Capitolo 11

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How'd you get so far?
How'd you get so far?
Armor on
You use your heart as a fortress
Ticking bombs
All the weapons are useless
All the weapons are useless
You use your heart as a fortress
So can you just let down your guard
Before everything is naught
Armor on
You use your heart as a fortress
You use your heart as a fortress
You use your heart as a fortress
-Fortress, Illenium
(È la canzone che consiglierei di ascoltare durante la lettura di questo capitolo, da oggi se metterò canzoni all'inizio sarà per questo motivo :))

Taylor's POV
Non avrei mai detto che Laura avesse un lato così selvaggio e aggressivo, mi chiedo cosa debba aspettarmi adesso da lei. Mi alzo dal letto in cui mi ha lasciato, mi faccio una doccia calda e prendo dal suo armadio una felpa che per lei sarebbe oversize, a me arriva fino alle ginocchia, poi dei calzoni invernali di lana. Sto per andare ad asciugarmi i capelli con il phon, ma Laura mi chiama dal piano inferiore: "è pronto!". Allora li asciugo a grosso modo con un asciugamano e mi faccio uno chignon alto veloce, sedendomi a tavola qualche minuto dopo. Mi siedo di fronte a Laura, incerta su come comportarmi. "Com'è andata la giornata?" mi chiede, tranquilla, mentre mangia.

Laura's POV
Ciò che ho fatto con Taylor mi è piaciuto, e credo sia piaciuto anche a lei, ma la vedo molto rigida e riservata nei miei confronti... possibile che l'abbia spaventata o intimorita? Non era nelle mie intenzioni. "Com'è andata la giornata?" le chiedo, per rompere il muro di silenzio creatosi fra noi due. La vedo smettere di mangiare, poi abbassare la testa e capisco che sta per piangere. Smetto anche io di mangiare e mi avvicino a Taylor; le metto due dita sotto il mento e le faccio sollevare la testa, notando che ha gli occhi lucidi e che sta cercando di trattenere le lacrime. "Ehi, ehi, che succede?" le dico dolcemente, ma lei mi respinge, facendomi fare un passo indietro. "Io sono solo un oggetto per te, non è vero? Qualcosa con cui fare tutto quello che vuoi, qualcosa con cui soddisfare i tuoi bisogni!" scoppia, piangendo. No, non può pensare questo. Lei continua a piangere, e io la guardo preoccupata, accarezzandole i capelli. È colpa mia se sta così... forse non era ancora pronta, sono stata una stupida, senza coscienza. Quando vedo che si è leggermente calmata, la tiro delicatamente per un braccio, facendola alzare in piedi, e la abbraccio. Sento di doverla proteggere da tutto e da tutti, è una sensazione che si prova con poche persone; sento di voler uccidere chiunque la ferisca, quindi tecnicamente adesso dovrei uccidere me stessa; vorrei farlo, quanto sono stata sconsiderata nei suoi confronti? Mi sono lasciata dominare dall'istinto, come una selvaggia, una bestia. La stringo ancora di più nell'abbraccio e chiudo gli occhi; sentirla così triste e così giù fa male anche a me. Le accarezzo piano i capelli, poi la allontano leggermente e la bacio sulla fronte con delicatezza. "Io ci tengo infinitamente a te", le dico. "Davvero?" mi chiede. Non sono mai stata brava a esprimere le mie emozioni a parole, non mi lascio mai andare. Giuro che non lo faccio apposta, il fatto è che io do molto peso alle parole, quindi esterno ciò che provo poche volte, ma provo, forse, anche più emozioni di chi le dimostra tutti i giorni. Sono imperturbabile, apatica, all'esterno, ma veramente sensibile ed empatica dentro. Faccio finta di essere inscalfibile, con la mia corazza, ma basta una parola per trasformare una giornata da pessima a bella, e viceversa, mi basta un piccolo gesto per commuovermi, una battuta per offendermi.
Le bacio lentamente le labbra, e le dico: "dai, vieni, corichiamoci a cucchiaio", conducendola verso il divano. Mi stendo e le faccio posto, lei mi dà le spalle e faccio aderire il mio corpo al suo. La sento rannicchiarsi mentre cerca ancora più contatto con me, quindi le cingo il bacino con le braccia. Immergo la testa nei suoi capelli, vicino alla spalla, e l'odore del suo shampoo al cocco pervade i miei sensi. Mi allontano leggermente per scrutarla, e lo sento: quella sensazione che provi quando sai di essere nel posto giusto, quando sai di avere tutto ciò di cui hai bisogno, quando ti senti finalmente completa. A me non importa il luogo, la situazione o il contesto, basta che Taylor sia con me, e mi sento nel posto giusto, mi sento completa, sento di aver trovato il senso della mia esistenza. Chiudo gli occhi, cullata da una sensazione di pace e tranquillità, e mi addormento.
Vengo svegliata dal suono del campanello qualche minuto dopo. Taylor fa per alzarsi ad aprire, ma io la trattengo. Confusa, mi guarda, e io in risposto scuoto la testa. Lei allora torna a coricarsi, stavolta frontale a me, con la testa sul mio petto e le gambe perfettamente incastrate alle mie. Le bacio dolcemente la fronte, mentre la sento russare leggermente. "Io ti proteggerò", le dico, certa di non ottenere risposta. "Ti...amo" la sento borbottare nel sonno. "Anche io", rispondo. "Anche io".

Still loving you-LaylorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora