Spov's Derek
Gli corsi addosso, spingendolo a terra.
Il void si rialzò immediatamente, mi prese per la gola con la sua magica coda e mi scaraventò sul muro, rompendolo.
«È meglio che ti arrendi.»
Disse stringendo la presa.
Iniziò a mancarmi l'aria
«Forse dovresti arrenderti tu.»
Disse una voce femminile.
«Br-Brook?» dissi con la mia voce soffocata.
Subito dopo arrivarono Stiles, Scott, e Isaac al loft
Il void lasciò la presa facendomi cadere a terra.
«Iniziamo?»
«Non ho voglia di combattere; per favore.
Parliamo da persone civili.»
Aggiunse Scott
Misi gli occhi su Stiles,
Stava per morire.
Tremava, era pallido come un cadavere, magro.
Il void stava vincendo.
Spov's Brooklyn
Mi alzai da terra e corsi da Scott e Stiles.
«Stai bene?»
Dissi posando delicatamente la mia mano sulla guancia di stiles.
«Sto per morire, Pensi davvero che sta andando bene?»
Le lacrime iniziarono a rigarmi il volto.
«Siamo 4 contro 1. Arrenditi»
Il void alzò le braccia come segno di resa.
Scott corse da lui e gli legò le mani.
«Dovremmo farti una anestesia per indebolirti, se anche tu fossi contrario.. A noi non ci interessa.»
«Cosa comprenderebbe questa anestesia?»
Arrivò Derek di punto e in bianco e diede un pugno in faccia al void, facendolo svenire completamente.
«Ecco cosa comprendeva.»
Si pulì le mani e guardò tutti noi.
«qual'è il piano Scott?»
«Il piano è questo:
Brook, il tuo compito è di trovare Theo.. e ingannarlo.
Portalo a casa, fai quello che vuoi basta che lo porti da noi debole ma sveglio.»
Annui.
«Io, Derek, Isaac porteremo il void da deaton e dopo ciò andiamo da Peter.»
«Il nostro punto d'incontro sarà il laboratorio.»
Disse Isaac.
«Tutti pronti?» aggiunse dopo.
«Si.» dissi.Ore 13:45
Piazza Beacon Hills.
Avevo appena finito di parlare al telefono con Theo.
Il nostro incontro è qui, nella piazza.
Dopo di che lo porterò a casa.
Lo legherò e chiamerò il branco.
L'ansia c'era lo stesso.
«Ehy! Brook.»
Mi girai
«Eccoti! Ciao Theo.» lo abbracciai.
«Come mai mi hai chiamato?»
«volevo parlarti.
Ti va se parliamo a casa mia?»
Dissi
Con la mia voce tremolante.
«Stai bene?»
«Mai stata meglio.» sorrisi.
«Va bene, hai la macchina?»
«Io non guido.» dissi
«Andiamo con la mia.»Ore 14:00
Casa Brooklyn
«Welcome.»
Dissi sorridente.
«Wow.»
Chiusi la porta alle sue spalle.
«Ti piace?»
Dissi chiudendo a chiave.
«Accogliente.» disse camminando per il salotto
«al piano di sopra c'è la mia camera.»
«l'avevo intuito.» accennò un sorriso.
Sorrisi anche io.
«Vuoi vederla?»
Dissi col sorriso.
Non rispose , avanzò il passo verso di me.
«Theo?» dissi indietreggiando.
Avanzò sempre di più finché non arrivammo alla porta.
Posò la sua mano sul mio fianco.
«che stai facendo?» dissi guardandolo.
«Nulla che tu ne sia contraria.»
Mise le sue labbra nelle mie, formando un bacio delicato.
Non ero affatto contraria, aveva ragione.
Feci cadere le chiavi con la borsa, posai le mie mani sul suo collo.
Le sue labbra andarono sempre più verso il mio collo.
«Theo, aspetta.»
Si fermò
«andiamo sopra.»
Mi morsi il labbro.
Lo presi per mano e lo portai su per le scale, arrivando di fronte alla mia camera.
«Vieni.» aprii la porta e riniziai a baciarlo
«Sei bellissima..» disse accarezzando i miei capelli.
Mise la sua mano dietro la mia schiena.
«Sei bellissima quanto stronza.»
Tirò fuori gli artigli
Sgranai gli occhi.
I suoi artigli sfiorarono ogni parte del mio corpo.
Arrivarono al mio collo.
E lo strinsero.
Facendomi mancare il respiro.
«Pensavi che ci cascavo?»
rise maliziosamente
«Oh nono.» aggiunse stringendo ancora.
Mi mancava il fiato
Credo di morire.
Ma morire per davvero.
«L-lascia-mi.» dissi mettendo le mie mani sul suo polso.
Mi sollevò in aria.
«qual'è il piano mmh?»
«Di cos-cosa stai pa-pa-parlando?»
«Non fare la finta tonta brook.» strinse sempre di più
Il mio viso diventò viola.
Completamente viola.
Le mie mani strinsero il suo polso.
Mi guardò attentamente; dopo di che mi fece cadere mollando la presa.Respirai faticosamente e, tra un colpo di tosse e l'altro, lo guardai
«cosa ti fa pensare che io abbia un piano..»
«ad ogni tuo discorso il tuo cuore batteva a mille..
Hai qualcosa che nascondi..»
«B'è ti sbagli.»Boom BOOOM.
«BROOKLYN APRI.»
Dal piano di sotto si sentii continui pugni sulla porta e urli.
La voce era quella di stiles..
«Oh, abbiamo un ospite.» disse tirando fuori di nuovo gli artigli.
«pronta a vedere il tuo ragazzo morire?»
Mi uscirono le lacrime al sol pensiero.
«Lui non è il mio ragazzo..»
Si inchinò a me, visto che ancora mi trovavo a terra..
E disse:
«Non potrà mai esserlo.»
Mi smosse i capelli, posizionandoli dietro il mio orecchio.
Mi scansai
«Shhh, non piangere.. passerà» sorrise asciugandomi le lacrime.
«Bastardo.» aggiunsi io.
Dal suo sguardo cosi sorridente passò in un nano secondo ad uno sguardo cosi arrabbiato..
«io? Davvero?» mosse il lato del labbro formando un sorriso sarcastico.
«chi è che mi ha ingannata tutto questo tempo?» aggiunse alzandosi
«Tu.
Ci ha ingannati a tutti.
Tu ch-»
«STA ZITTA!»
la sua mano prese la mia guancia con grande potenza.
I miei occhi tornarono lucidi.
«BROOKLYN!» la voce di stiles era sempre più alta.
Mi toccai il viso e bruciava da morire.
«Torno subito.» disse preparandosi con gli artigli.
Scese piano piano le scale..
Da li non sentii più nulla.
Solo mobili scaraventarsi a terra
E ruggiti, morsi continui.
Sentii anche il mio pianto.
Che non terminava nemmeno per un istante.______________________________
Spazio autrice:
Scusatemi per la lunga assenza .. Ancora e ancora!
Ma l'importante è di aver pubblicato.
❤❤❤.
Grazie delle visual.
Alla prossima!
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innamorata del VOID//Stiles Stilinski
Fanfiction-COMPLETA- " You can't wake up Stiles. this is NOT a dream." [...] dèmone s. m. [dal lat. tardo daemon -ŏnis, gr. δαίμων -ονος]. - 1. Nella storia delle religioni e delle cred...