05/06/2017 00:19.
31 dicembre,
~ Ei devo parlarti di una cosa, riguarda entrambi quindi è importante, preferisci che te la scriva, ti chiami o ti mandi un audio?
- Scrivimi, sono a preparare la festa, almeno dopo mi fermo e leggo
~ Il fatto è questo, mancano poche ore alla fine del 2016 e prima che inizi l'anno nuovo ti volevo scrivere e dire ciò che avevo deciso, dato che riguarda anche te. Entrambi sappiamo come stanno le cose, in fin dei conti non c'è nulla tra di noi se non un volersi ancora scrivere per amicizia, voglia di sentirsi o soltanto per carineria. La verità è che penso sia una bella cosa non odiarsi a morte e riuscire in qualche modo a parlarsi, ma questo porta a ricordare tutto ciò che c'era e non c'è più, e io voglio smettere di pensare al passato, starci male e tutto, e voglio andare avanti. Cosa che non riesco a fare con te in mezzo, ancora qua. Voglio che tu non mi fraintenda, non ti odio, ne non voglio parlare con te, ma non mi aiuta per niente e io ho bisogno di superarla questa cosa. Sono passati quasi 6 mesi e forse è il caso di cambiare qualcosa. È una cosa che non avrei pensato di dire, ma vorrei iniziare il nuovo anno senza di te, senza sentirci come abbiamo fatto fino ad ora, perchè non mi fa stare bene come dovrei, perché credo davvero che sia la cosa migliore da fare, almeno per me. Scusa se sono parole forti o qualcosa del genere, davvero. Devo staccarmi dalle cose che mi riportano indietro a una cosa che non tornerà, che si, è stata bella, ma basta, è finita. Ed è giusto andare avanti.
So che avrò ripetuto mille volte la stessa cosa e sarò anche stata patetica e sentimentale, ma è tutto quello che penso ed era da dire, anche se comunque non è facile.
Io non so cosa pensi tu, cosa provi tu, a cosa pensi quando sei da solo, magari ti interessa ancora o magari no, non voglio saperlo a meno che non voglia dirmelo tu, quindi in questo messaggio parlo per me e per quello che sento io. Te lo devo mandare ora perché tra non molto non potrai neanche più rispondermi perché sarai alla festa e io sarò a festeggiare e volevo avere una tua risposta e sapere cosa ne pensi veramente. Ti auguro nel frattempo di passare una bella festa e di divertirti, come immagino sarà.
- Rispetto quello che vuoi e mi sta bene. Non ho il tempo di scrivere qualcosa di più mi spiace. Passa una bella serata pure tu e buon anno
~ Grazie davvero, visto che ora non puoi al massimo domani possiamo finire di parlarne, ma non ce n'è bisogno se non vuoi
- Se vuoi parlarne a me va bene, non mi da noia. Vedi te casomai e se te la senti mi scrivi
~ Si non c'è problema, ne parliamo domani con calma. A domani allora e buon anno c:
- Grazie
~ Prego
•
L'avrò letta si e no 20 volte questa serie di messaggi. Tutte le volte arrivo in fondo, al "prego" e scorro, inutilmente però perché dopo quel messaggio non c'è stato più nulla. Come se quel messaggio rappresentasse la fine, il confine col vuoto. Io ci provo, a scorrere la chat, sembra stupido e patetico, ma non me ne rendo conto. Mi scorrono immagini davanti, ogni singola parola di quello che ho letto mi ricorda qualcosa. Il primo bacio che via siamo dati, la prima rincorsa, la prima litigata, l'ennesima litigata, la prima risata, il primo battito di cuore perso, tutte le emozioni e sensazioni provate. Tutte le cose sperimentate, i giochi, le prese in giro, gli scherzi, le nottate passate in bianco. Passati, segreti, traumi, problemi. Ogni giorno mi sento in colpa, già. Perché la mia vita è finita quel giorno, ma non il 31 dicembre, molto prima, a luglio. Non ricordo neanche il giorno preciso, non l'ho mai voluto ricordare. Fu difficilissimo solo trovare la forza di chiamarla. E volli pure farle credere che non mi dispiaceva, facendole credere che non provassi più nulla, pensando che forse sarebbe stato meglio per lei. Mi spezzò il cuore in una maniera assurda sentirla singhiozzare, non riesco neanche io a quantificare quanto fu il mio dolore. Fu un singhiozzo, poi smise subito, bloccando all'istante il pianto. Ha una forza di volontà immensa lei. Finii di dirle quello che avevo da dirle, disse che ovviamente non c'era altro da aggiungere e che avevo raggiunto la mia decisione. Chiudi la chiamata. Tirai un sospiro di sollievo, non perché ci ero riuscito, ma perché non sarei riuscito a durare ancora in chiamata. Piansi dopo la chiamata, presi la moto e piansi per tutto il tragitto. Arrivai al campo dove ogni sera c'erano partite di calcio. Diedi la notizia a quelli del mio gruppo. Ho mi faceva i complimenti, chi mi chiedeva come mai. La mia amica di massa che era lì ovviamente sapeva come stavo e non disse niente. Fu così tutta l'estate. Col passare dei giorni smisi di guardare la gente negli occhi, in qualche settimana perso completamente la voglia di ridere. C'erano le ragazze del gruppo che mi chiedevano ogni tanto cosa avevo, e io gli rispondevo prontamente che avevo sonno. Era la scusa più ovvia perché mi rendevo conto di avere gli occhi lucidi, a volte pure bagnati. E adesso sono qua, che ho rimorsi come pochi, non mi fido di nessuno, sono da solo contro tutti, perché tutti mi hanno abbandonato. Se non cerco nessuno, nessuno mi cerca. Ma io non ci posso fare niente, la vita mi ha riservato questo e io non posso fare altro che cogliere tutto il ripugnate che ho seminato. Perché tutto è frutto delle nostre azioni. Ho voluto la mia rovina, è quella ho ottenuto...
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Diario di uno schizofrenico
Fiksi RemajaQuesto libro non è un cazzo. Parla semplicemente dei miei problemi e della mia instabilità mentale. Fatevi i cazzi vostri