Harry raggiunse correndo la Stanza delle Necessità, dove i suoi sei Cavalieri lo stavano aspettando in trepidazione, curiosi di sapere le ultime novità sul Portatore della Luce e il suo Guardiano. Harry era felice; innamorato e contraccambiato, la magia della Luce sprizzava da ogni suo poro, rendendolo ancora più affascinante e desiderabile agli occhi delle persone, soprattutto da quelle che erano attratte dal potere e non da lui come persona.
La porta della Stanza si aprì non appena lo sentì arrivare, il giovane mago si fiondò dentro urlando di gioia, spaventando i Cavalieri che si stavano sistemando in cerchio per fare una delle meditazioni guidate da Luna.
- Harry! - lo rimbrottò Hermione - Ti sembra questo il modo di entrare?
- Sei felice, Luce del Mondo. - notò Luna che era meno rigida nei confronti di Harry, rispetto ad Hermione; stava bevendo una cioccolata calda e ne fece fluttuare una tazza tra le mani del ragazzo appena entrato, che la accettò con un sorriso.
- Ooh mia Illusionista, - replicò e tutt'attorno a lui sfrigolarono scintille di energia - non sono solo felice... Sono... - e si batté un dito sulle labbra, cercando la parola giusta.
- Un semi analfabeta? - lo prese in giro Draco stendendosi sul tappeto con fare annoiato, Neville gli accarezzava dolcemente i capelli.
- Malfoy, sempre il solito stronzo. - gli ringhiò contro Harry, perdendo per un momento il filo del discorso.
- Draco, non distrarlo. - lo pregò Neville, curioso di sapere perché il Portatore della Luce fosse così felice.
- Grazie Nev. - gli sorrise e Draco si sentì improvvisamente geloso, Harry era radioso e lui si sentiva troppo attratto dalla sua magia. Non riusciva ancora a gestire bene le nuove emozioni.
- Cosa è emerso dall'incontro con i docenti? - chiese Viktor stendendo le lunghe gambe davanti a sé.
- Hanno proposto una sessione estiva di studio per me, e per voi Cavalieri.
- Niente vacanze? - sgranò gli occhi Draco - E questo ti rende allegro? - domandò mandando la testa di lato, i suoi capelli biondo platino catturarono la luce delle candele ed Harry restò per alcuni secondi senza fiato, ingollando a vuoto, si costrinse a distogliere lo sguardo.
- Visto che l'Oscuro Signore si sta muovendo e, da quello che ci hanno raccontato le nostre spie, sta reclutando nuovi seguaci tra i figli dei suoi Mangiamorte, - replicò concentrandosi sulla tazza tiepida che aveva tra le mani - credevo accogliessi meglio la notizia, Malfoy. Restare qua, ti impedirà di prendere il Marchio Nero. - lo fissò per un attimo negli occhi, vedendo una scintilla di paura brillare in quelle iridi color fumo - Restare a Scuola ci permetterà di imparare ad usare i nostri nuovi poteri. Non sono in fase teorica, come saremmo costretti a fare a casa. Ma in fase pratica. L'Avvelenatore; la Guaritrice e l'Indovino, approfondiranno le rispettive conoscenze in cure, veleni e quant'altro. - sospirò sentendo su di sé gli occhi dei presenti e, dopo aver bevuto un sorso di cioccolata, concluse - i membri dell'Esercito della Luce saranno i nostri mentori.
A quella notizia, dal gruppo dei Cavalieri si levò un mormorio gioioso: lavorare con Maghi della Luce tanto potenti, era raro per ragazzi della loro età. Harry sorrise, poi guardò Michael, il suo nuovo Cacciatore che sembrava essersi adattato bene.
- Non puoi essere così felice solo perché dovremmo restare a scuola a studiare, Harry. - borbottò Ron - Cos'altro bolle in pentola? - chiese usando un detto babbano imparato da Hermione.
- Io e Rus ci sposeremo. - annunciò e si trattenne dal saltellare come faceva quand'era bambino e riusciva a battere Severus a scacchi magici.
- Questa sì che è una magnifica notizia, Portatore della Luce! - mormorò felice per lui Luna avvicinandosi e abbracciandolo - Sono felice per te.
Dopo di lei, un coro di voci entusiaste lo avvolse come un mantello caldo in una giornata d'inverno. Harry sorrise ai suoi Cavalieri, ricambiando l'abbraccio sia dell'Illusionista sia della Guaritrice, avvertendo tutto l'affetto e la gioia per quella novità provata dai maghi presenti nella Stanza delle Necessità.
