scale della stazione e si accese una sigaretta, iniziò a camminare avanti e indietro per tutta la stazione, alcune persone iniziarono a venir fuori e lei le osservava con occhio attento.

Fino a quando non la vide. Era Chloe. Eccola lì, indossava un paio di jeans e ai piedi un paio di converse rosse, una maglia bianca ed una giacca felpata. Quel giorno faceva piuttosto freddo. Rimase lì immobile ad osservarla, nella sua mente tanti pensieri, era felice di vederla, anche se non riusciva a capire il perché di quella felicità.

Chloe navigava con lo sguardo dal suo telefono alla gente, dal suo telefono alla gente, di continuo, fino a quando non si scontrò con lo sguardo, attento su di lei, di Sam. Il suo cuore perse un battito nel vederla, mostrò un piccolo lieve sorriso e fece cenno per salutarla con la mano.

Sam si avvicinò verso lei, mentre Chloe si sentiva morire sempre più ad ogni passo che faceva. Ai suoi occhi era semplicemente perfetta. La sua mente si chiedeva il perché di quei pensieri da quando la vide per la prima volta. Non ha mai visto nessuna ragazza sotto questo punto di vista, nessuna, fino a quando non si imbattè su Sam e sul suo sguardo dagli occhi verdi penetranti. Si sentiva come immersa nella quiete, nella serenità, da quando la vide la sua vita prese una piega strana, ma strana positivamente. Non si era mai sentita così, con qualcuno, mai, nemmeno con il ragazzo con cui stava, mai. Ed ora le batteva il cuore soltanto a vedere quella ragazza, si chiedeva il perché, ma ogni volta non riusciva a dare una risposta sensata.

«Chloe, come stai?» i suoi pensieri furono fermati da quella voce che ormai conosceva bene. Si sorprese sentendo pronunciare il suo nome dalle sue labbra. Si ricordava di lei. Si ricordava il suo nome, e ciò le scaturì uno di quei sorrisi improvvisi.

Ma era logico che si ricordava, non poteva dimenticarla, se era perennemente nei suoi pensieri. 

«Io sto bene grazie» rispose imbarazzata Chloe, non riusciva a guardarla diventava troppo imbarazzata se si trattava di tenerle lo sguardo.

«Dove vai di bello?» domandò Sam mentre buttava fuori la manciata di fumo della sigaretta, spostando la testa verso sinistra per evitare che le arrivasse il fumo in faccia.

Chloe nonostante non le andassero a genio le persone che fumavano, a lei la trovava tremendamente attraente.

«Ho un corso pomeridiano» esclamò mentre si sistemava il borsone. Sam le sorrise e si fece l'ultimo tiro di sigaretta per poi buttarla a terra e strofinarci su il piede per spegnerla.

«E tu?» domandò ormai curiosa Chloe. Lei sospirò e sorrise al pensiero.

«In un bel posto» disse lei, lo sguardo di Chloe si fece confuso ma curioso allo stesso tempo.

«E dove si trova?» domandò scatenando una risata da parte di Sam, non lo aveva mai rivelato a nessuno.

«Ehh non te lo posso dire» esclamò Sam, Chloe si incuriosì ancor più. Ma non voleva insistere dunque non lo fece e si stese zitta.

«Oh è arrivato» esclamò Sam, mentre si sistemava lo zaino alle spalle. Entrambe, insieme a tutto il resto della gente che doveva salire su quella fermata, iniziarono ad avviarsi verso la porta di entrata del treno.

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