I - Adesso

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Bradley

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Bradley

- Sai che c'è, Mary? Io sono stanco, davvero stanco. Sono tre fottuti anni che non vivo più, tre anni che vivo in uno stato vegetativo. Mangio, bevo, cammino, dormo ... ma io non so più cosa sia la vita. Alcuni mi hanno detto che potrò sorridere di nuovo quando mi allontanerò da te, ma come posso prendere distanze da te, piccola principessa, quando c'è un sentimento indissolubile, chiamato amore, che mi lega a te? Come posso andare avanti sapendo che tu non ci sarai più? Me lo spieghi? Sì, certo, come se tu potessi rispondermi ... Tra poco compirai ventuno anni e tu vorrai ancora tenere gli occhi chiusi quel giorno? Li aprirai mai, eh?

Cazzo, Mary, da quell'anno non ho più scritto una canzone: a malapena ho toccato carta e penna. Ci ho provato, ma non facevo altro che fissare il foglio bianco e chiedermi: "Che senso ha fingere di essere felice?" e così accartocciavo il foglio prima di gettarlo a terra.

Senza di te, non ha senso nemmeno respirare.

Così ho cercato di esserti vicino bevendo e per un po' ha funzionato, ma quando svaniva l'effetto svanivi anche tu, quindi ho accantonato l'alcol e ho ripreso la realtà in mano. Non mi faceva bene, per niente: è probabilmente la cazzata più grande che abbia mai fatto. Ale mi ha aiutato ad uscirne, anche se ho avuti problemi perché la tentazione era forte, forse perché sapevo che con in quel modo non ottenevo una tua presenza permanente.

Voglio solo tu sia con me, di nuovo, perché non sopporto più la tua assenza.

Mi manchi, piccola principessa.

Ha ancora gli occhi chiusi.

- Mary, per favore, mostra le tue iridi blu, te ne prego.

Niente, ancora nulla: ma dopo tre anni di sonno, cosa pretendo, che si svegli con delle paroline magiche?

- Mary, per favore. Se non vuoi svegliarti va bene, ma se non accadrà entro il tuo compleanno, cioè esattamente fra sei giorni, io mi tolgo la vita, sappilo.

Mi alzo dalla sedia furibondo, prendo la giacca e scappo fuori da quell'orribile edificio bianco. Mi affretto ad arrivare in macchina e non appena mi ci rifugio dentro compongo il numero di Ale. Tamburello le dita mentre il cellulare squilla senza risposta, finché non si decide ad alzare la cornetta.

- Pronto?

- Ale, ce li hai 5 minuti?

- Sì, dai, dimmi tutto.

- Disturbavo il sesso?

- Appena finito. E' solo la conquista della settimana.

- Non ti fai un po' schifo?

- Non ho nessuno che mi ami. Comunque, dimmi.

- Sono appena uscito dall'ospedale e non ce la faccio, Ale: o si sveglia entro il suo compleanno o è finita.

Don't Care (Make Me Crazy: Volume II)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora