XI - Una perfetta coincidenza

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Spero questo capitolo vi piaccia tantissimo! La canzone non ho finito di scriverla ma io e una mia amica stiamo lavorando al testo
Lasciate un commento per farmi sapere cosa ne pensate e un voto❤
Buona lettura a tutti,
a_yo_soy_asi

Mary

- Ci manca una canzone sola per finire questo cazzo di album e deve essere favolosa! Ti rendi conto che l'uscita è prevista tra 5 giorni?! Waddy ci sta alle calcagna!
Ale è talmente esasperante quando fa così che tra poco le tiro la chitarra in testa. Picchietto le corde nella speranza di qualunque ispirazione ma non ho assolutamente nulla in mente: non si può comandare a bacchetta il mio flusso di creatività! 
La famosa ars dictandi di Dante si riferisce all'amore che lo ispira, ma neanche quello mi sta aiutando per nulla. Vorremmo qualcosa di esplosivo, qualcosa che ci faccia salire in cima alle classifiche ma vaffanculo non ho idee.
- Non possiamo scegliere il singolo tra le tracce che abbiamo?
- No, Mary cara, Joe e Waddy non sono d'accordo. Trovano il CD una bomba ma manca qualcosa, capisci?
- Mi dici a che cosa dovrei ispirarmi, esperta dei miei stivali?!
Ale cammina nervosamente per la sala d'incisione alla ricerca di qualche idea, mentre io quasi spero cada così la smette di scassarmi.
Prende anche la mia chitarra suonando accordi a caso, ma questo non fa che aumentare il mio attuale odio nei sui confronti. Infatti mi alzo incazzata stringendo i pugni e uscendo dalla stanza.
Sbatto un pugno alla porta facendomi solo parecchio male, così sono costretta ad andare a medicarmi la mano. Guardo distrattamente la mia immagine riflessa nello specchio notando le mie occhiaie dovuta alla stanchezza di questi giorni. Ho scritto sei canzoni e bevuto non so quanti caffè, ma l'ironia della sorte ha deciso che a me quei pezzi nemmeno fanno impazzire. Poi Léa è anche sparita quindi siamo in meno a scrivere, il che è peggio.
Appena mi sono un po' fasciata la mano esco dal bagno pensando che ora potrò solo suonare il piano con solo la destra: bene, di male in peggio. Sulla via del ritorno incrocio Connor che m'incomincia a fare il terzo grado per la mia mano.
- Ale mi esaurisce e per sfogare la rabbia ho dato un pugno al muro. Non riesce a capire che non scrivo a comando, cristo santo!
- Volete una mano?
- No, posso farcela, non ho bisogno di altri. Devo finire da sola questo cazzo di album.
- Mary, tu hai bisogno di riposo e poi potrai comporre.
- NON HO BISOGNO DI RIPOSO! Devo solo portare a termine questa agonia e poi potrò rilassarmi.
Sì, penso di star diventando pazza ma non m'interessa. Seguita da Connor torno in studio dove Ale mi tempesta di domande sulla mia mano, lamentandosi perché l'incidente rallenterà il processo creativo.
Con intanto continua ad offrirmi il suo aiuto, ma a meno che non abbia una base pronta non può fare nulla. Posso rinunciare a scrivere la melodia, ma adoro fare il paroliere: inventare però un sedicesimo pezzo di sana pianta non è per niente facile.
- Posso farcela, ho solo bisogno di una pausa.
- Non abbiamo pause, Mary! Capisci?!
- Connor, portami via Ale o la picchio.
Il povero Con è costretto a scortare Ale verso l'uscita mentre la mia amica mi rivolge parole sprezzanti. Sospiro buttandomi sul divano e mi massaggio le tempie pensando che vorrei liberarmi di Ale come mi sono liberata della sedia a rotelle.
Finalmente ho ripreso a camminare, cosa che mi era veramente mancata. Mi sento libera e me stessa, anche se ormai mi ero abituata a stare perennemente seduta. Intanto chiamo per l'ennesima volta Léa che si ostina a non rispondermi. Sta a casa, lo so, ma non vuole vedere né sentire nessuno, ma ho bisogno di lei adesso più che mai. Non ha fornito spiegazioni, si è solo rinchiusa in se stessa.
Nel momento in cui sto per poggiare il cellulare sconsolata, mi arriva una chiamata da un numero sconosciuto. Rispondo titubate, finché il mio cuore batte a tremila sentendo chi è.
- Sono Ed, Ed Sheeran.
- Aspetta, è uno scherzo, vero?
- Mary, abbiamo già scritto un pezzo insieme, dobbiamo fare questa scena ogni volta?
Vero, la prima volta ero svenuta dall'emozione vedendolo ... Io ed il mio ex Harry, all'epoca solo amico, eravamo andati a prenderlo all'aeroporto: era il mio regalo per Ale. Abbiamo poi scritto insieme 18, pezzo per Brad poi passato agli One Direction.
- Scusami, Ed. Dimmi tutto.
- Io sono qui a Birmingham, mi piacerebbe molto incontrarti. Per te va bene anche adesso?
- Sì, mi farebbe bene una pausa ... Sono chiusa in una casa discografica a scrivere senza successo ...
- Allora è il momento per staccare. Ti aspetto a questo indirizzo.
Decido di accettare la proposta, prendo la borsa e lascio l'edificio con un'Ale sconsolata e arresa all'idea che deve lasciarmi andare. Così prendo un taxi che mi porta all'indirizzo di Ed, cioè un bar nascosto e isolato dal resto della città. È un piccolo posto con solo due clienti anziani e un ragazzo con un berretto verde scuro da cui fuoriescono ciuffi di capelli rossi.
Mi rivolge un timido cenno con la mano e quando mi avvicino mi abbraccia forte. È strano ricevere una stretta del genere da un ragazzo a cui non sei legata da una profonda amicizia, nonostante lui sia il mio idolo. Forse ho tremato leggermente perché è pur sempre il cantante pop del secolo, però stavolta sono stata molto più calma. Mi fa cenno di accomodarmi e di ordinare qualcosa, così prendo un milkshake e lui un caffè americano.
- Non sai quanto mi faccia piacere stare qui con te, davvero.
- Io non sono andata in iperventilazione, dunque posso ritenermi fortunata.
Ride alla mia battuta, peccato io fossi seria.
- Mary, ho parecchie cose da dirti, non so neanche da dove cominciare ... Forse dovrei scusarmi con te per non esserti mai venuto a trovare, ma non volevo creare scompiglio in ospedale e poi ho pensato non fosse il caso perché non siamo grandi amici e ...
- Nessun problema, davvero. Mi sento già al settimo cielo perché sono qui con te.
Ride nuovamente e a me sembra un orsacchiotto.
- Ti volevo dire che la tua storia mi ha colpito molto, ed anche Harry in realtà.
- Harry?
- Sì, ti ha seguita da lontano.
Harry ... chissà che fine abbia fatto.
- Scusa, non volevo metterti pensieri in testa.
- Tranquillo, è tutto okay. Dimmi tutto.
- Ho sentito il vostro album e devo dire che mi è piaciuto molto, siete tutte talentuose, ma tu soprattutto. Il tuo modo di scrivere ... lo ammiro.
Sgrano gli occhi sentendo queste parole: ED SHEERAN AMMIRA LA MIA SCRITTURA! Vorrei urlare di felicità ma la mia dignità mi impedisce di farlo. È una delle frasi più belle che abbia mai sentito, tanto che il mio cuore scalpita per l'emozione. Nessuno penso possa capire cosa sto provando: è il riconoscimento più alto che si possa mai avere nella vita.
Nel frattempo arrivano i nostri ordini. Ed intanto mi spiega come si è avvicinato alla mia storia, cosa che mi fa davvero onore.
- Così ho provato ad immaginare come i tuoi amici si sentissero, come possano aver vissuto la situazione e ne è uscita una canzone.
Avevo deciso di conservarla e invece la mia dignità va a farsi fottere quando, scioccata dalla notizia, sputo il frullato sul tavolo e sulla maglia di Ed. Comincio a scusarmi in tutti i modi possibili mentre vorrei sprofondare dalla vergogna, però lui mantiene un sorriso divertito. Mi alzo anche per pulirgli la macchia, ma, accorgendomi di peggiorare solo la situazione, rinuncio. Fortunatamente il cameriere viene ad intervenire con una pezzetta per rimediare al mio casino.
Non appena va via, riprendo il filo del discorso chiedendogli in modo schietto: - Ma mi prendi per il culo?
Tanto ormai ho perso quell'ultimo briciolo di dignità: un linguaggio un po' scurrile non mi ucciderà.

