Capitolo 13

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~Si studia.

Racconto a tutti cosa ha detto mia madre, con le lacrime agli occhi. Non mi sento pronta ad affrontare questa missione, no.

"Ti aiuteremo, Anne." dice Dustin sorridendo.

"Ha ragione. Fino alla fine." conferma Andrew.

"Grazie, ragazzi." li abbraccio.

'Voglio venire anch'io.' protesta Alessandro. Lo guardo.

'Lo sai che non puoi.'

"Dobbiamo subito cominciare ad esercitarci.. ma dove? Gli umani ora non vedono l'ora di ritrovarmi." sbuffo.

"Un posto ce l'ho." ammette Susy, soddisfatta.

"Si? Dove?" chiedo speranzosa.

-

"Qui non ci scoprirà nessuno." sorride, una volta arrivati.

Siamo in una foresta deserta. È primo pomeriggio, quindi c'è ancora abbastanza luce. Controllo un'ultima volta la borsa, per assicurarmi che abbia portato il libro magico con me, e do un sospiro di sollievo dopo averlo trovato. Ci sediamo tra gli alberi, e ognuno comincia a studiare per sè.

Il vento è un potere fortissimo, indomabile, affascinante, raffinato o distruttivo. È molto complicato domare il vento.

Che pizza! Rimpiango di non essermi applicata prima su queste cose. Sbuffo, e mi concentro sulle pagine del libro.

"Anne!" urla Alessandro.

Mi alzo di scatto, anche gli altri. Poi guardo la scena e mi viene da ridere. Alessandro ha creato una sfera di luce ma ha sbagliato mira e gli sta andando addosso. Corro veloce e con un solo gesto della mano la sfera si spegne.

"Sei un fottuto genio." mi congratulo con Alessandro "Continua ad allenarti anche tu, hai poteri che nessuno avrebbe immaginato." sorrido.

Sorride imbarazzato e torna sui suoi passi. Anche io torno a sedermi e a guardare quelle pagine.

-

"Possiamo usare questo robot come nemico. È molto potente e inoffensivo: la sua arma è il laser, che non ci causa danni.. è giusto per rendersi conto degli attacchi del nemico. Sei pronta, Anne?" sussurra Mark.

"Si." affermo, decisa.

Mi sono trasformata, e tra le mani sto già quasi facendo materializzare delle sfere. Il robot comincia a correre e io ad attaccarlo. Lo colpisco con le sfere, poi con nuovi poteri che ho acquisito nel pomeriggio. È ormai notte fonda, ci vogliono ore e ore per imparare tecniche nuove.

"Vai così Anne, lo stai distruggendo!" urlano tutti.

Continuo a sferrare attacchi su attacchi, sfere su sfere, onde su onde, e questo robot sembra indistruttibile. Schivo la maggior parte dei suoi attacchi e continuo a colpirlo. Mi sembra un duello infinito. Poi però mi ricordo della mia arma segreta.. il profumo. Non è un Demone, ma automaticamente buttandogli qualche goccia di profumo l'ho distrutto (anche se il robot è ancora lì.)

"Complimenti" si avvicina Alessandro, baciandomi le labbra. Quante belle sensazioni, quanti brividi. Lo amo, lo amo tanto.

"Sei stata magnifica Anne" si congratula Dustin, sorridendo.

"Grazie" rispondo imbarazzata.

"Se ti alleni ancora un po' diventi indistruttibile." confessa Samantha.

"Per stasera basta allenarsi, o almeno per qualche ora. Anne è stanca, non vedete?" protesta Alessandro.

E ha ragione. Sono stanchissima, a stento mi reggo in piedi. Non penso di poter affrontare una simile avventura, non ne ho la forza.

"Dobbiamo allenarci, o possiamo morire. Ma tu cosa vuoi saperne? Sei solo un terrestre." ribatte Andrew.

"Sarò anche un terrestre e voi degli Angeli, ma non avete gli occhi forse? Sta crollando. Poi fate come volete, i miei sono soli consigli." afferma arrabbiato e si allontana.

"Ale..aspetta!" urlo, ma non si ferma.

Mi giro infuriata verso Andrew, lo fulmino con lo sguardo.

"Lasciatelo stare, e poi ha ragione lui. Dà fastidio anche a me quando lo chiamate terrestre. Lui è Alessandro, e basta."

Quando mi arrabbio i miei occhi prendono sfumature arancioni, e sono sicura che in questo momento sta accadendo. Seguo i passi di Alessandro correndo, si è già allontanato parecchio.

"Ale fermati!" lo supplico, e si volta verso di me.

"Che c'è? Dovete prendervi cura del terrestre?" mi guarda arrabbiato.

È offeso, e non poco, lo leggo nei suoi occhi. Ma non è colpa mia..

"Ale io.. mi dispiace, non è mia intenzione farti soffrire.. non posso andarci di mezzo io se loro si comportano da stronzi!" urlo, e mi guarda sorpreso.

"Non è con te che ce l'ho, ma con loro. Non sopporto il modo in cui mi trattano. Sembro un poppante." stringe i pugni.

Non dico nulla, ma mi avvicino e lo bacio. Mi cinge i fianchi con le braccia, e io mi appoggio al suo collo. Non c'è sensazione più bella di questa, amare ed essere amati.

"Perdonali, non sanno quello che fanno e dicono." gli sussurro all'orecchio.

"Solo per la mia principessa." mi stringe ancora di più e sorride.

Torniamo indietro e stanno tutti con la testa sui libri. Dormiremo qui, abbiamo montato le tende. Raccolgo il mio bel librone e mi rifugio nella tenda con Alessandro.

"Ti aiuto a studiare." sorride, sedendosi accanto a me.

"Grazie, Ale." lo bacio, e ricambia.

Studio, studio e studio fino allo sfinimento. Dio che stanchezza! Ma con il mio amore al mio fianco tutto è più leggero.

Intorno alle 02:30 crollo, con il capo sul petto di Alessandro e il suo braccio attorno ai miei fianchi.

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