Seconda lettera ai Corinzi capitolo 1versetto 3 fino all’11esimo
Benedetto sia il Padre e il Dio del nostro Signore Gesù, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione; perché come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, per mezzo di Cristo abbonda anche la nostra consolazione. Perciò se siamo afflitti, è per la vostra consolazione e salvezza; se siamo consolati, è per la vostra consolazione, la quale opera efficacemente nel farvi capaci di sopportare le stesse sofferenze che anche noi sopportiamo. La nostra speranza nei vostri riguardi è salda, sapendo che, come siete partecipi delle sofferenze, siete anche partecipi della consolazione.
Fratelli non vogliamo che ignoriate, riguardo all’afflizione che ci colse in Asia, che siamo stati grandemente oppressi, oltre le nostre forze, tanto da farci disperare perfino della vita. Anzi, avevo già noi stessi pronunciata la nostra sentenza di morte, affinché non mettessimo la fiducia in noi stessi, ma in Dio, che risuscita i morti. Egli ci ha liberati e ci libererà da un così grande pericolo di morte, e abbiamo la speranza che ci libererà ancora. Cooperate anche voi con la preghiera, affinché con il favore divino che noi otterremo per mezzo della preghiera di molte persone siano rese grazie da molti per noi.
Amen
Cogliere il vero significato di queste parole implica necessariamente l’avere vissuto abbastanza con Dio da aver compreso che la sofferenza non è una punizione, non è una condanna ma è la spinta che muove la mano e il cuore di Dio, e rende il nostro cuore davvero migliore. Quest’ultime affermazioni sono forse troppo grandi? Sono forse troppo ripetitive? Ebbene per dimostrare che tali verità valgono tanto quanto l’oro, se non di più, che Dio possa guidarmi nello scrivere e meditare la sua Parola, affinché il messaggio di Dio per l’uomo sia reso chiaro ed evidente.
Un tempo ciò che rischiavano i cristiani nel predicare la Parola di Dio presso nuove genti e nuovi popoli, era sicuramente peggiore e più terribile di quello che potrebbe succedere a me e a te se oggi predicassimo nelle strade delle nostre dure e fredde città.
Chi andava per predicare Cristo ai tempi di Paolo, sapeva di rischiare la propria vita come un folle in preda ai suoi attacchi di pura pazzia, e tali erano considerati i predicatori dai violenti del mondo. Nessuno conosceva Cristo personalmente, eppure tutti sapevo come insultarlo, deriderlo e infangare il Suo Nome. Tutti riuscivano ad uccidere e perseguitare coloro che con tanta pena annunciavano il vangelo della Salvezza avendo cura di conservare dentro il loro cuore un bene ben maggiore di quello che il mondo avrebbe potuto offrire.
Quello che Paolo voleva dire alle Chiesa è che la sofferenza nella vita di un Cristiano non può cessare d’esistere, non può essere rimossa e tanto meno evitata. La sofferenza è perché deve essere, senza discussione alcuna. Ma tanti, possibilmente senza una rivelazione di cosa voglia dire il dolore per il Signore, hanno ritenuto possibile affermare che la sofferenza non è, in realtà, qualcosa che viene da Dio, è piuttosto qualcosa da rigettare assolutamente nel nome di Gesù.
Ma il Signore non ha mai detto “Annullate il dolore perché non è da Dio, smettete di soffrire perché la vostra vita deve essere svuotata da ogni vostra afflizione”… Dio disse ben altro, e lo disse attraverso le umili labbra di Cristo “Vi ho detto questo perché troviate in me la vostra pace. Nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio, Io ho vinto il mondo”. Gesù affermo proprio questo “Nel mondo avrete tribolazione”, e lo disse mettendo nello stesso discorso il concetto di pace. Cosa è pace quando nel cuore dell’uomo vi è dolore per l’afflizione vissuta o per il dolore di un momento e di una ferita fin troppo grandi perché umanamente possano guarire? Perché la sofferenza? Perché vi è liberazione ma allo stesso tempo vi è la necessità di vivere un forte dolore come quello che le prove e le sofferenze della vita quotidiana ci possono dare?
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Giovani di Dio!
SpiritualIn questo libro potrai trovare delle riflessioni, dei pensieri o semplici versetti tratti dalla Bibbia. Oggi difficilmente i ragazzi hanno pensieri rivolti a Dio, e tanti credono sia pura follia credere in un Dio che non si vede. Ma per chi ha cono...