11 capitolo

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Mentre varchiamo il portone, vedo che tutti i dominatori sono seduti al tavolo, con vicino il loro sottomesso o sottomessi. Quest'ultimi, appena mi vedono alzano la testa e mi sorridono, e si inchinano al mio padrone. Mi siedo vicino al mio a capo tavola. Vedo che molti ragazzi mi fissano, non sapendo cosa fare, sfogio uno dei più belli sorrisi. Alcuni abbassano la testa, intimoriti o imbarazzati. Tranne il rossiccio, che era entrato come se non fosse successo nulla, mi sorride e mi fa un gesto con la mano. Gli rispondo con un altro gesto, con il quale scoppia a ridere come un pazzo. Il suo dominatore, vedendo la scena e irritato per la risata, sta per dargli un schiaffo in faccia, ma prima di arrivare alla sua guancia, lancio la forchetta che entra nelle pelle della sua mano. "Niente violenza nella casa del mio padrone, non importa da chi sia fatto questo atto, viene punito". Dico davanti a tutti dopo le urla del dominatore appena infilzato con la mano sanguinante. Mi siedo e vedo il rossiccio che mi guarda sorpreso e con uno sguardo pieno di gratitudine. Uno dei sottomessi mi guarda con uno sguardo duro e di sfida.

Si alza dalla sedie, vedo che tutti i sottomessi lo guardano spaventati e prima che il suo dominatore lo fermasse, mi lancia un coltello

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Si alza dalla sedie, vedo che tutti i sottomessi lo guardano spaventati e prima che il suo dominatore lo fermasse, mi lancia un coltello. Forse non sa chi ha davanti, prendo il coltello da un millimetro dal io naso e me lo giro tra le dita, sotto lo sguardo sorpreso di alcuni e sorrisi da alcuni miei ex compagni di trafffico di droga. "Dilettante", pronuncio con uno sguardo glaciale e  lo rilancio con la stessa velocità, ma come immaginavo, lui lo prende senza battere un ciglio. "Pensi che sei migliore di me?!" Mi lancia la sfida. "Be', il mio cervello è più grande del tuo". Si alza e si avvicina a me e cerca di tirarmi un pugno.  Mi sposto e scoppio a ridere "Il bambino si è arrabbiato?". Il rossiccio, vedendo la scena, si è alzato e si è avvicinato a me. "Calmati" Pronuncia con una calma spavetosa. Ma il sottomesso, ormai è fuori di testa, "Cosa c'è adesso, ti sei dimenticato di me, e ti fai scopare da lui, cagna in calore, che non sei altro?" Vedo come il rossiccio chiude gli occhi e stringe i pugni per contenere la rabbia. "Guarda, guarda il cervello ha iniziato a lavorare" Dico sghignazzando "Dice lui, che si fa scopare dal suo caro padrone" "Be', tu fai lo stesso, o sei in astinenza?" Mi tira un secondo pugno, che con calma riesco ad evitarlo, ma non il rossiccio che lo prende in pieno. Cade con il naso che sanguigna. Dopo questo non riesco a controllare la mia rabbia, lo prendo per il collo e inizio a stringere. Cerca di liberarsi, ma la mia presa è troppo forte. Sento delle urla, qualcuno urla di fermarmi. Sto per spezzargli il collo,  ma il mio dominatore mi colpisce sul nervo e cado senza sensi fra le sue braccia. "Tu e il tuo dominatore siete uffficialmente esiliati da questo club" Dice con cattiveria.  Mi prende fare le sue braccia e cerca di rianimarmi. A poco riesco ad aprire gli occhi, vedo tutti i sottomessi sopra di me che mi guardano spaventati. Appena mi ricordo cosa è succeso, mi alzo di scatto, ma i piedi cedono e cado a terra. Il mio domiantore mi aiuta ad alzarmi e continuamo la cena come se non fosse successo niente. Ma per tutta la cena, mi frullava solo un pesniero, chi cazzo era quel ragazzo? Perchè non ne ho mai sentito parlare o perchè non l'ho mai incontrato? Appena iniziavo a pensare una possibile risposta, fermavo la forchetta a mezz'aria, e più di una volta il mio dominatore mi dava un calcio per farmi cadere dalle nuvole. Il rossiccio, prima di tornare a casa con il suo dominatore e l'altro sottomesso, mi abbraccio e mi sussurra: "Grazie mille, sei il migliore" Gli batto il cinque e lo abbraccio: "Sono il tuo migliore amico" Lo lascio lì, sorridente e mi avvio verso il Diavolo. "Da quando tu e Niall siete così amici?" "Chi è Niall?" Chiedo, senza capire a chi si stava riferendo. "Il ragazzo con cui ti sei abbracciato" "Ah, il rossiccio" "Il rossiccio, ha anche un soprannome?!" Bene, è geloso. "Sei geloso?" Ma prima che potesse rispondere, siamo già arrivati a casa nostra.

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