- Mai stato così serio, Mary – tira fuori un vecchio lettore MP3 e un foglio di carta scritto a mano – Le mie tracce inedite sono solo qui dentro.
Attacca le cuffiette per porgermele e invitarmi ad ascoltare. Così infilo quel silicone nell'orecchio cominciando ad ascoltare una dolce melodia alla chitarra accompagnata da semplici e pure parole.

I've spent too much time prayin'
But why should I keep goin'?
You're still here,
lyin' in that bed, oh ... nothing has changed
All my days are boring and the same:
then why, oh why can't you breath again?

I have turned into someone else
Looking in the mirror I lie to myself
I live in another way
But, I mean, nothing has changed
All my days are black and blue
Then what, oh what am I doing?

You know that I can't forget you
I'm a mess without you
And cigarettes won't replace you ...

Chorus

I'm starting to lose my faith
The more I pray the more I'm afraid
that I can't be able to hold you
singing together at bonfires
drinking beer, being cheerful,
I don't wanna say goodbye to our never-ending nights
I don't wanna say goodbye to them

Mentre ascolto il testo ripenso a quando mi sono risvegliata con tutte le lacrime dei miei amici. Immagino ognuno di loro al capezzale del mio letto a raccontarmi le loro giornate; vedo Bradley piangere, mio fratello Tris tenermi la mano, Connor che mi fa ascoltare canzoni e parlarmi della sua amica Kelly, James parlarmi di quanti gli manchi Ale, Léa lamentarsi della tipa di Lauren e Ale ... Ale forse avrà fumato qualche sigaretta mentre dormivo, deponendo quell'armatura in cui si nasconde sempre. La mia Ale ha solo bisogno d'affetto e spero davvero che potrò recuperare il tempo perso con lei. Ho paura che non sarà più in grado di amare davvero: voglio il meglio per lei, voglio la felicità.
Lacrime rigano il mio volto realizzando quanto Ed sia riuscito a capire tutto senza aver fatto parte della mia vita.
La traccia è appena finita, mi asciugo le lacrime commossa, sussurrando un semplice "ma è bellissima".
Mi sorride felice ma paonazzo, però so che questa mia reazione gli fa piacere.
- Tu sei davvero sensibile ed empatico, Ed. Forse hai capito più tu di loro che hanno vissuto quel periodo.
- Ma la canzone è incompleta, Mary. Dura solo un minuto e mezzo, non te ne sei accorta?
Sono talmente presa dalle mille emozioni che provo che non ho prestato attenzione a questo dettaglio. Okay che la canzone non è finita, ma spetta a lui e anche oggi visto che la data di scadenza è domani.
- Manca la tua risposta, Mary, manca tutto quello che vorresti dire loro. Ti va di farlo?
Anche se sono ancora interdetta da tutta la situazione, accetto senza pensarci troppo. Ed si alza per abbracciarmi nuovamente e per pregarmi di smetterla di piangere.
Rido prima di risiederci al tavolo e bere un po' di milkshake. In quel momento so già cosa dovrei scrivere, così impugno una penna, prendo il tovagliolo e comincio a imbrattarlo dei miei sentimenti.

***

Sono in sala registrazione con le ragazze, i ragazzi e i manager, perché ho detto loro di avere una sorpresa.
Non appena pronuncio quella parola Ed fa capolino nella stanza destando sorpresa e gioia di tutti.
Dopo i vari convenevoli e gli scleri delle mie ragazze comunichiamo la gran notizia, poi il mio cantante preferito imbraccia la chitarra decisi a farla sentire subito.
Canto con difficoltà perché mi è difficile trattenere le lacrime, visto che è una canzone in cui ho messo veramente tutta la mia anima, anche se parte della mia anima è stata messa da qualcun altro.
Quando finiamo stanno tutti piangendo commossi, però regna un silenzio religioso, nessuno osa parlare. L'unico rumore è l'alzarsi dei miei amici e del mio ragazzo che vengono ad abbracciarmi. Sento i manager applaudire mentre stringo forte tra le mie braccia la mia famiglia, quella che mi ha sempre supportata. Ale e Tris son proprio due fontane, la mia coppia sdoppiata preferita.
Léa invece tra le lacrime mi minaccia di morte se non lo usiamo come singolo, cosa che tutti appoggiano.
Io però mi alzo e torno da Ed ad abbracciarlo, ringraziandolo per averci avvicinato tanto tutti quanti noi. 

Don't Care (Make Me Crazy: Volume II)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora