Capitolo 8: Visioni

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La giornata procedeva bene ma non benissimo, anzi proprio male. Siccome colmerei il viaggio di ritorno con parole d'odio verso Connor, vi parlo un po' di due figure che finora sono rimaste un po'nell'ombra: Fay e Ness. In particolare quest'ultimo, perché lo abbiamo cercato in lungo e in largo, ma probabilmente non lo avete nemmeno ben inquadrato. Ness era un tipo molto riflessivo, tutti sapevano della sua indecisione e del suo continuo rimuginare sulle cose per avere la sicurezza di fare la cosa giusta. Io l'ho sempre visto come una persona disponibile e paziente. In particolare quest'ultima caratteristica gli veniva riconosciuta da chiunque, anche se con me tendeva a perdere la pazienza facilmente. Tutto sommato una brava persona: non a caso era il mio migliore amico. Non so esattamente in che rapporto fosse con gli altri, ma quello che so è che aveva stretto molto con Sis e anche con Hindy. Era un tipo a cui piaceva molto parlare di sé:

"È l'argomento dove sono più preparato" diceva sempre. Io lo ascoltavo molto: il nostro record è stato 2 ore e 48 minuti di chiamata. Una cosa che però gli è sempre mancata e che a me non è mai mancata è lo spirito di competizione. Non ne aveva, non gli piaceva la sfida, cosa che io adoro da morire. Ma avrà dei difetti, no? Certo! Forse anche più dei pregi. Era noioso in certi casi, fissato, troppo onesto, monotematico, poco coraggioso e non aveva un limite alla sua fatica. Quest'ultima non è una cosa positiva: certe notti non chiudeva occhio pur di completare qualcosa! Poi la mattina dopo si lamentava che la giornata di lavoro era pesante perché aveva sonno. Ma che lamentele sono!? È ovvio che se non dormi sei stanco e la giornata diventa peggiore. Anche la troppa onestà è un difetto. Tanto per farvi un esempio, un giorno andammo a trovare Fay e lei aveva lo stipendio appena riscosso in busta sul suo comodino, totalmente incustodito. Lei si allontanò per qualche minuto, ebbi quindi l'idea di far sparire la busta per un po', quindi la passai a Ness per non farmela trovare addosso. Appena tornata non la vide e si girò subito verso di me:

"Dai, so che l'hai presa tu John". Io alzai le mani e le dissi di perquisirmi. Ottenni come risposta un bellissimo sguardo in cagnesco. Dopo circa 3 secondi realizzò che Ness avrebbe potuto averla, quindi si girò a mano aperta verso di lui e disse: "Su dammi la busta". Lui fece un sorrisetto e poi gliela porse. Un altro suo difetto: era un pessimo bugiardo. Per carità, bugie ne diceva, ma venivano subito scoperte perché era incapace di raccontarle. Era un tipo particolare, sempre tra sé e sé, abbastanza introverso. Dai pensieri avrete pure capito che preferiva dare una mano agli altri piuttosto che pensare a un suo problema. Questo non credo fosse altruismo, poteva sembrare, perché in realtà lui credo avesse già tutto quello di cui aveva bisogno. Era strano il suo rapporto con tutto e con tutti, perché all'apparenza sembrava felice, ma ero sicuro nascondesse qualcosa. Di Fay, invece, vi ho già parlato altre volte, infatti qui puntualizzerò solo alcune sue caratteristiche a partire dalla sua personalità: era all'apparenza molto gentile, una ragazza acqua e sapone molto timida e molto contenuta. In realtà quello era solo uno strato di sabbia leggerissimo: bastava soffiare e andava via. Più volte ho trovato strane alcune sue scelte e alcune sue azioni, tra cui il suo modo di comportarsi. Sotto questo aspetto si puo' dire che fosse una ragazza stereotipata media, perché ragionava esattamente all'inverso. Il suo si era un no e il suo no un si, le offese erano complimenti e i complimenti erano offese. Lei è stata la pedina che ha fatto dire a Ness più e più volte:

"Non credo capirò mai le donne". Possiamo dire che Fay ci fece impazzire un po' tutti perché strampalata in alcuni suoi atteggiamenti. Ma aveva delle qualità? Beh si, certo. Era molto intelligente, ma, purtroppo per lei, era poco sveglia e aveva la caratteristica di essere poco ragionevole in molti casi. Questo era dato più che altro dalla sua eterna preoccupazione, che la portava a considerare ogni caso e quindi a considerare quasi tutte le variabili. Intanto arrivammo al campo più affamati che mai:

"Stasera, avanzi di stamattina, io sono distrutta e non ho voglia di cucinare nulla." esordì Sis.

Poggiò di forza la pentola sul fornelletto e la aprì: c'era ancora la carne avanzata da quella mattinata. Ne mangiammo tutti un pezzo: era buonissima, il condimento perfetto e il sugo molto saporito. Quella sera io e Sis parlammo un po' prima di andare a dormire e la verità più importante della serata fu questa:

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