Capitolo 11

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08/11/2018 00:53,
Sicuramente abbiamo battuto il record, ormai è una vita che non ti scrivo più. Dall'ultima volta devo dire la mia vita sia cambiata e nemmeno poco. Diciamo che la mia moto non c'è più, l'ho dovuta vendere. Mi riscrivo con la mia ex (in amicizia), parlo abitualmente con una mia amica del mare con cui sono molto legato e adesso che ho 18 anni compiuti già da un pezzo, penso anche diversamente, o almeno spero. Non credere che i miei problemi siano spariti, perché non spariscono mai, solo che adesso le mie paure si sono un attimo concretizzate. Non ti ho mai parlato veramente del perché schizofrenico. Non è una parola buttata lì a caso perché fa sembrare importante un titolo o un nome, ma diciamo mi ci rappresento. So che è una cosa molto grave la schizofrenia, e fortunatamente non l'ho, o comunque non ad uno stadio elevato. La verità è che sento voci avvolte nella mia testa e faccio cose che non sono io a fare. Questa è una cosa che solo poche persone sanno, e fortunatamente solo una l'ha presa sul serio, perché le altre non sono persone affidabili purtroppo. Diciamo che è una cosa che mi spaventa molto perché sono cose che non sento mie, e già il saperlo mi inquieta. Ma a parte questo, sappi che come sempre tutte le persone che ti dicevo con cui parlavo si sono levate di culo. Alcune è stato un bene, visto che quella ragazza di classe si è dimostrata una cretina, altre come Giulia hanno deciso di scegliere così e francamente la mia opinione è "cazzi sua". Al momento ho questa mia amica del mare con cui mi confido e anche lei fa lo stesso, ma che ultimamente non riesce per l'università, e la mia ex che mi ha ferito profondamente come si è comportata qualche mese fa. Potrebbe essere una stupidaggine, però mi ha ferito, e mi sono staccato molto. In pratica ci sentivamo quasi tutti i giorni a volte scriveva uno a volte l'altro. Un giorno le do il buongiorno e non mi risponde per tutto il giorno. Non me la prendo perché può capitare di avere una giornata impegnativa. La sera le do la buonanotte e vado. Il giorno dopo le riscrivo e niente. Non si era fatta sentire il giorno prima e neanche la mattina dopo. Aveva levato l'ultimo acceso quindi non potevo sapere se per esempio suo padre non volesse che usasse il telefono, è già ricapitato, ma sapevo che accedeva. La seconda notte le mando la buonanotte, il giorno dopo stufato le mando un "giorno..." e seccato decido di non scriverle più, se avesse voluto parlare con me mi avrebbe riscritto lei. La sera mi manda un "Ei". Nient'altro. Lascio correre, ero seccato lo ammetto ed ero un po' acido quella sera, visto che dopo 3 giorni si è ripresentata con un "Ei". Non volevo scuse, non ha l'obbligo di scrivermi, ma mi avrebbe fatto piacere sapere perché di tutta quella assenza. Invece quello che ho ricevuto e stato accusarmi che io non avessi voglia di parlare. Non mi ricordo come sia andata a finire la discussione quella sera. So solo che alla fine ho fatto finta di niente, come faccio sempre, e mi sono tenuto tutto per me. Il problema di tenersi i problemi per se è che ci rimugini, e si accumulano, e poi diventano pesanti, pesantissimi, insostenibili. A tal punto da stare male, essere triste o anche depresso e non sai perché. E non saperlo ti fa stare ancora più male. Purtroppo sono abituato a cavarmela da me, te l'ho già detto forse, e non parlo di me e dei miei problemi neanche alla ragazza con cui sto e amo, perché non sono abituato e non è il carattere che mi sono dovuto instaurare. Ci sono altri problemi, anche più gravi, ma forse sarà un pretesto per riscriverti presto. Mi sono convinto a riscrivere perché ho voluto leggere i primi capitoli per prendermi un po' per il culo, ed è stato divertente leggere le boiate che scrivevo un anno e mezzo fa. Adesso mi sono veramente rotto il cazzo di scrivere, quindi buonanotte. Vorrei mandarti in culo ma si sentirei stupido perché non saprei neanche io a chi sarebbe riferito, quindi fottiti

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