Quello che Dio dimostrò

3 2 0
                                    


"Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; abbiamo cantato dei lamenti e non avete pianto". (Matteo 11:17)

Con queste parole Gesù cercava di descrivere la gente che aveva intorno a sé. Con queste parole si voleva affermare il valore delle emozioni, della coscienza, di un'anima viva che sente qualsiasi cosa vive.

Con queste parole voglio riflettere su quanto oggi non si sia cambiato molto di noi rispetto a quei tempi. Vivere un'emozione che sia profonda e assolutamente sincera oggi, è come un miracolo che non appartiene nemmeno a tutti ... appartiene solo a chi riesce ad uscire fuori da un corpo freddo di carne e superficialità.

Mi rendo conto che nulla di tutto questo è facile, che vivere un'emozione fa male e che sognare di poter essere qualcosa mentre veniamo trascinati nell'oblio del nulla è come la nostra più grande dannazione.

Se oggi componiamo lo facciamo per interessi di parte. Se in quest'epoca esaltiamo la natura, l'arte o la bellezza di qualsiasi creazione di Dio, lo facciamo perché siamo orgogliosi di noi stessi, delle nostre doti e capacità. Siamo pieni di successo fin su ai capelli, pieni del nostro orgoglio che accresce ogni passo sempre di più. Siamo pieni di tutto, meno di quello che può davvero considerarsi essere vita.

Ci innamoriamo con così tanta facilità che nel momento in cui otteniamo ciò che vogliamo non sappiamo più gestire quello che ci ritroviamo nelle nostre stesse mani. Ci stanchiamo facilmente del nostro bottino, sappiamo gustare tutto ma non apprezzare davvero niente.

Ecco. Ecco che Dio aveva ragione nel dire che qualsiasi cosa ci venga data, risulta essere l'esatto opposto dello scopo per cui è giunta presso di noi. Gesù sapeva bene con chi aveva a che fare quando predicava, quando guardava la gente negli occhi e sapeva vedere oltre quelle lacrime, oltre l'aspro desiderio di volere la guarigione, la liberazione e qualsiasi altra cosa che Gesù potesse dare.

Ma guardiamoci dentro, vediamo chi siamo o cosa facciamo.

Quanti uomini andarono da Gesù per dirgli semplicemente "Abbracciami" o "Dammi una parola di Vita Eterna"? Quanti furono coloro che osarono perdere la guarigione, perdere qualsiasi cosa potesse servire ai loro corpi pur di farsi dire un "Ti amo" sincero da Cristo.

Quello che credo fermamente in questa terra è che nessuno al mondo avrebbe mai potuto dirmi di amarmi come mi amò Cristo Gesù, che nessuno al mondo potrebbe tuttora abbracciarmi come avrebbe fatto Gesù in carne ed ossa se fosse stato qui adesso davanti a me. Nessuno mai oserebbe lasciare la propria vita, lasciare i propri sogni e desideri individuali ed egocentrici per la mia felicità.

Mi sento come immersa da una natura sostanzialmente malvagia, superficiali, priva di qualsiasi gloria. Perché – attenzione! – la vera gloria non è certo quella che possiamo indirizzare presso noi stessi. La vera gloria è quella che ha ottenuto Gesù Cristo, quella che tuttora gli spetta per il suo eterno sacrificio di vita per la mia e la tua casa. Eterna gloria va a Dio che ha dato sé stesso per noi, per assicurarci tutto, un futuro, una vita, una dignità, tesori inestimabili ... ogni cosa che possa esserci sotto questo cielo e anche oltre.

Giovani di Dio!Where stories live. Discover now