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Il rumore dei bicchieri che venivano riempiti, il mio sguardo puntato sul suo, gli occhi che non reggevano più la pressione.
Tutto questo sarebbe accaduto quella notte, e sarebbe successo nel modo peggiore, visto che avremmo perso entrambi la testa.
Sia io che lui, il ragazzo che più mi stava portando al limite, che mi stava sfidando: Tristan Carter.
Ed è proprio con lui che quella sera avrei dato il via a uno stupido gioco a chi avrebbe ceduto per primo, a chi avrebbe buttato fuori tutta la verità.
Iniziò tutto quando mi svegliai con una gran voglia di prendere a pugni un sacco da boxe, peccato che non avessi abbastanza forza e che avrei finito per farmi male da sola.
"Ti va una cioccolata calda?" mi chiese Matt, risvegliandomi dai miei pensieri.
Eravamo in caffetteria e io continuavo a pensare a ciò che aveva detto Jade il giorno prima; quella ragazza era riuscita a far vacillare tutte le mie certezze sulla relazione con Matt.
"No, mi basta il mio thè" risposi.
"E da quando? Di solito prendi tutte quelle bevande strane" rise e io accennai un sorriso nervoso.
"Hailey, va tutto bene?" chiese poi, preoccupato.
Lo guardai; avrei voluto dirgli di Jade ma qualcosa mi bloccava: era il mio orgoglio.
"E tu, tu stai bene?" dissi e lo lasciai perplesso.
"Sono agitato per la storia di Lauren e Tristan, ma a parte questo va tutto bene, perché sto con te."
Prese la mia mano, ma non ebbe l'effetto che mi aspettavo; ero troppo nervosa.
"Sul serio? Credi di stare bene con me? Oppure te ne stai convincendo perché non vuoi ferirmi?"
"Ma che dici? Tu mi piaci, so quello che provo" rispose; il suo tono, però, parve insicuro.
"Matt, anche tu mi piaci, più di quanto immagini, ma ho paura che la nostra relazione non ti faccia bene."
"Non è vero, con te mi sento me stesso, sento di poter esprimere le mie vere emozioni."
"E quali sarebbero?" chiesi; di fronte alla mia domanda ammutolì.
Matt non mi aveva ancora detto di amarmi, e nemmeno ero stata capace di ammetterlo ad alta voce; è una parola importante e non mi sentivo pronta.
"Non lo so, come mai me lo chiedi?" si indispettì.
"Lo vedi? Fai sempre così, ti chiedo di aprirti con me e invece mi respingi" ribattei.
Non avrei più potuto sopportare la strana freddezza di Matt.
"Hai ragione, ultimamente sono da tutt'altra parte, è colpa di Tristan, non ho idea di cosa abbia in mente o se abbia a che fare con la scomparsa di Lauren; capisci? Sono preoccupato per mio fratello" rispose; sentivo che c'era di più, che non mi stava dicendo tutto.
"Oh amore, non ti preoccupare, a tuo fratello ci penso io" dissi portandomi la cannuccia alla bocca, mentre un sorriso malizioso si insinuava sulle mie labbra.
"Qualsiasi cosa tu voglia fare fermati subito, ti ho detto di stare lontana da lui" iniziò ad allarmarsi.
"Infatti gli starò lontana" risposi e, in seguito a una pausa di riflessione veloce, affermai: "Di almeno trenta centimetri, visto che ci sarà un tavolo a dividerci" ottenendo da parte sua uno sguardo sconvolto.
"Che hai in mente, Hailey?" mi chiese.
Non gli diedi alcuna informazione e bevvi un altro sorso di thè.
Avevo in mente un piano ma stavo giocando con il fuoco e ne ero consapevole; Tristan non era una persona calma e affidabile, avrei potuto farmi male. Tuttavia non mi spaventava, lo avevo già sfidato molte volte e quello sarebbe stato l'ultimo punto da inserire per rimettere a posto le carte in tavola.

Arrivata a scuola, mi rivolsi a Marcus:
"Ho bisogno di te."
Lui stava mangiando una mela in cortile.
"Ciao anche a te Hailey, dormito bene? Io sì, grazie per aver chiesto" rispose stizzito.
"Non ho tempo per i convenevoli. Ci sei stasera alle 19:00?" chiesi.
"Non so, devo controllare la mia agenda e poi ti farò sapere."
Lo guardai alzando un sopracciglio.
"Ok, ci sono" disse lui, consapevole di non avere nulla da fare.
"Voglio te e Tristan al Prisoner, e digli di prepararsi, ho in mente qualcosa per lui."
"Aspetta, il Prisoner? Non è un locale dove si beve?" rispose Marcus atterito.
"Infatti" dissi mentre sorridevo.
"Non mi piace, quel sorriso non promette nulla di buono, e lo sai che provocare Tristan è pericoloso" mi mise in guardia.
"Preferisci dirmi tu che cosa nasconde?" domandai per provocarlo.
Marcus restò in silenzio e nacque uno scambio di occhiattaccie tra di noi.
"Saremo lì" disse poi, rassegnato.
"Vi aspetto, sarà una serata da ricordare" affermai entusiasta.
Mi allontanai da lui che era evidentemente preoccupato; avrei dovuto esserlo anche io ma la mia mente era offuscata dalla curiosità.
Come diceva Tristan: la curiosità uccide, e io forse sarei morta.

Inside My Mind (Un Nuovo Inizio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora