Capitolo 13

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«Sam...» esclamò Chloe voltandosi di scatto.

Sam iniziò ad agitarsi, non sapeva che dire, forse era troppo presto per dire una cosa del genere pensò. Miriadi di pensieri e paure le passavano in mente in quel momento.

«Cosa hai detto?» esclamò Chloe, con lo sguardo attento su quello di Sam, non le toglieva gli occhi di dosso, nemmeno per un secondo.

Sam la guardava «Ehm, io, cioè io ho dett-» provò a dire ma venne interrotta da Chloe.

«Non ti ho sentita, le onde erano troppo forti» disse con una piccola risata. Sam riprese a respirare normalmente, i battiti ritornarono normali. Chloe non l'aveva sentita, e Sam non aveva intenzione di dirle ciò che ha detto realmente.

«No, niente, ti avevo chiesto se ti andava di mangiare, ho sistemato tutto» esclamò imbarazzata, cercando di calmarsi mentre si ricomponeva per bene.

«Beh si certo, ho una fame da lupi» disse ridendo per poi avvicinarsi e sedersi difronte a lei.

Iniziarono a mangiare, Sam quel pomeriggio aveva preparato di tutto, persino il dolce, era così felice e contenta per l'arrivo di quel messaggio che non appena lo ricevette balzò in aria iniziando a preparare tutto. Era felice a l'idea di vederla, di guardarla, di poterla ammirare in tutta la sua bellezza, tant'è che lo ha fatto tutta la serata, persino mentre mangiavano.

«Com'è? Buona?» domandò Sam mentre la guardava, Chloe alzò lo sguardo dalla piadina allo sguardo di Sam.

«È fantastica, mai mangiata una così» esclamò euforica tornando ad addentare la sua piadina. Sam rise a quella scena ed era felice di ciò che aveva detto Chloe, ci teneva, ci aveva messo tutto il cuore alla fine, voleva che quella serata fosse perfetta.

Continuarono a mangiare, Sam aveva preparato tante cose, forse troppe riflettendoci, piadine, panini, pizzette, c'era di tutto. Iniziarono a ridere, raccontandosi qualcosa di divertente, mentre mangiavano. Ammiravano il posto, tutto ciò che circondava le due era un qualcosa di mai visto prima, la giusta atmosfera. Il rumore delle onde che si schiantano negli scogli, quel soffio leggero di vento, qualche verso di qualche animale in sottofondo, i loro sorrisi, i loro sguardi, era tutto così magico anche per loro, i loro cuori battono all'unisono, si guardano, si scrutano fino a dentro l'anima, ma nessuna delle due dice niente a riguardo. Era chiaro ormai anche ai sassi che le due provavano qualcosa, ma niente, nessuno diceva niente, nessuno confessava i propri sentimenti, le proprie emozioni, avevano paura quelle due, paura di amarsi.

«Ti sei mai innamorata quando eri più piccola?» Domandò Chloe, mentre finiva di pulire il piatto del dolce, Sam la guardò e sorrise nel vederla fare in quel modo.

«Si una volta, si» esclamò Sam guardandola «Diciamo che è stata la mia prima vera ragazza, relazione insomma» continuó Sam. Chloe a quelle parole perse un battito, non appena sentiva il termine "ragazza", come la prima volta che lo sentì pronunciare dalle sue labbra in quella stazione, le procurava dentro una strana sensazione, forse voleva piacerle anche lei.

«E tu?» domandò Sam, Chloe iniziò a scuotere la testa in segno di no «Insomma, ci siamo messi insieme, poi lui si è preso gioco di me, ed io a poco a poco avevo smesso di amarlo anche se poi era solo affetto il mio, niente di più»

«Come hai capito di essere, insomma, che ti piacciono le ragazze» cercò di formulare una frase decente Chloe, non voleva essere inopportuna magari.

«Lesbica, lo puoi dire dai, mica mi offendo, ci sono nata così, e ne vado fierissima» esclamò quasi urlando Sam, entrambe si misero a ridere.

«Comunque, con la mia prima ragazza lo capì, mi innamorai, vidi che mi piaceva non solo interiormente ma anche esteriormente, insomma si capisce bene o male, magari all'inizio si è titubanti, perché non riesci a capire bene il perché, ma poi se lo accetti è fantastico» continuò Sam.

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