Capitolo 20

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~Che il divertimento abbia inizio.

Mi sento sempre più stordita e tremendamente stanca, l'incantesimo del sonno ha funzionato solo per poche ore. Ma adesso sono sveglia e sto ancora soffrendo atrocemente.

Il viaggio è stato lunghissimo e stancante, non so quante ore hanno marciato e volato di preciso, ma sono state davvero tante.

Siamo in un posto che non ho mai visto. Ci sono molti alberi, cespugli, e sono di un verde stranamente rigoglioso e lucente. Alberi simili li ho visti solo a un'ora dal palazzo reale, nella Foresta Incantata, ma non sono nulla in confronto a questi. C'è un lungo sentiero e lo attraversiamo tutto. Io sono ancora sul sacco a pelo, mi stanno portando Dustin e Alessandro. Ogni tanto ho la tentazione di saltare addosso a tutti, non in senso amichevole, ma per ammazzarli. Non so cosa mi sta succedendo. È come se dentro di me ci fosse anche qualcun altro.

"Siamo arrivati." annuncia mia madre.

Non mi ero accorta, prima di allora, che tutti e anche io portiamo un grosso mantello scuro che copre anche il capo. Siamo davanti ad una grande casa di legno. Si erge su un albero, anche se è molto grande. Delle scale fatte di rami e foglie arrivano fino a sù, mentre a terra ci sono strani animali di tutti i tipi. Da serpenti a coccodrilli (?), pappagalli, tucani, fenicotteri.. è tutto così insolito e improbabile. Mia madre bussa leggermente sul lungo tronco dell'albero, e un piccolo ometto si affaccia dalla casa. È basso, ha una lunga barba bianca e la testa è calva. La schiena è parecchio incurvata, e ha due occhi color oro anche se sono più spenti a causa dell'età. Mi sembra abbastanza vecchio, avrà parecchi anni.

"Cosa volete?" utilizza la scala per scendere dalla sua casa e si avvicina a noi.

"Devi curare nostra figlia, Kor. Te ne prego." mia madre sa convincere la gente.

"Cos'ha?" mi viene vicino con aria professionale.

"Daltor le ha imposto una maledizione."

Mi guarda tutta, dalla testa ai piedi, poi si gira verso i miei genitori.

"Ho capito la situazione. Dovrà rimanere qui con me per un po', io la curerò. Ma nessuno potrà venire a trovarla finché non lo dirò io."

Cosa? Io sola con questo tizio che non conosco? Ma che scherzo è mai questo?

"Uhm.. okay." farfuglia mio padre.

"Dobbiamo iniziare subito, vedo che la condizione è critica. Voi andatevene o potrebbe attaccarvi involontariamente. Mi prenderò cura io della mia nipotina."

Eh? Nipotina? Io sua nipote? Non ci credo.

"Andrà tutto bene." mi bacia Alessandro e cerco di convincermi che è così.

"Prima però dobbiamo dirti due parole" è sempre mia madre a parlare.

Papà quasi non ha aperto bocca, ma cosa gli prende? L'ometto, il presunto Kor, annuisce e si allontanano.

"Anne, mi senti?" è Dustin.

Faccio cenno di 'si' con il capo, ma lievemente. Questi dolori mi stanno lentamente ammazzando dentro. Non sono mai stata così male.

"Guarirai, e compirai la vendetta che Daltor merita." sorride Susy, ma non riesco a farle cenno di aver capito.

Solo continuo ad urlare, sono a pezzi, come se qualcuno avesse preso un coltello e zack, mi avesse tagliata tutta in varie fette. Ogni minuscola parte del mio corpo sta patendo insieme a me.

Dopo circa 15 minuti i miei genitori tornano con Kor. Mi baciano la guancia. Tutti mi salutano e augurano guarigione, mentre si allontanano in quel lungo sentiero.

L'ometto è vecchio ma agile, riesce a portarmi sopra la casa.

"Chi sei?" riesco a domandare, una volta salita.

"Kor." risponde lui.

"Chi sei?" ripeto, 'sta volta più lentamente. Non riesco a parlare.

"È inutile sprecare fiato così, ho capito la tua domanda, ma non posso dirtelo."

Allora sto zitta e chiudo gli occhi. Non voglio rimanere qui da sola con questo.

"Ora ti farò un incantesimo e starai meglio, ma non durerà a lungo, massimo un paio di giorni. Quindi poi cominceremo con le cure."

Ma di che cure parla? Chi è questo tizio? Cosa vuole da me? Dove sono?

Chiude gli occhi e posiziona le mani a pochi centimetri di altezza dai miei occhi. Pronuncia qualcosa in una lingua che non conosco e mi sento improvvisamente meglio, come se la parte maligna che ho dentro fosse sparita.

"Puoi dirmi chi sei?" ripeto.

"Te lo ripeto, Kor. K O R."

"Spiritoso." sbuffo.

"Sono il guardiano del Regno Proibito, e uno degli Angeli più potenti. Posso curarti." mi spiega.

"Uhm, capisco. Perché non posso vedere nessuno?" domando. Avrei una voglia tremenda di abbracciare Alessandro, in questo momento. Ma non posso.

"Perché io ti insegnerò a domare l'essere che è in te e solo tu potrai farlo uscire. Ma diventerai parecchio aggressiva, perché quest'ultimo prenderà completamente possesso del tuo corpo. Gli unici che potranno assisterti saremo io e il mio assistente."

Rimango senza parole. Troppe rivelazioni in pochi minuti.

"Hai anche un assistente?" domando, beffarda.

"Già, ragazzina. Ti avverto: ti conviene di fare poco la spiritosa con me, hai capito?" alza la voce.

Mi limito ad annuire, ma so che continuerò a farlo arrabbiare tante altre volte.

"Freddy, vieni qui!" urla a qualcuno girando la testa verso un'altra stanza.

Sulla porta appare un ragazzo alto, con un fisico slanciato e capelli brizzolati viola. Mi sorride e si avvicina. E così questo sarebbe Freddy, il suo assistente? Niente male, già, proprio niente male.

"Piacere, principessa Anne" fa un piccolo inchino con il capo "Io sono Freddy, da oggi aiuterò Kor a curarvi e mi occuperò io di voi." sorride.

"Dammi del tu, Freddy. Il piacere è tutto mio."

Mi porge la mano e gliela stringo calorosamente. Ha qualche anno più di me, ma è pur sempre carino.

'Scaccia subito questi pensieri dalla tua testa, Anne. Ricorda che tu hai già un ragazzo.' mi ammonisco immediatamente.

Smetto di fissarlo e sposto il mio sguardo su Kor, che è intento a preparare alcuni impacchi con erbe e strani olii profumati che non conosco.

"Cosa fai?" gli chiedo.

"Sto cominciando a preparare una sostanza che ti terrà a bada per un po', e non cominciare ad essere impertinente! Vado di là a continuare, qui non riesco a concentrarmi. E tu, Freddy, tienila d'occhio." si allontana e lo guardo stranita.

Freddy mi guarda e mi scambia uno sguardo pieno di compassione.

"Kor è così. Ti conviene annuire e non fare molte domande, il percorso sarà duro ma ce la farai e riuscirai a liberarti." sorride e ricambio debolmente.

Poi sento ancora una volta la voce di Daltor nella mia testa e rabbrividisco alle sue parole.

"Che il divertimento abbia inizio."

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