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È notte ed il nightclub sta lampeggiando per le milioni di luci da discoteca. Posso sentire i suoni smorzati della musica che pulsano selvaggiamente, pur essendo lontana dalla pista da ballo. Sono negli spogliatoi, dove mi spoglio dei miei jeans e della mia camicetta per l'abbigliamento normale da lavoro del club: un abito da cocktail nero che arriva fino alle mie coscie. Dovrei essere a fare la barista proprio ora, ma invece sono seduta su una lunga panca di legno, fissando assente un pezzo di carta nella mia mano. La fattura è di 100.000 € per il conto delle medicine di mio fratello. Il mio cuore minaccia di rompersi nel mio petto. Come Diavolo posso ottenere tutti questi soldi in così poco tempo? Chiudendo i miei occhi, seppellisco la mia testa nelle mie mani. Da quando i miei genitori sono morti, la mia vita è andata all'Inferno. Gli esattori vennero dopo il funerale e presero tutti i nostri beni, fino a che non c'era più niente. Sono stata lasciata su una strada vuota con il mio fratellino. Quel giorno, diventammo due persone rotte senza tetto. Quel giorno divenni il capo della famiglia. Abbandonai gli studi universitari ed iniziai a lavorare in un nightclub. Il lavoro è una merda, ma la paga è buona. Ci sono generose mance dalla clientela maschile finché gli lampeggio il mio décolleté ed un falso sorriso. Con quei soldi ce la faccio ad affittare uno scadente condominio ed altre necessità giornaliere. Pensavo che stessimo bene, fino a che mio fratello gli fu diagnosticata la leucemia. Ed il mio Inferno divenne improvvisamente insopportabile da respirare. Stavolta la disperazione mi si aggrappa mentre fisso la fattura medica. Ho bisogno di questi soldi al più presto, altrimenti si rifiuteranno di fare l'operazione a mio fratello. Gemo per la frustrazione, chiudendo le mie mani a pugno. Ci deve essere un modo, perché non perderò mio fratello. Ho già perso tutto. Se perdessi mio fratello...non penso che riuscirò a sopravvivere. Il mio mondo crollerebbe. Proprio ora mio fratello è l'unico che mi fa alzare ogni singolo giorno, piuttosto che cedere. È il motivo della mia esistenza. Qualunque cosa succedesse, non lo lascerò morire, anche se dovessi fare qualsiasi cosa che serva per guadagnare questi soldi. I soldi che ho attualmente guadagnato per fare la barista non sono abbastanza per coprire il conto. Ho bisogno di più...di molto di più. Devo vendere i miei organi? Posso fare a meno di un rene. O devo vendere me stessa? Questo pensiero mi riempie di tale terrore che preferirei essere malata.

«Sofia sei ancora lì? Sbrigati, abbiamo bisogno di più mani qui!» una voce tagliente dall'altra parte della porta mi fa saltare.

«Vengo!» velocemente piego il conto e lo infilo nella mia tasca, prima di uscire dalla porta.

Il nightclub oggi è specialmente pieno e sono in piedi da tutta la notte per versare drink ai clienti. Sorrido così tanto che le mie guance mi fanno male. Sotto ogni sorriso, c'è dolore, dolore così profondo che mi soffoca. Ancora sorrido. Metto sù una faccia felice e mi piego leggermente sui tavoli, rivelando il mio décolleté. Odio fare questo, come se fossi qualche scadente puttana che gli uomini desiderano dopo, ma clienti felici significa soldi. E proprio ora ne ho bisogno a tonnellate. Come non detto, alcuni clienti allungano soldi dentro al mio reggiseno, accarezzando il mio seno allo stesso tempo. Mi astengo dal dare uno schiaffo alle loro facce mentre le viscide mani mi toccano.

Fottuti bastardi arrapati...

«Grazie mille, gentlemen. Arrivo subito con quelli.» sorrido attraverso i miei denti.

Sono così stanca di fare questa merda ripetutamente, lasciando questi uomini guardarmi di sbieco. È divertente come il fato si realizzi. Mi sono sfruttata per essere qualcuno. Avevo un luminoso futuro, con la mia vita perfetta fatta di progetti. Ora non sono nessuno. Dopo un po' mi sono ritirata nel bar per portare la spazzatura fuori dalla porta sul retro. La porta sul retro conduce ad un piccolo vicolo pieno di cassoni dell'immondizia e straccioni. A volte arrivano ubriachi che sprecano tempo sul retro, ma sono abbastanza innocenti. Ci sono un sacco di bottiglie rotte da usare come armi difensive in ogni caso. Espiro pesantemente mentre butto la spazzatura in uno dei traboccanti bidoni. Sono sul punto di dirigermi indietro, verso l'interno, quando vedo dei ragazzi combattere nel vicolo. Vedo tre ragazzi girare intorno ad un ragazzo biondo che sta in piedi nel mezzo prima di precipitare i loro pugni su di lui. È tre contro uno. Sembra come una lotta di una gang, ma non faccio nessuna mossa per aiutare il ragazzo biondo. Non è affar mio. Ed ho i miei problemi a cui far fronte. Sono sul punto di voltarmi, ma il mio corpo si ferma quando vedo che il ragazzo biondo fa la sua mossa e reagisce. È come un movimento sfocato. È così veloce che i miei occhi non riescono a catturarlo oltre alle strisce di capelli biondi e la sua giacca di pelle che fluttua per via di tutti i movimenti che fa. È silenzioso a parte ai suoni della sua giacca che da uno schiaffo contro il vento ogni volta che precipita un pugno. Per qualche ragione il mio cuore inizia a battere più veloce. Vedendolo è come se guardassi una gabbia di attaccabrighe. È tre contro uno, tuttavia...sta vincendo. Ma il modo in cui combatte...mi ricorda una tigre intrappolata in uno zoo. Posso sentire la violenza e la rabbia trasmessa da lui e loro si scatenano attraverso i suoi pugni. I tre ragazzi cadono a terra con un forte tonfo. Gemono, ma rimangono a terra. I miei occhi si preparano per il vincitore. La sua schiena mi è di fronte, la sua giacca di pelle sta abbracciando i suoi forti muscoli. Le sue spalle sono larghe e si erge come un fanatico dio della guerra. Poi la sua faccia si volta verso di me ed il mio cuore salta nella mia gola. Non ho mai visto nessuno come lui prima. Così primitivo e di una bellezza devastante. La sua espressione è ancora fredda. Ci sono alcuni schizzi di sangue sulle sua guance, ma non si preoccupa di pulirle. I suoi capelli biondi lo fanno sembrare come un Angelo, ma il resto di lui non è niente di angelico, con i jeans scuri, la giacca di pelle ed una catena d'argento attorno al suo collo. È come un Angelo caduto. La mia pelle scotta sotto il suo sguardo. Vedo i suoi occhi verde vivace che lampeggiano nell'oscurità. Rosseggiano quasi ambrati ed il modo in cui mi fissa, mi fa sentire come una preda che sta per essere divorata. I suoi occhi sono selvaggi, quelle sfere verdi turbinano con violenza. Non ci sono occhi di un ragazzo...sono gli occhi di un animale. E mi spaventa. Terrorizzata, torno di corsa nel club.

Un Diavolo dentro di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora