Capitolo 2 - Giorno 1

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La suoneria della sveglia stava ormai infastidendo tutto il vicinato, ma Aurora continuava a non destarsi. Quando finalmente decise di spegnerla e vide l'ora, lo spavento per il ritardo le fece fare un balzo tale che per poco non cadde dal letto.

-Sono in ritardo! -biascicò barcollando cercando di liberarsi dall'abbraccio caldo delle coperte - Ma perché sono sempre in ritardo?- Aurora continuava a parlare da sola interrogandosi e imprecando contro se stessa per non essersi mai preparata l'occorrente per la nuova giornata la sera precedente. Ma lei non era soltanto in ritardo, lei viveva in ritardo.

Finalmente era pronta per uscire, si guardò soddisfatta nello specchio accanto alla porta d'ingresso: per essersi preparata in pochi minuti i colori dei vestiti erano abbinati e pareva persino umana, pensò che fosse un ottimo risultato e che la giornata non potesse che andare meglio. Sorrise come un'ebete allo specchio e si chiuse la porta alle spalle.

Aurora era sempre stata una ragazza ottimista in quanto riteneva che guardare al bicchiere mezzo vuoto l'avrebbe soltanto distratta dai suoi obiettivi e mentre era così assorta nei suoi pensieri arrivò sul posto di lavoro. Seppure andava all'università, infatti, aveva cercato un lavoro che non le impiegasse l'intera giornata per far fronte a piccole spese, come le uscite con le amiche, senza dover chiedere ai propri genitori. Per fortuna, mentre cercava disperatamente, degli amici di famiglia avevano palesato il bisogno di qualcuno che tenesse loro la contabilità e lei aveva colto l'occasione al volo.

Non appena varcò l'ingresso venne accolta dai sorrisi dei colleghi, ma a questi si aggiunsero occhiolini e gomitate. -Cosa sta succedendo?- si domandò Aurora aggrottando la fronte e squadrando tutti con circospezione.

-Tesoro a me puoi dirlo!- disse Mara, il suo capo, schiudendo le sue labbra laccate di rosso in un sorriso smagliante. Interdetta Aurora continuò a fissarla con gli occhi sbarrati:- Cosa dovrei dirti?- rispose ricambiando il sorriso non appena si fu ricomposta. 

-Cara, il tuo fidanzato ti ha appena inviato dei fiori!- E mentre pronunciava la frase con un gesto ampio e teatrale aprì la porta mostrando la scrivania di Aurora su cui era posato un mazzo di fiori. Per la sorpresa Aurora si trovò a bocca aperta e si avvicinò velocemente alla propria postazione lavorativa dimenticandosi completamente della presenza di Mara, che la marcava stretta sorridendo sorniona e guardandola piena di curiosità.

I fiori erano bellissimi: vi erano dei gigli tigrati rosa e fucsia, delle rose gialle, delle margherite e dei peperoncini arancioni, era un mazzo talmente colorato e solare che pareva illuminare l'intera stanza. Gli occhi di Aurora si mossero velocemente tra i fiori alla ricerca di un biglietto e quando lo vide ebbe un tuffo al cuore per l'emozione e la curiosità. Ma Mara fu più veloce di lei e lo prese con un gesto fulmineo, aperta la piccola busta, ne estrasse il cartoncino e ne lesse ad alta voce il contenuto "Sei bellissima". Mentre Mara correva per l'ufficio a mostrare alle altre ragazze il bigliettino e tutte fantasticavano euforiche su quel gesto romantico, Aurora fissava i fiori delusa perché non sapeva chi glieli avesse mandati. Scrollò poi le spalle come per disfarsi anche di quei pensieri, prese il cellulare per scattarne qualche foto e aggiungerla al suo profilo di instagram che pullulava di fiori e gatti -Non c'è da stupirsi che io sia single, sembro una vecchia zitella- pensò sghignazzando.

La mattina trascorse tranquilla, dopo che gli animi si furono calmati per quel nuovo gossip. Aurora alzò gli occhi al cielo quando tutti i colleghi le rivolsero dei sorrisi complici mentre tornava a casa con quel mazzo di fiori e pensò che non avrebbero smesso di parlarne a breve. Anche sul pullman si sentì fissata e a disagio, così che quando arrivò a casa, dopo aver sistemato i fiori in un vaso, si lanciò fra le sue amate coperte. Avrebbe dovuto andare a lezione di lì a poco, ma voleva prima rilassarsi un pochino, così prese il suo cellulare per scorrere fra i social, un gesto che la tranquillizzava sempre.

Ovviamente tutte le sue amiche le avevano messo un cuoricino di apprezzamento alla foto, se solo avessero saputo che (forse) aveva un ammiratore segreto! Sorrise all'idea della reazione delle sue amiche e mentre guardava lo schermo divertita le arrivò un messaggio di Andrea.

Il sorriso di Aurora si spense subito:- Perché mi sta scrivendo?- pensò.

Il messaggio aveva lo screen della sua foto accompagnato dalla dicitura "Ti sono piaciuti i fiori? ;) "

-No, no, no... E' stato lui a mandarmeli?- Quel messaggio aveva spento ogni barlume di speranza di Aurora che, se anche non voleva ammetterlo, aveva vagheggiato su alcuni ragazzi carini che conosceva immaginandosi già chissà quale relazione con ognuno di loro perché ovviamente loro le avevano mandato i fiori, invece no: nella realtà era stato Andrea.

Aurora fece una smorfia per la delusione, ma vide che Andrea le stava ancora scrivendo:

"Oggi è il nostro primo giorno" 

"Purtroppo non potevo venire da te di persona perché sto lavorando, ma spero ti sia piaciuta la sorpresa, mi ricordo che i gigli sono i tuoi fiori preferiti!"

"Vedrai che ti innamorerai di me ;)"

Aurora continuò a fissare lo schermo, non sapeva se essere più infastidita o sorpresa visto che nessuno, nemmeno il suo ex, si era mai ricordato quale fiore preferisse e si lasciò andare ad un sorriso.

-No!- urlò dandosi uno schiaffo -Aurora non devi sorridere per un gesto di Andrea!- poi si bloccò: -Perfetto, continuo a parlare da sola- disse sbuffando.

Quella situazione non le piaceva per niente, doveva bloccare Andrea ad ogni costo, magari con qualche battuta cattiva... Ma come avrebbe dovuto fare? Semplice, avrebbe chiesto a delle esperte in cattiveria: le sue migliori amiche.

Tutto per una scommessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora