Il locale scelto da Andrea era uno dei più eleganti della città e Aurora si chiese se il ragazzo l'avesse portata lì per far colpo su di lei o se la scelta fosse stata semplicemente dettata dall'esperienza che Andrea vantava con le ragazze.
Non appena arrivò Andrea si sbracciò per salutarla e Aurora sorrise per il sollievo di non doversi avvicinare a chiunque nella sala per metterne a fuoco i lineamenti in quanto temeva ogni volta di essere scambiata per una pervertita. Si salutarono velocemente e si avviarono all'ascensore che avrebbe permesso loro di arrivare alla terrazza, Aurora era davvero spaventata da quegli ascensori che in pochi minuti coprivano un ampissimo numero di piani, ma si guardò bene dal far trasparire questa debolezza e continuò a sorridere ad Andrea.
-Tutto bene?- le chiese lui per rompere il ghiaccio
-Sì, ti ringrazio- rispose Aurora -eri già venuto in questo locale?-
-No!- esclamò Andrea, ma il suo sorriso si spense subito -perché? Tu eri già venuta?-
Aurora scoppiò a ridere quando a un suo cenno affermativo Andrea non seppe nascondere la delusione
-Beh, dubito tu abbia mai avuto il locale interamente per te-
Aurora rimase interdetta a quella risposta non cogliendone subito pienamente il significato. Nel frattempo l'ascensore si era fermato, l'addetto aveva fatto loro segno di scendere ed Andrea si era avviato a passo deciso, mentre lei si era ritrovata a seguirlo goffamente maledicendo le sue scarpe con il tacco che solo poco prima l'avevano fatta sentire tanto sicura di sé. Non appena entrarono Aurora comprese le parole di Andrea: lui aveva riservato l'intero locale solo per loro due.
Nel vedere l'espressione stupita di Aurora, Andrea le rivolse un sorriso sghembo e Aurora pensò che fosse davvero molto attraente ma così come era nata, altrettanto velocemente represse quell'idea in quanto non voleva ammetterlo nemmeno sotto tortura.
-Non mi dici nulla? L'ho prenotato per la nostra prima uscita, così che fosse solo per noi... Ho pensato a lungo a quali fossero i tuoi gusti, ti piace?-
Aurora boccheggiò per qualche secondo, ma poi si riprese e lanciò un'occhiata di disapprovazione al ragazzo.
-Sei pazzo?- gli chiese. Andrea trasecolò, tra tutte le opzioni, non si aspettava assolutamente una risposta del genere e si limitò a guardarla accigliato.
-Hai speso una quantità di soldi che nemmeno voglio immaginare per una scommessa? Ma non potevi darli a qualcuno che ne ha bisogno se proprio non sai che fartene?- Aurora sapeva che quelle parole avrebbero potuto ferirlo e che non era educato rivolgersi a lui così, ma sprechi del genere la facevano ribollire di rabbia e finiva per parlare prima di pensare.
-Scusami...scusa- disse lui imbarazzato abbassando lo sguardo -in realtà io, con tutti i fan che ho, non avrei altro modo per uscire-
Aurora si sentì in imbarazzo per non aver capito prima l'amico, effettivamente se l'avessero visto uscire da solo con una ragazza i giornalisti non lo avrebbero lasciato stare un minuto e chissà cosa avrebbero fatto a lei le sue fan più accanite; non aveva mai prestato molta attenzione ad Andrea quando narrava le gesta di quelle pazze ma erano veramente agguerrite nei confronti del "loro" idolo.
Aurora si scusò con Andrea e per scemare l'imbarazzo gli raccontò un aneddoto: anche il ragazzo con cui era uscita un'amica di famiglia aveva prenotato per lei un'intero locale e mentre i violinisti chiamati per l'occasione suonavano una dolce melodia le aveva chiesto di sposalo. Peccato che si conoscessero da due giorni e quindi lei si era ritrovata a scappare a gambe levate.
Aurora si lasciò andare ad una risata sguaiata per il suo stesso racconto, poi divenne improvvisamente seria: -Ammettilo- disse rivolgendosi ad Andrea -in realtà era questo il tuo piano, ti ho scoperto!-.
Questa volta fu Andrea a lasciarsi andare ad una risata: -No! ho dimenticato i violinisti- ammise fintamente dispiaciuto -dovrai aspettare pazientemente il prossimo appuntamento per la proposta... Però capisco la tua impazienza, se fossi in te, anche io morirei dalla voglia di sposare me stesso- e le fece un occhiolino.
-Saprò essere forte- rispose Aurora nascondendo il viso nel menù pregando che lui non ricominciasse a vantarsi come era solito fare.
Invece Aurora dovette ricredersi perché la serata le sembrò scivolare veloce tra una risata e una battuta e quando espresse il desiderio di fare un giro del locale per godere al meglio della splendida vista della città, Andrea si mostrò ben felice di accompagnarla proponendole anche di fare qualche foto per ricordare la serata. Passare del tempo con Andrea si era rivelato così piacevole, che Aurora non si era accorta di quanto fosse tardi.
Andrea si offrì di accompagnarla alla macchina e poco prima di salutarla le chiese quando sarebbe stato il prossimo appuntamento.
Aurora si ritrovò a guardarlo stupita: -Andrea, ma vuoi davvero continuare con questa farsa?-
-Non è una farsa- rispose piccato lui
-Non hai niente di meglio da fare? E io che pensavo che gli "Idol" fossero persone impegnate- lo sbeffeggiò Aurora sapendo quanto essere così apostrofato lo facesse innervosire.
Lo sguardo di Andrea si rabbuiò, ma le sue labbra si schiusero in un sorriso: -Aurora, hai paura? Per caso ho già vinto?-
E nel pronunciare l'ultima frase si avvicinò ad Aurora accarezzandole la guancia.
Aurora detestava che le persone si prendessero arbitrariamente la libertà di toccarla e il nervoso le impedì di rispondere.
-Se non ti presenterai al prossimo appuntamento, capirò di aver vinto- proseguì Andrea -non far finta di essere difficile, non ci crede nessuno-. A queste parole si voltò e se ne andò via senza aspettare la risposta di Aurora che richiuse la bocca sentendo morire in gola le sue parole ancor più infastidita di quanto già non fosse per non aver potuto ribattere.
Ma Aurora scacciò quei sentimenti e si ritrovò a ridacchiare da sola -Il prossimo appuntamento?- pensò -Avresti dovuto accettare la mia proposta di interrompere qui il tutto, non hai minimamente idea di quello che ti aspetta-.
Aurora continuò a sorridere, se prima l'idea delle sue amiche per tormentarlo le era sembrata eccessiva e si era dispiaciuta per lui, ora ne era profondamente convinta.
-Che Il Piano abbia inizio!-.
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Tutto per una scommessa
RomansaAurora e Andrea si conoscono da quando erano bambini. Ora hanno 25 anni, Andrea è un cantante di successo, un idolo pieno di sé, ma che desidera nel suo futuro una famiglia, mentre Aurora è una universitaria disillusa sull'amore che sa collezionare...