Incipit

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"Mattino, tutto ciò che vedo è solo la luce che entra dalle veneziane e mi offusca la vista. Accendo il cellulare, saranno le sette. SONO LE 8:10! Devo andarmene alle 8:30 con i ragazzi! Di certo mi malediranno in tutti i modi perché sono in ritardo, bla bla bla. Corro davanti allo specchio, ed eccomi qua: il solito John. Cavolo se mi detesto! Quando mi guardo allo specchio, ho sempre l'impressione che qualcuno mi osservi. Oggi però non c'è tempo! Mi faccio una doccia alla velocità della luce e mi vesto con le prime tre cose che trovo nell'armadio. Preparo la valigia, esco di casa e corro verso la macchina. Poi però ricordo che forse sarei dovuto uscire con i pantaloni. Ritorna a casa, metti i pantaloni e corri verso la macchina John! E la valigia? Che fai? La lasci lì?"

Non starò qui a spiegarvi quante altre cose avevo dimenticato quel giorno, fatto sta che arrivai al campo alle 8:50. E indovinate un po'? Non c'era nessuno! Mi sentii sollevato, almeno avevo evitato una figuraccia con Mercy. Non sapete chi è Mercy? Oh, solo una semplice ragazza, semplicemente la più bella che io conosca. Eh sì, ero innamorato, perdutamente innamorato, pensavo a lei mentre stavo aspettando: pensavo alla sua pelle perfetta, i suoi capelli quando seguivano le linee del vento, così fluenti. Adoravo vedere lei che li spostava dietro la schiena con un gesto tanto semplice quanto aggraziato. E gli occhi? Vogliamo parlare degli occhi? Così grandi e luminosi che se fossero stati il sole, avrei odiato la notte. Le sue labbra erano la cornice del bellissimo quadro qual era il suo viso. Ora che ho fatto il romanticone, vi posso informare che il primo ad arrivare fu Ness, il mio migliore amico. Sapeva bene cosa provassi per Mercy, per questo non fu sorpreso di vedere il mio sguardo perso nel vuoto. Anzi, appena mi vide esclamò:

"Stai pensando ancora a lei? Non imbambolarti appena la vedi, lo noto da qui che le tue pupille sono spalancate"

"Almeno io ho qualcuno a cui pensare" replicai.

Sentii una voce femminile: "A chi stai pensando?", mi girai con gli occhi chiusi, pregando che non fosse Mercy. Quando li aprii la vidi: Fay. Grazie al cielo, non era Mercy, anche se era sua amica.

"Beh, allora a chi stavi pensando?" disse mentre mi prendeva la mano. Guardai Ness in cerca di una risposta ma tutto quello che vidi furono i suoi occhi nel vuoto e il suo sguardo pallido, le sue mani tremavano come se fosse in pericolo. Ne approfittai per cambiare discorso:

"Ness, tutto bene?"

Batté le ciglia più volte come se si fosse svegliato da un sogno ad occhi aperti, il suo sguardo tornò normale, iniziò a guardarsi intorno e balbettò:

"S...Si...Si, insomma...ehm...tutto...tutto bene, si" accennò un sorriso e poi si girò

"N...Non erano....ehm...arrivati gli altri? Oh, si, eccoli là, venite ragazzi!"

Fay sembrò quasi non essersene accorta, anzi, lasciò la mia mano per andare ad abbracciare Mercy e Sis e per salutare Hindy.

Sis, nome completo Missis, era a conoscenza della mia cotta. Era come una sorella per me e mi fu più volte di grande aiuto. Di certo un'amica più che preziosa.

Hindy era un altro grande amico, seppur dallo sguardo ottuso, molto intelligente. Era molto particolare, tutto a modo suo, già partendo dallo strano nome che portava: Hindrance.

Mercy, penso non abbia bisogno di altre presentazioni.

Questa però non è la storia del mio amore, è la semplice storia che parla di ragazzi, che decisero di passare in un bosco alcune notti.

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