Capitolo 7

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Taylor's POV
Capisco di aver fatto un errore a lasciar andare Laura, ha ragione, ha ragione su tutto... e devo ammetterlo a me stessa, essere bisessuale non è un difetto, devo accettare me stessa. Salgo sulla macchina e corro verso casa di Laura, ma trovo la porta semiaperta, la chiamo e non trovo risposta, quindi decido di entrare in casa e la trovo sul divano, ha gli occhi rossi. Oh no. Vado vicino a lei e un inconfondibile odore di erba mi assale. "Seriamente? Una canna? Laura, hai sgridato me perché ho bevuto e mi hai dato della diciassettenne, e tu fumi? Ma davvero?" la sgrido. "Da quanti anni non vedevi droga? Sei messa malino..." "6 anni", piange lei. "E io li ho buttati al cesso per questo... ti odio!", si alza e mi spinge. "Fottiti Taylor!" mi urla, e poi ricade sul divano a peso morto. "Senti, non è colpa mia, sei tu che hai scelto consapevolmente di rifarlo! Sei stata una stupida!" sono costretta a sedermi anche io, tutto gira intorno a me e sento tutti i rumori ovattati. Ho paura che entrambe non saremo in grado di andare a lavoro domani, quindi mando un messaggio alla preside, sia con il mio telefono che con quello di Laura. Lei è accovacciata su se stessa, con le ginocchia al petto, e sta piangendo silenziosamente. "Ehi" le sussurro, e mi siedo vicino a lei, accarezzandola. Toccarla mi fa venire i brividi, inizio ad accarezzarle le gambe fino ad arrivare a sopra le cosce. Le sue curve sono morbide e abbondanti. No, credo proprio di non essere etero. Lei si gira e si mette supina. "Taylor, cosa ho che non va? Perché non puoi rischiare per me?" mi sussurra, triste. "Io...io...", io... non so cosa dire. "Dai vieni, ti aiuto". Le metto una coperta addosso e la faccio addormentare, impostando la sveglia fra 30 minuti: una dormita di mezz'ora la aiuterà a smaltire l'effetto, ma dormire di più le provocherebbe solo più sofferenza. Intanto bevo e mangio qualcosa dalla sua cucina per smaltire, anch'io, l'alcool di ieri sera. Non so chi sia messa peggio fra me e lei. Temporeggio su Twitter fino all'ora di svegliare Laura. Le tolgo la coperta e la richiamo dolcemente. "Laura? Dai, è ora di svegliarsi". Lei apre gli occhi che sono meno rossi, già sta meglio. Mentre si alza le preparo un caffè e vado a prenderla. Inizialmente sbanda, poi inizia a camminare normalmente; la porto in cucina e le faccio bere il caffè, seguito da dell'acqua e da un po' di frutta. "Dai vieni, facciamo una passeggiata", le dico, e la porto fuori da casa, nel parco a 5 minuti da qui. Prendere aria fresca e fare movimento la aiuta. Ecco i vantaggi di aver avuto, nell'adolescenza, amici curiosi. Per quanto riguarda me, non ho mai provato nessun tipo di droga, forse per paura, non lo so.
Dopo mezz'ora ci dirigiamo nuovamente verso casa, e si sono fatte le 15, ma nessuna delle due ha fame e saltiamo il pranzo. L'effetto dell'erba è praticamente sparito, intanto continuiamo entrambe a bere acqua e a mangiare, ogni tanto. "Taylor, ho sonno" "non se ne parla! Sai più di me che dormire non è l'ideale adesso" "lo so ma ho sonno" controbatte, per poi coricarsi. La faccio alzare e sedere sul tavolo, e tiro fuori le carte da Scala 40.
"Sai come si gioca a scala 40?" le chiedo, e lei risponde con aria di sfida: "ovviamente". Quindi distribuisco le carte. Laura è la prima a buttare giù e le rimangono solo 3 carte, ma io finalmente ho abbastanza punteggio e inizio il mio gioco: scala e poker di assi, e mi rimane una carta, che butto nel mazzo: 1-0 per me. Laura mi guarda con espressione stupefatta, poi mischia le carte e le ri-distribuisce. Il nostro gioco continua per almeno un'ora, quando Laura si arrende. "Va bene, va bene, hai vinto tu!" dice alzandosi, e andando in cucina per prendere un bicchiere d'acqua. Ormai siamo entrambe lucide, siamo solo un po' confuse e abbiamo mal di testa e qualche dolore. La guardo bere e mi avvicino lentamente. Quando poggia il bicchiere le asciugo le labbra con l'indice.
"Posso provare una cosa?" le chiedo sottovoce. Il silenzio è assoluto, si sentirebbe un ago cadere.
"Tutto quello che vuoi", mi risponde.
Faccio coincidere le nostre labbra e il nostro diventa un bacio dolce, poi intenso, e infine passionale. Laura inizia a far vagare le mani lungo il mio corpo, ma quando arriva alle mie forme io sobbalzo e mi tiro indietro, il flashback di Sofia che mi tocca contro la mia volontà mi assale, e Laura sembra accorgersene perché mi sussurra: "stai tranquilla, quando ti vorrai fermare dovrai solo dirlo, e io lo farò, te lo prometto". La bacio con passione e lei mi dice con voce roca: "vieni, andiamo in camera". Io la seguo, felice ma preoccupata: è la mia prima volta con una donna. Laura mi fa sdraiare sul letto e mi spoglia, mentre io faccio altrettanto con lei. Rimaniamo in intimo, lei mi guarda attentamente e io faccio per coprirmi, ma lei mi prende le mani in modo da impedirmelo, e mi sussurra: "non coprirti. Sei bellissima", prima di riprendere a baciarmi. Dalle mie labbra scende al mio collo e io tento di trattenere i gemiti, ma lei mi sussurra: "non devi vergognarti, quando sei con me", quindi mi lascio completamente andare. Lascia dei baci lungo tutto il mio interno coscia, ma quando è prossima alla mia intimità torna sulle mie labbra, e quando mi inarco per raggiungere le sue, lei mi slaccia il reggiseno. Mentre con le mani gioca con i miei seni e con i miei capezzoli, con le labbra cattura i miei gemiti. Mi bacia lungo l'incavatura tra i seni e nei miei addominali appena accennati, mi toglie lentamente le mutandine e sorride, constatando che sono fradice. Mi morde il lobo, e mentre mi accarezza mi sussurra, chiedendomi il permesso. Io in tutta risposta la bacio e guido la sua mano verso la mia intimità. Lei sorride e entra prima con un dito, successivamente con due. Inizia a muoversi dentro di me e io perdo il controllo: i miei gemiti sono ovunque. Dalle mie labbra, sposta la sua bocca alla mia femminilità, e coordina i movimenti della lingua con quelli della mano con estrema bravura. Vengo pochi secondi dopo inarcando la schiena e urlando il suo nome. Lei in tutta risposta mi bacia, facendomi assaporare il mio stesso gusto, io le tolgo il reggiseno e capovolgo la situazione, mettendomi a cavalcioni sopra di lei e strusciandomi contro la sua intimità. La vedo inarcare la schiena e mi fermo per un secondo, pensando che forse sto facendo una cosa sbagliata. Ma poi la sua faccia torna visibile, con tutto il suo splendore, e io decido di continuare. Mi avvento sulle sue labbra e poi sui suoi seni, giocando con i suoi capezzoli. Continuo a baciarla e intanto la privo completamente dell'intimo, mostrando tutte le sue nudità. "Sei bellissima anche tu", le sussurro all'orecchio, e la sento rabbrividire. Le lascio un ultimo bacio sulle labbra, poi entro in lei con due dita e sposto le mie labbra fino a leccare sensualmente il suo collo. Continuo a muovere le mie dita dentro di lei fin quando non la sento irrigidirsi e venire sulle mie dita. Le estraggo mi metto di fianco a lei, aspettando che si riprenda. Mezzo minuto dopo, difatti, si gira e mi bacia più lentamente. Automaticamente ci intrecciamo l'una con l'altra fino a sembrare quasi una cosa sola, e io mi faccio piccola piccola, rannicchiandomi contro il suo petto nudo, mentre lei mi bacia nei capelli e mi accarezza la schiena, finché non mi addormento.
Riprendo conoscenza tre quarti d'ora dopo, a giudicare da ciò che dice l'orologio della camera. Laura dorme ancora, ma visto che è ora di cenare la bacio, e lei si sveglia sorridente. Ci guardiamo per un po' negli occhi e infine ci baciamo, per poi alzarci. Mentre si riveste la osservo un'ultima volta, ma facendomi scoprire miseramente.
"Mi guardavi, per caso?" ride, e io arrossisco, continuando a rivestirmi. Si avvicina e mi bacia, aiutandomi a vestirmi, anche se, mentre mi infila gli abiti, io vorrei solo toglierglieli. Sta uscendo da questa stanza che sa ancora di noi, e io le sussurro: "grazie". Lei sei gira e con molta eleganza ed educazione (si fa per dire) mi bacia e contemporaneamente mi tocca il fondoschiena, ma stavolta io non sobbalzo: lei mi ha fatto passare ogni timore. "Di essere entrata nella mia vita", le dico facendo toccare i nostri nasi, "e per favore non uscirne più", continuo, e lei porta le labbra sulle mie. "Dai vieni, si cucina!" esclama, e io la seguo in cucina: si prospetta una magnifica serata.

Still loving you-LaylorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora