Dolores Umbridge E L'Eser...

2.6K 51 0
                                    

Da quando il confettino Umbridge era arrivato a Scuola, il clima che si respirava ad Hogwarts era di puro terrore: sul muro vicino alla porta d’ingresso, la donna, ammantandosi di un potere che il Ministero non le aveva realmente concesso, aveva fatto appendere da Gazza regole su regole che rasentavano il ridicolo.
- Miseriaccia amici! – borbottò Ron finendo di sistemare l’uniforme per scendere a colazione – Quella donna è un incubo.
- Scommetto che, - ridacchiò Neville – se facessimo lezione con Lupin, tutti i nostri Mollicci prenderebbero la sua forma.
- Già. Niente e nessuno è più terrificante di lei. – si unì alle loro risate Dean.
- Oh ti sbagli amico. – borbottò Ron passandosi una mano tra i capelli – C’è qualcuno peggio di lei.
- E chi? Dopo tutti questi anni, hai ancora paura del “pipistrello dei sotterranei”? – rise sguaiatamente Dean che, avrebbe voluto continuare ad insultare il professor Snape, non fosse stato per Harry che li stava aspettando in Sala Comune e che aveva perso il suo sorriso gentile.
- Dopo tutto questo tempo, sapendo quanto mi ferisca, continuate a definirlo “pipistrello”. – mormorò con voce monocorde.
- Harry, scusa. – tentò di rimediare Dean, ma il mago occhialuto scosse la testa, impedendogli di proseguire.
- Non importa. In fondo hai solo offeso mio marito, ma non ho voglia di rovinarmi la giornata. A quello ci penserà già la rana in rosa con la sua inutile lezione. – concluse e, senza guardare i suoi ex-compagni di camerata, continuò – Buona giornata, signori. – e, tendendo il braccio ad una shoccata Hermione, uscì dalla Sala.
- Harry, non devi tenere conto delle parole di quell’idiota di Dean.
- Non mi importa niente di quello che dice quel cretino. – ingollò a vuoto il giovane mago – Mi dispiace solo che Ron e Neville non abbiano detto o fatto niente per difenderlo. So che Rus non piace ma…
- Signor Potter. – li fece sobbalzare una voce – Signorina Granger. – i due si voltarono verso la persona che aveva parlato.
- Buongiorno professoressa Umbridge. – mormorò Hermione trattenendo un moto di disgusto.
- Forse non avete letto in modo dettagliato le mie regole. – li osservò, la strega continuava a tenere la mano nel braccio di Harry.
- Le abbiamo lette, signora. – annuì Harry stringendo gli occhi – Alcune le abbiamo commentate con lei in classe non meno di ieri. Cosa stiamo facendo di sbagliato?
- State contravvenendo alla regola… - iniziò, ma Harry scosse la testa interrompendola:
- Tra me e la signorina Granger esiste una profonda amicizia, professoressa. Le ho dato il braccio in segno di galanteria per scortarla in Sala Grande a fare colazione. – fece un sorriso finto, ma esultò quando la donna sobbalzò – Come sa bene, sono sposato con Severus Snape. Lei si ostina a chiamarmi “Potter” quando tutta la scuola si rivolge a me chiamandomi Harry Snape. Non farei mai, per i corridoi della Scuola, qualcosa di compromettente che potrebbe mettere me e mio marito in cattiva luce ai suoi occhi, signora. E, se osserva bene, io e la signorina Granger siamo a ben oltre 20 centimetri di distanza.
Hermione non riuscì a trattenere un sorriso di fronte a quella risposta così adulta ed articolata: stare con Snape aveva dei risvolti positivi su Harry, quella vena di sarcasmo lo rendeva affascinante.
- Andate. – li congedò la donna arrossendo.
- Buona giornata professoressa. – salutarono in coro.

Non appena furono abbastanza lontani, i due amici scoppiarono a ridere e raggiunsero la Sala Grande asciugandosi gli angoli degli occhi.
- Sei stato eccezionale, Harry! – sorrise la strega Babbana – Quella rana rosa stava per scoppiare dalla rabbia.
- In fin dei conti non abbiamo contravvenuto a nessuna regola. – si strinse nelle spalle – Tu e Viktor passeggiate spesso a braccetto per i corridoi. Perché io e te, che siamo amici, non possiamo farlo?
- Ottimo ragionamento, signor Snape. – li fece sobbalzare la voce della loro Capo Casa – Venti punti a Grifondoro per il comportamento adulto tenuto in corridoio poc’anzi.
- Ci ha visti, professoressa? – arrossì Hermione.
- Stavo per intervenire, ma Severus mi ha convinta ad aspettare. – fece loro un rapido sorriso – Aveva ragione. – annuì – Bravi.
- Grazie signora. – mormorò arrossendo Harry.
- Mi duole dirlo, ma sono in accordo con Minerva. – parlò con la sua voce strascicata Severus – Cinque punti a Grifondoro per l’audacia di due dei suoi studenti.
Sul tavolo dei Grifoni calò il silenzio, tutti si voltarono a guardare Severus Snape che mai (se non era realmente costretto) concedeva punti ad una casa diversa da quella dei Serpeverde.

Il filo rosso del destino. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora