Harry lasciò gli appartamenti nei sotterranei con il sorriso sulle labbra, nonostante la Guerra e un mago pazzo ed oscuro che voleva ucciderlo, si sentiva felice ed innamorato. Innamorato follemente del proprio marito e felice di avere al proprio fianco degli amici che gli volevano bene.
Pensando a tutto ciò che avevano fatto fino a quel momento, il giovane mago Grifondoro, raggiunse la Camera dei Segreti creata da Salazar Serpeverde in tutta tranquillità; non voleva attirare troppo l’attenzione e camminava tranquillamente tra i corridoi della Scuola, fermandosi di tanto in tanto a rispondere ai saluti ed alle domande degli ospiti del Castello: da quando gli Horcrux erano stati portati nella Stamberga Strillante, l’aria cupa e tesa che aleggiava nella Scuola di Magia e Stregoneria era andata lentamente scemando. Pensando a tutti i traguardi raggiunti da lui e dai suoi amici, Harry raggiunse la Camera e l’aprì dandole il comando in Serpentese.
La pesante porta di roccia si animò aprendosi lentamente, permettendo ad Harry di entrare. Il mago Grifondoro respirò a pieni polmoni gli odori della stanza e sobbalzò davanti allo scheletro del Basilisco che giaceva lì da quando lui lo aveva ucciso per salvare la Weasley più giovane.
Osservando la carcassa con un misto di paura e riverenza, Harry si inoltrò nella Camera dei Segreti ed iniziò a cercare la magia oscura dell’ultimo Horcrux.Severus si svegliò riposato e, girandosi verso la parte del letto dove dormiva solitamente suo marito, sobbalzò quando vide che era vuota e fredda. Pensieri negativi e scenari tragici gli affollarono la mente, stava quasi per chiamare in suo aiuto i Cavalieri e le ragazze quando scorse sul letto il biglietto che gli aveva lasciato Harry: “ho avuto un contatto dall’ultimo Horcrux. Sto andando a cercarlo nella Camera dei Segreti, appena ti svegli raggiungimi lì”. Trattenendo a stento un sospiro di sollievo, l’uomo lasciò il calore del letto per raggiungere il bagno dove si concesse una lunga doccia tonificante.
Sapeva che la ricerca dell’Horcrux avrebbe impegnato per un po’ Harry e ricordava che era meglio lasciarlo solo, in modo da farlo concentrare al massimo sugli incantesimi che aveva imparato da Hermione e Pansy per scovare l’oggetto maledetto in un luogo ampio come quello.
Severus si asciugò con cura e si vestì indossando un paio di pantaloni di lino blu ed una t-shirt di una tonalità più scura rispetto ai pantaloni e, dopo colazione, uscì dall’appartamento nel sotterraneo per raggiungere la Camera dei Segreti.Il Pozionista raggiunse il Portatore della Luce trovandolo al centro della stanza completamente vuota: aveva gli occhi chiusi ed era molto concentrato, stava recitando antichi incantesimi della Luce e i filamenti della sua potente magia si muovevano come serpenti di luce in giro per l’ambiente.
Severus si appoggiò allo stipite della porta e, mandando la testa di lato, lo osservò in silenzio impressionato ed eccitato da ciò che il suo moccioso insolente stava facendo. Notando, solo in quel momento, di quanto il potere di Harry fosse cresciuto grazie agli allenamenti a cui lo sottoponevano non solo i suoi amici, ma anche maghi più esperti e preparati come Remus e Dora.
Sentendo il cuore riempirsi di orgoglio, lo osservò muoversi con fare sicuro nella stanza mentre l’intensità della sua magia arrivava al culmine, sfociando in una fontana di luce che si indirizzò verso un unico punto nella stanza: vicino a quello che sembrava un piedistallo con sopra una teca di cristallo incantato.
Harry, esultando per aver trovato l’ultimo oggetto maledetto, alzò le braccia al cielo lasciando che stelle di energia defluissero dalle sue dita.
- Ti diverti, moccioso? – parlò Severus facendolo spaventare.
- Russs! – mormorò arrossendo il mago Grifondoro – No che non mi diverto. – gli fece la linguaccia - Forse solo un pochino! – rettificò mandando la testa di lato – Luna mi ha consigliato di mandare via l’energia della luce in eccesso. Quando ho iniziato a fare questi nuovi incantesimi, i primi tempi avevo male alle mani.
- Il tuo corpo aveva molta più energia da smaltire. – annuì Severus sorridendogli.
- Il mio favoloso corpo… - ridacchiò Harry di rimando muovendo una mano sensualmente lungo il suo corpo.
- Favoloso? – sbuffò Severus abbracciandolo dai fianchi – Non credi di avere una troppo alta percezione di te?
- No. – scosse la testa corvina Harry – Ne ho la certezza perché la tua magia non è in grado di mentire e… - si passò la lingua sulle labbra – Sento l’effetto che ti fa vedermi usare la Magia della Luce, Rus.
- Sei un moccioso insolente! – bubbolò con poca convinzione l’uomo, Harry aveva ragione ma lui non voleva dargliela vinta troppo alla svelta.
- Ti amo anche quando fai il sostenuto. – rise apertamente il mago più giovane intrecciando le dita dietro al collo del Pozionista.
- È bello sentirti ridere. – mormorò Severus staccando una mano dal fianco del marito per andare ad accarezzargli il viso – Il suono della tua risata è come il battito del mio cuore, o il mio respiro.
- Rus… - ansimò Harry arrossendo – Non fai mai il romantico, ma quando lo fai… - e non concluse la frase perché le labbra vogliose e predatorie del marito erano calate sulle proprie, zittendo ogni tipo di protesta verbale.
STAI LEGGENDO
Il filo rosso del destino.
RomanceDopo aver letto molte Snarry, che mi hanno appassionata in modo che non ritenevo possibile, ho deciso di provare a scriverne una io mescolando alcune leggende Giapponesi al mondo magico di Harry Potter e Severus Snape. Dal prologo: "Una leggenda pop...