"Mi sembra ovvio che non rinnoveremo il suo contratto. La Banca Centineo non è un luogo per persone che non sanno fare il proprio lavoro" disse Noah Centineo con un cipiglio sul volto.
Alto, snello e dai capelli scuri, indubbiamente attraente nonostante i tratti marcati e virili, il signor Centineo era un banchiere internazionale e un uomo molto indaffarato che considerava quella conversazione una perdita di tempo.
Stefan, il suo direttore delle risorse umane, si schiarì la gola.
"Avevo pensato che forse, parlando con Rawlinson, avrei potuto farlo ritornare sulla buona strada..."
"Io non do seconde chance a nessuno" lo interruppe Noah con voce tagliente "E se non ci hai fatto caso, nemmeno i nostri clienti lo fanno. È in gioco la reputazione della mia banca"
Stefan Weber si disse che c'era in gioco anche la reputazione di Noah come uno fra i banchieri più intelligenti del mondo.
Noah Centineo, miliardario svizzero discendente da nove generazioni di banchieri, era considerato da molti come il più brillante di tutti i suoi antenati; nonostante la sua intelligenza e il suo enorme successo a livello professionale, non aveva pietà degli impiegati che avevano problemi personali. Di fatto, la sua mancanza di umanità dava ai brividi.
Nonostante ciò, Stefan fece il suo ultimo sforzo per aiutare il povero dipendente caduto in disgrazia. "Sua moglie lo ha lasciato il mese scorso..."
"Sono il suo capo, non il suo psicologo" rispose Noah "La sua vita privata non è affar mio"
Una volta messa in chiaro la situazione, Noah entrò nel suo ascensore privato e si diresse ai parcheggi sotterranei. Mentre guidava la sua Ferrari, continuava ad essere adirato. Che razza di uomo permetteva che la perdita di una donna interferisse nella sua carriera? Noah decise che il suo dipendente doveva essere un uomo debole e senza carattere.
Certamente, un uomo che piagnucolava mentre raccontava i suoi problemi personali e che si aspettava di essere trattato in modo speciale a causa di questo era un anatema per lui.
La vita era una sfida a sé stessa e Noah lo sapeva bene in quanto aveva avuto un'infanzia di felicità morigerata quando sua madre se n'era andata di casa, lasciandolo alla tenera età di due anni. Con lei erano andate via anche le speranze di crescere con amore e affetto.
Quando aveva cinque anni, era stato mandato in un collegio dal quale era potuto uscire solo quando i suoi voti avevano superato le elevate aspettative di suo padre.
Nel traffico dell'ora di punta a Ginevra, il suo telefono prese a squillare.
Era Paul Correro, il suo avvocato.
"Credo che sia mio dovere, come tuo rappresentante legale, ricordarti che abbiamo una faccenda ancora in sospeso" gli disse, in tono divertito.
Paul e Noah erano stati compagni all'università e il primo usava un certo tono confidenziale con Noah che quest'ultimo non consentiva a nessun altro. Tuttavia, Noah non era proprio dell'umore adatto.
"Vai dritto al punto"
"È da tempo che cerco un modo per dirtelo, aspettando che fossi tu a tirare fuori il discorso. Sono passati quattro anni: non credi che sia ora di mettere fine al tuo matrimonio di convenienza?"
Quelle parole presero alla sprovvista Noah, che fece sbandare la macchina guadagnandosi insulti e strillate da parte degli altri automobilisti, cosa alla quale non diede peso.
"Credo che dovremmo discuterne in settimana, perché lunedì prossimo vado in ferie" continuò Paul.
"Questa settimana è impossibile" inarcò un sopracciglio Noah.
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The heir's bride. noah centineo
FanfictionIl banchiere Noah Centineo soffriva di una perdita parziale della memoria a seguito di un incidente automobilistico e si sentiva un po' confuso... aveva una moglie con la quale non ricordava di essersi sposato. Julieta era bellissima, dolce, genuina...