- Quando sarà? - chiese Luna sorridendo.
- In luglio. - sospirò - Ma non mi ha detto quando.
- Stavo pensando, moccioso insolente, di sposarti il giorno del tuo compleanno. - rispose facendoli sobbalzare Snape. Era entrato silenziosamente, utilizzando gli anni di pratica acquista come spia per non farsi scoprire da nessuno, nemmeno dall'Indovino che era quello più sensibile nel captare i cambiamenti di energia.
- Ruuuussss! - Harry arrossì e sorrise, felice che lui li avesse raggiunti.
Severus avvolse le sue lunghe braccia attorno al corpo del giovane mago, lo tirò contro il proprio petto e depositò una serie di baci dal lobo dell'orecchio alla guancia, facendolo sospirare di beatitudine.
- Professor Snape! - sbottò acido Draco, era l'unico a non sembrare felice di vederli così uniti - La smetta, si dia un contegno.
- Signor Malfoy. - rispose gelidamente l'uomo - Dal suo tono di voce, intuisco che è geloso.
- È ridicolo! - replicò stringendo le braccia al petto, Neville sobbalzò davanti a quell'atteggiamento difensivo.
- Drake... - lo chiamò con voce sottile l'Avvelenatore - Sei... Sei innamorato di Harry?
- Tutti siamo innamorati di Harry, Neville. - rispose Luna con la sua aria dolce e smarrita - E tutti siamo anche, inconsapevolmente, innamorati di Snape. - li guardò - Loro sono la Luce.
- Siamo attratti da loro, dal loro potere. - annuì Ron abbracciando Luna che era diventata la sua "fidanzata" dopo il Torneo Tremaghi.
- Io... - borbottò Draco, non sopportava di sentirsi così - Ma come fate a gestire questa sensazione simile alla gelosia? - domandò.
- In due modi. - sorrise Neville con dolcezza - Primo: cercando il nostro compagno o compagna. La nostra anima gemella. Secondo: approfittando degli abbracci di Harry.
Harry annuì sorridendo, poi si girò nell'abbraccio di Severus ed affondò il viso nella veste nera del suo compagno, aspirando l'odore di ingredienti di pozioni e zenzero che tanto amava.
Draco si alzò sospirando, si avvicinò a Neville e, a disagio, parlò:
- Come fai a sopportarmi, Nev?
- È semplice... - il grifondoro abbracciò il serpeverde che, dopo un momento di rigidità, ricambiò l'abbraccio; il filo rosso brillò, legandosi ai loro mignoli.
- Questo è uno dei motivi. - mormorò mostrando a Draco il mignolo della propria mano sinistra.
Malfoy sorrise, intrecciò la sua mano con quella di Neville e cercò le sue labbra per un lungo e dolce bacio.
Harry e Severus sorrisero più sereni, poco dopo anche le altre due coppie si scambiarono soffici baci, facendo sospirare Michael.
- Corner. - gli sorrise Potter - Presto troverai anche tu l'altra metà della tua anima.
- Lo so. - annuì - Sarebbe troppo strano chiederti un abbraccio? - lo pregò.
- Rus... - chiese il giovane mago - Posso?
- Certo. - Severus lo sciolse dall'abbraccio in cui l'aveva avvolto e lo osservò raggiungere il suo sesto Cavaliere che sorrise sereno.
Fu il primo, impacciato, abbraccio tra Harry e Michael. Il mago Corvonero restò per alcuni momenti senza fiato non appena fu investito dalla potenza e dalla magnificenza della Magia della Luce.
Non appena la situazione si fu rasserenata, Harry pregò i suoi amici di prendere posto nel salotto che aveva chiesto alla Stanza delle Necessità, in modo tale da poter parlare comodamente.
- Signorine. Signori. - li zittì Severus - Adesso basta perdere tempo in questo modo. - li guardò e tutti sobbalzarono smettendo di chiacchierare - Abbiamo poco tempo e molte cose da fare.
- Hai già previsto un piano di studi per noi, Rus? - domandò Harry sgranocchiando un biscotto allo zenzero, storcendo la bocca.
- Stai bene? - gli chiese l'uomo dopo aver annuito.
- Zenzero. - bofonchiò - Mi piace solo quando ti bacio. - concluse stringendosi nelle spalle.
- Moccioso insolente! - alzò gli occhi al Cielo il pozionista strappando dalle sue mani il biscotto mangiucchiato.
Harry gli fece la linguaccia non appena si girò, facendo ridacchiare le ragazze presenti.
Dopo essersi ristorati, Severus iniziò a parlare nel dettaglio del programma di studi che li avrebbe coinvolti durante l'estate. Alla fine della lunga chiacchierata del pozionista, Hermione ridacchiò dicendo:
- Adesso parliamo di cose meno serie, signore.
- E di cosa, signorina Granger?
- Dobbiamo organizzare il vostro matrimonio. - batté le mani Luna, felice.
- Dobbiamo fare così tante cose per voi... - sospirò Neville appoggiandosi al petto di Draco.
- Dove vorreste sposarvi?
- Nel giardino della scuola? - propose Harry guardando Severus; il pozionista ci rifletté per alcuni istanti, poi scosse la testa in segno di diniego.
Harry lo osservò sgranando gli occhi, pensando che forse ci avesse ripensato; ma l'uomo lo stupì nuovamente dicendo:
- Dividiamo la vita privata dalla Scuola. - fece comparire una pergamena e una piuma autoscrivente, poi continuò - Vorrei tornare a Snape Manor. Gradirei che il matrimonio fosse celebrato lì.
- Va bene. - annuì Harry felice - Mi porterai a vedere il Manor prima del matrimonio?
- Certo. - gli fece un mezzo sorriso - Andremo noi tutti domani. Ti farò conoscere la mia famiglia. - lo baciò - Poi andremo a trovare la tua.
- Ti amo Snape! - lo abbracciò, commosso.
- Ti amo anch'io Potter. - gli mormorò tra i capelli.
- È tutto molto bello. - sbuffò Viktor - Ma il 31 luglio arriverà in fretta, abbiamo molte cose di cui occuparci.
- Krum ha ragione. - annuì Ron con un sorriso - I vostri sentimenti sono molto forti e influenzano positivamente noi. Ma non possiamo sprecare neanche un momento prezioso del...
- Poco tempo che abbiamo. - concluse Harry - Abbiamo capito. - sorrise.
- Bene. Parliamo di cose futili: lista degli invitati.
- Mi piacerebbe avere voi e le vostre famiglie. - li guardò - Dove possibile ovviamente.
- La mia famiglia, amico, - ridacchiò Ron - sarà felice di partecipare.
- Grazie amico. - sorrise felice il giovane Potter.
- Anche per i miei genitori non sarà un problema. - si unì Hermione.
- Ne sono felice.
- Beh, i miei verranno solo perché invitati da Snape. - si strinse nelle spalle Draco - In fin dei conti, il professore e mio padre sono amici. Sarebbe strano non partecipare.
- Tu Vik? - domandò Hermione.
- Posso provare a chiedere. Ma non hanno preso bene il mio restare qui.
- Non voglio crearti problemi. - lo rassicurò Harry stringendo la mano di Severus nella sua.
- Grazie signore. - mormorò mesto.
- Mia nonna sarà felice di partecipare, Harry. - mormorò Neville dopo un momento - E tuo padre, Luna?
- Papà potrà essere tra i primi a dare l'annuncio del vostro matrimonio sul Cavillo? - chiese speranzosa.
- Certo. - approvò Harry, subito interrotto da Severus che disse:
- A patto che l'articolo lo scriva la signorina Granger.
Tutti ammutolirono, non si aspettavano una simile richiesta da parte del pozionista.
- Cosa avete da guardare? - rise Snape - Non sono un distributore ambulante di complimenti ed elogi. Ma la signorina è molto brava. Conosce la nostra storia e sa perfettamente cosa può e cosa non potrà assolutamente raccontare.
- È un grande onore, signore. - sorrise arrossendo.
- Ottimo. - annuì l'uomo - Dovrà scrivere che Harry è il Bambino della Luce. Lo sanno tutti ormai. Sia i maghi non schierati in nessuna delle fazioni; sia quelli della Luce sia quelli dell'Oscurità. - sospirò osservando con attenzione il suo futuro marito - Voldemord lo ha scoperto. Tutti i suoi Mangiamorte sono stati avvertiti di chi realmente è Harry. Giusto Malfoy?
- Esattamente signore. - annuì Draco - Mio padre è venuto qualche tempo fa a Scuola. Ha chiesto un incontro privato con me. - spiegò - Ne ho parlato con Harry e con lei, signore. Ricorda?
- Sì, ma volevo che tu confermassi le mie parole. Gli altri membri dell'Ordine, non sono molto d'accordo sul dire chi è realmente Harry.
- Se non lo farete voi, usando le vostre parole, i Mangiamorte compreranno qualcuno in qualche giornale e getteranno fango e spazzatura sul reale potere del nostro Harry. - spiegò Draco stringendosi nelle spalle.
- E la Skeeter? Lei non credete che creerà problemi?
- Ooh non credo! - mormorò Severus che sapeva che la perfida giornalista era prigioniera dell'astuta Hermione.
- Professore... - lo chiamò lei ridacchiando - Potrei scrivere un articolo anche a nome della Skeeter, dire che è stata invitata al matrimonio. Così nessuno si chiederà con troppa insistenza che fine abbia fatto.
- Ottimo. - annuì Harry - Scrivi al suo redattore dicendo che ho chiesto che segua ogni fase della preparazione della cerimonia. - le sorrise - Così non farà danni per un altro bel po' di tempo.
- Ottima idea Harry. - approvò la maga nata Babbana - Allora vado a lavorare sulle bozze degli articoli. Uno da inviare a tuo padre, Looney. Uno da mandare alla redazione del Gazzetta del Profeta.
- Grazie infinite Guaritrice. - la congedò con un sorriso sincero Severus.
- Bene. - Harry si sfregò le mani - Noi cosa dobbiamo fare ancora?
- Per oggi avremmo finito. - si strinse nelle spalle Draco - Gli esami inizieranno domani. Oggi potremmo approfittare per ripassare. Magari per rilassarci. - guardò Severus, sperando che non avesse in mente di iniziare a provare con loro gli esercizi.
- Avete il mio consenso. - annuì il professore osservandoli uscire alla spicciolata dalla Stanza delle Necessità. Harry era rimasto lì, ad osservare i compagni di scuola uscire, meditabondo - A cosa stai pensando, moccioso insolente? - domandò il pozionista.
- Al nostro matrimonio. - ammise con un sorriso malizioso - A tutte le cose che abbiamo da organizzare.
- Vogliamo iniziare ad organizzarle ora? - domandò Severus avvolgendolo in un abbraccio.
- Sì, ma non qui. - scosse la testa - Mi piacerebbe andare nelle tue stanze, lì mi sento a casa. - lo baciò.
- Quella è casa tua. - lo cullò - E lo sarà veramente tra una manciata di giorni. - il cuore di Severus accelerò di qualche battito, Harry mandò la testa di lato chiedendo:
- Hai qualche ripensamento, Rus?
- No. - lo baciò nuovamente.
- Sento che la tua frase contiene un "ma". - sorrise incoraggiandolo, per mano lasciarono la stanza incantata.
- Non mi sembra giusto legarti a me per sempre. Tu sai cosa comporta un Matrimonio Magico?
- Grazie a te, ed alla formazione che mi hai dato sì. - annuì - So che l'unione tra due maghi, è per sempre. Non è possibile scinderla in alcun modo. Non è possibile divorziare. Due persone si scelgono. Sono anime gemelle. Destinate a stare insieme per l'eternità.
- E la cosa non ti spaventa? - gli chiese camminando lungo il corridoio, giochi di luci ed ombre entravano dai finestroni, creando strani arabeschi sul viso di Severus.
- Spaventarmi? - il giovane mago si fermò, poi scoppiò a ridere - Sulla mia testa grava una profezia tremenda. I miei genitori sono morti per difendermi da un pazzo che non vede l'ora di finire quello che ha iniziato. Sono stato cresciuto da te, in una famiglia di babbini sudici e senza cuore che non mi hanno dato neanche una briciola d'amore. - gli accarezzò il viso - Tu sei stato tutto. Da sempre. Luce ed ombra. Confidente e compagno di giochi.
- Cosa ho fatto di bello per meritare di essere amato da te, ragazzino? Potresti essere mio figlio, eppure...
- Non mi sono mai sentito tale. - sorrise e un lieve rossore si profuse sulle sue guance - Non vorrei esserlo, tuo figlio intendo. Perché sarebbe sconveniente provare per il proprio padre, ciò che io provo per te.
- Concordo. - fecero per scambiarsi un bacio, ma un vociare allegro lungo il corridoio li fece separare rapidamente, Severus scomparve in uno dei passaggi segreti del Castello; Harry continuò a camminare fino a raggiungere e sorpassare il gruppo di Tassorosso fermo a chiacchiera nel corridoio.
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Il filo rosso del destino.
RomansaDopo aver letto molte Snarry, che mi hanno appassionata in modo che non ritenevo possibile, ho deciso di provare a scriverne una io mescolando alcune leggende Giapponesi al mondo magico di Harry Potter e Severus Snape. Dal prologo: "Una leggenda pop...