Nuovo capitolo per Don't Care ricco di sorpreseee😘
Come al solito, buona lettura e seguitemi su instagram come @mmcwattpad
Un abbraccio,
Mary C. Evans❤Lauren
Portiamo all’ospedale questo ragazzo di cui non sappiamo nulla se non che è gay. Quando infatti abbiamo udito le urla e Léa si è avvicinata, dei ragazzi lo stavano pestando a sangue, lanciandogli i peggiori insulti omofobi mai sentiti.
Léa non parla ancora adesso e mi ha lasciato guidare la sua auto perché è sconvolta. Ha provato a chiedere qualcosa a quel ragazzo ma riusciva solo a parlare in francese, cosa che le accade quando è scioccata.
Lì ci danno un codice giallo e lo portano quasi subito in sala, senza sapere se dovrà essere operato o meno. Dopo essermi accertata che stesse sotto osservazione dei medici sono tornata da Léa, in sala d’aspetto a fissare il vuoto. Mi siedo accanto a lei dicendole che ho scoperto che si chiama Mark e che ha 19 anni.
-Ha subito tutta quella violenza perché è gay, Lauren.
Sussulto nel risentire la sua voce e il fatto che abbia ripreso a parlare in inglese mi fa intendere che ha metabolizzato la successione degli eventi.
-E’ il mondo crudele in cui viviamo, Léa. A casa mia, negli USA dico, sono aumentate le aggressioni da quando Trump è in carica...
-Non è una cosa normale.
-Lo so, Léa, lo so.
-No, non lo sai – si alza come presa da un impeto d’ira - Non sei abbastanza cosciente se lo dici con tale calma e freddezza, Lauren! Ma lo capisci che è questo il prezzo da pagare quando si ama qualcuno? E io che pensavo gli insulti online ricevuti fossero la cosa peggiore! E’ disumano, Lauren, disumano!
Gli occhi dei pazienti in sala sono puntati su di noi, perché Léa ha attirato tutta l’attenzione. Okay, devo intervenire. Allora mi alzo per calmarla, rassicurandole che lui si riprenderà, ma lei sembra ancora più furiosa per questo mio atteggiamento.
-Non capisci: ci saremmo potute essere io e te al suo posto!
Scoppia in lacrime tra le mie braccia ed io non so che altro fare se non accarezzarle i capelli e dirle di non pensarci. E’ completamente impaurita e non so come consolarla, perché mentirei se le dicessi che noi non rischieremo mai di finire così, visto che la probabilità esiste. Ciò che però posso dirle è che chi agisce così è bigotto, ignorante, che non capisce che l’amore omosessuale è degno allo stesso modo di quello eterosessuale.
Ma a volte la gente sembra non voler capire … Non perché sia stupida, ma perché non vuole impegnarsi a riflettere ed accetta tutto così come già si presenta, senza sforzarsi. Neanche a dire che i gay siano una novità del secolo, visto che già ai tempi dei Greci c’erano, ma vallo a spiegare.
Léa si risiede ad aspettare mentre passano ore interminabili prima che ci dicano che il paziente è sveglio e si sta ponendo domande a cui i medici non sanno rispondere.
Faccio forza a Léa per entrare nella stanza. Il ragazzo è ridotto male, con l’occhio che fatica ad aprirsi perché ha subito un pugno bello forte.
-Quindi non ho sognato Léa Leroy e Lauren Jauregui … - il suo sorriso mi scalda il cuore: ha trovato un motivo, una minuscola ragione per essere felice in un tale disgrazia – Cosa mi è successo?
-Ti hanno aggredito. Siamo riuscite a fermarli e ti abbiamo portato qui - Léa mi ha preceduta nello spiegare gli eventi.
-Mi hanno anche insultato per i miei gusti, giusto? - tacciamo, ma si sa che tace acconsente – tanto non è la prima volta. Comunque adoro la vostra musica, siete fantastiche.
E’ devastante incontrare un fan in queste condizioni. Comincio infatti a pensare che marce e manifestazioni non siano sufficienti per lasciare che questi eventi non riaccadano. Mi sento in colpa, ma oltre a dire al mondo che sono bi e uscire allo scoperto, che si può fare?
-Ti vorrei ospitare a cena appena ti dimettono, okay? Mi farebbe un enorme piacere, davvero.
-A cena con Léa Leroy? E’ un sogno!
-Puoi portare a cena la tua metà, se vuoi.
-Sono single in realtà, ma porterei la mia migliore amica: è vostra fan come me.
Gli sorride prima di chiedergli se possa abbracciarlo ed è ovvio che accetti: chi non vorrebbe abbracciare il proprio cantante preferito? Decido alla fine di aggiungermi anch’io, ma veniamo interrotti dal personale che ci informa di dover lasciare l’edificio.
Léa gli lascia i nostri numeri e prende anche quello di Mark prima che ce ne andiamo.
-Mi dispiace sia andata così la nostra uscita – commento entrando in macchina, pronta a riportarla a casa.
-A me dispiace per lui … Spero che a quella cena possa risollevarsi un po’ l’umore … Verrai anche tu, vero?
-Certo! E sono sicura che sarà un buon modo per distrarlo dall’incidente.
Ricala il silenzio.
Per Lèa è stato molto traumatico, l’ha scossa più di me forse perché, anche se è terribile a dirlo, ci sono abituata …
Vorrei trovare una soluzione per cambiare il mondo per sempre, ma è sempre più facile a dirsi che a farsi
-Ho paura di non riuscire a prendere sonno stanotte … Dormi da me? Ho uno spazzolino nuovo.
Il cuore mi batte all’impazzata per quello che mi ha appena chiesto. Accetto subito, senza mostrare la frenesia, ma sono eccitata all’idea di star con lei stanotte.
-Beh come quando ci siamo conosciute dovevamo finire a letto insieme …
La battuta la fa finalmente ridere e avevo bisogno di vederglielo fare.
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Don't Care (Make Me Crazy: Volume II)
FanficVolume II di Make me crazy [b.w.s.] Sono diventato pazzo perché mi manca, mi manca da morire. È passato fin troppo tempo, ma non posso non pensare a lei, non posso non desiderarla, non posso dimenticarla. La mia vita senza di lei non ha alcun senso:...