L’eco della cruenta battaglia era ormai un suono lontano. Non appena gli Auror raggiunsero la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, i Mangiamorte di Voldemort ebbero la peggio e furono costretti ad arrendersi o scappare.
Il potente Mago Oscuro, dopo aver tentato invano di uccidere il suo ex-collaboratore Severus Snape, si dileguò in una nuvola di fumo nero, facendo perdere le sue tracce completamente.
Harry, inginocchiato al fianco del marito in lacrime, alzò gli occhi verso alcuni Auror presenti e chiese:
- Avete catturato quel traditore di Zabini?
- Sì, signor Snape. – annuì uno di loro toccandosi la falda del cappello a mo’ di saluto – Lo abbiamo trovato sulla Torre di Astronomia, stava tentando di scappare. Ma non c’è riuscito. È rimasto bloccato dalla sua Magia della Luce. – spiegò.
- Cosa gli succederà adesso? – chiese Harry aiutando Severus ad alzarsi, l’uomo sembrava in trance, perso nei suoi pensieri e ricordi.
- Vorremmo poterlo interrogare. Ma la Prigione è pericolosa per lui.
- Pericolosa? – ringhiò l’uomo risvegliandosi d’improvviso – Quel ragazzino è un assassino. Ha ucciso il miglior Preside che questa Scuola abbia mai avuto. Ha terminato la vita di un uomo di Luce. E la Prigione dei maghi è troppo pericolosa per lui? – la sua voce si era andata man mano alzando, come la collera che gli faceva tremare i muscoli.
- Tutti noi pensiamo che Zabini meriti di finire in Prigione, Severus. – parlò Tonks che stava aiutando il marito a raggiungere l’Infermeria, era stato ferito lievemente durante la battaglia aveva bisogno solo di qualche benda e una ripulita – Però, cerca di essere ragionevole.
- Non voglio essere ragionevole. – strillò più forte, era in piena crisi isterica – Sono stanco di essere ragionevole e di dover fare tutto per il “bene superiore”. Che vada a farsi fottere il “bene supremo”! – lo schiaffo risuonò secco nell’aria, interrompendo quel fiume di parole rabbiose.
Severus si portò la mano sul viso e, con gli occhi sgranati, si girò per osservare il marito. Harry, in lacrime, si portò la mano sul cuore dicendo:
- Non sei l’unico che sta soffrendo, Rus. Albus mancherà a tutti. Tutti noi siamo in debito con lui. Ci ha donato tutto ciò che aveva. Ha dato la sua stessa vita per permettere a noi di sopravvivere. – il Pozionista cadde sulle ginocchia, trascinandosi dietro il giovane mago Grifondoro – Io ho capito perché non vogliono portare Blaise in Prigione. Tu stesso, se smetterai di ragionare con rabbia e userai quel cervello che tanto amo, lo capirai.
- Perché Voldemort ha degli uomini di fiducia in Prigione. Persone che lavorano nell’ombra. Sia tra le guardie sia i carcerati. – sospirò stanco – Se Blaise andasse là, morirebbe senza poterci dire niente di utile.
- Ecco mio marito. – lo abbracciò e lo baciò a lungo e dolcemente sulle labbra, quando si separarono, il mago più giovane mormorò – Ti amo, Rus. Ti amo tanto, non scordalo mai.
- Scusami, Harry. – lo abbracciò strettamente – Scusatemi tutti.
- Non deve scusarsi di niente professor Snape. – scosse la testa biondo cenere un altro Auror – Tutti noi siano stravolti da ciò che è successo. Tutti, come ha detto suo marito, abbiamo un debito di riconoscenza nei confronti del Preside Dumbledore. – sospirò, asciugandosi una lacrima – Dobbiamo rendergli l’omaggio che merita. Dobbiamo mettere la parola “fine” a questa guerra durata fin troppo.
- Non avrei saputo dirlo meglio! – annuì Lupin raggiungendo Severus ed Harry – Alzatevi da lì, dobbiamo prendere alcune decisioni importanti. E tu, Sev, devi prendere il posto che ti spetta. – lo guardò un istante negli occhi e il Pozionista annuì.
- Quale posto? – chiese Dora – Di cosa state parlando?
- Albus mi aveva chiesto di proposto il suo posto una volta che lui… beh… fosse andato via. Io non avevo mai accettato veramente perché non pensavo che la cosa accadesse in modo così atroce. – spiegò.
- Mio marito, Preside? – un sorriso dolce increspò le labbra di Harry che, prendendolo per mano, continuò – Andiamo, i Membri dell’Ordine ci stanno aspettando con gli altri in Sala Grande. Abbiamo molte cose di cui parlare. Tanto di cui discutere.
- Sono così stanco. – sospirò il Pozionista seguendo docilmente il marito.
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Il filo rosso del destino.
RomanceDopo aver letto molte Snarry, che mi hanno appassionata in modo che non ritenevo possibile, ho deciso di provare a scriverne una io mescolando alcune leggende Giapponesi al mondo magico di Harry Potter e Severus Snape. Dal prologo: "Una leggenda pop...