Capitolo 5

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~Angelo o no?
"Cosa fai di solito il pomeriggio?" finalmente qualcuno spiccica parola.
"A volte dormo, altre guardo la tv o esco.. nulla in particolare. Tu?" chiedo con il sorriso stampato in faccia.
"Lo stesso" ricambia il sorriso.
Mi sento molto, troppo a disagio con il suo sguardo puntato addosso. Mi sale il panico e, per sbaglio, dal mio dito parte una piccola sfera di luce che gli colpisce il ginocchio. Non se ne accorge nemmeno, ma sente solo un piccolo dolore, come quello di un pizzico.
"Ahi! Ma che è stato?" si massaggia il ginocchio.
"Non so.." dico pensierosa.
"Vabbe." si siede più vicino a me.
La sua presenza mi mette ansia. Sono agitatissima e non ho idea di cosa fare. E se facessi qualcosa di sbagliato?
"Perché non parli? Ho detto qualcosa di male?" mi guarda dispiaciuto.
Riesco a sentire i suoi sentimenti.. tristezza e amore. Perché amore?!
"No tranquillo, sono ancora un po' scossa dal fuso orario." sorrido.
"Sei così bella quando sorridi.." mi accarezza la guancia, e altri brividi mi coprono tutta. Cosa mi sta succedendo? Ha un senso tutto questo? Non credo proprio.
"Ti ringrazio." riesco solo a rispondere.
"È solo la verità. Non ho mai incontrato una ragazza bella come te." continua ad accarezzarmi.
"G-grazie.." balbetto.
Mi stampa un dolce bacio sulla guancia e sorride.
"Sarà bello vivere insieme, vedrai. Ho anche molti amici da farti conoscere." sorride entusiasta.
"Magnifico!"
"A-Anne.." balbetta.
"Cosa c'è?" lo guardo strano.
"Ma i.. i tuoi occhi sono d-dorati?"
Spalanco gli occhi. Merda. Ero sicura che la cosa fosse automatica.. invece no, l'incantesimo devo farlo io.
"No no" rido nervosamente "Sono lentine colorate. Mi piace questo colore. A te?"
"È bellissimo, ma non avevo mai visto persone con questo colore di occhi.. quindi mi sono spaventato." ride.
"Ah capito."
Me la sono scampata proprio bella, mamma mia.
"Anne, scusa se ti infastidisco.. ma cosa c'è scritto sul tuo bracciale?"
È la lingua delle fate.
"Significa -l'amore prima di tutto-, ma non so che lingua è." faccio spallucce.
"Bello! Quindi sei una romantica?"
"Diciamo di si." sorrido.
"È una cosa stupenda, siamo molto simili sai?" ride.
"Già, è davvero bella come cosa."
Mette la mano sulla mia e la stringe. Sento qualcosa nello stomaco, e so anche chi me la sta procurando. Jack.
In realtà le cosiddette farfalle nello stomaco sono causate dagli Angeli, quando due persone sono destinate. Quindi io e Alessandro.. ci metteremo insieme? Oh mamma. Mi sforzo per mandare un messaggio a Jack ma nella mia testa appare solo Alessandro, quindi non ci riesco.
"Hai detto qualcosa?" chiede.
"No perché?"
"Mi è sembrato di sentire Jack, ascolta" scrolla le spalle.
Merda, qua c'è qualcosa di strano. Devo assolutamente parlare con i genitori di Alessandro.
Mi sforzo tantissimo.
"Che ne dici se andiamo a trovare i miei genitori nella loro casa in periferia?" sorride.
Ah, bello. Che immaginazione che ho.
"Certo, andiamo."
Mi alzo e spruzzo altro profumo.
"Diventerai dipendente." scherza.
Usciamo e usiamo la sua macchina, per andare a casa dei suoi genitori. Mamma e papà, quanto mi mancano..
"Eccola qua. Ti piace?" sorride.
"Che carina!"
La casa, da fuori, è davvero graziosa. Con un ampio giardino e piccole decorazioni ovunque. Mi piace molto anche l'abbinamento dei colori.
"Ciao mamma!" la abbraccia, sono identici!
"Ciao tesoro! Chi è questa bella ragazza?" domanda sorridendomi.
"Anne, è una mia amica. Possiamo entrare?"
"Ma certo, accomodatevi dentro."
La sento, sento altra energia qui dentro. C'è qualche Angelo, è sicuro.
"Alessandro, non avevi detto che dovevi andare in bagno?" usai tutta la mia forza mentale.
"Sisi ora vado."
Rimaniamo solo io e sua madre, è stato così facile mandarlo via.
"Sei un Demone?" mi domanda prima che possa cominciare a parlare.
"No. Io sono un Angelo."
"Cavoli. Gli Angeli.." sospira.
"Alessandro è un Angelo?"
"No. Io sono un misto, mia madre era umana e mio padre un Angelo. Io faccio parte dei cosiddetti Angeli Impuri, perché gli umani non sono puri." sorride.
"Ah." non sapevo queste cose, nessuno me ne aveva mai parlato.
"E mio marito è un uomo. Quindi penso che ci siano poche probabilità che Alessandro sia un Angelo."
"Prima volevo mandare un messaggio a mio fratello, telepaticamente, ma immaginavo Alessandro e l'ha sentito lui. Questo possiamo farlo solo noi" alzo un sopracciglio.
"Te lo ripeto, Alessandro avrà solo qualche potere. Da bambino ho provato ad addestrarlo, ma i suoi poteri sono solo quelli che manifesta. Pochissimi e privi di significato."
"Ah, capisco." sorrido.
"Qual è il tuo nome, cara?"
"Anne."
"La principessa?" rimane a bocca aperta.
"Si."
"Mi fa molto piacere conoscerla da vicino" abbassa il capo in segno di rispetto.
"Non si inchini, la prego. Io sono come gli altri. Ora che mi trovo qui vorrei chiederle anche un'altra cosa."
"Dimmi pure, e dammi del tu." sorride. Ha il sorriso identico al figlio.
"Vorrei sapere.. se a lei farebbe piacere che io frequentassi Alessandro." divento rosso paonazzo.
"Oh ma certo, sarebbe una cosa magnifica!" sorride e saltella.
"Perfetto. Lo conosco solo da poche ore, ma ho capito che è importante. I Demoni gli hanno distrutto casa per colpa mia e quindi abita da me. Lo tratterò bene." scherzo.
"Affare fatto. Fallo sgobbare"
Scoppiamo a ridere entrambi.
Sua madre è proprio forte.

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