13. Lily e Remus

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La Evans mi ha fatto arrabbiare perché era arrabbiata, ma per il suo orgoglio già so che dovrò andare a scusarmi io, come ogni santa volta.
La mappa del malandrino mi indica che è alle scale e in un attimo mi sporgo di sotto notando che i piedini sulla mappa stanno andando velocissimi.
Una massa di capelli rossi saltellante richiama la mia attenzione.
Che cosa dovrei fare?
Mi ha tirato un ingrediente addosso perché era gelosa.
Gelosa!
È in un attimo che mi rendo conto che il piano ha funzionato, Lily Evans é gelosa e questo significa una cosa sola: Io gli piaccio.
Non mi sono mai sentito così trepidante e fiducioso in vita mia.
È un occasione da non perdere.
Neanche mi accorgo che sto correndo giù per le scale, in cerca di quei capelli.

–Evans!–Lily si volta, il volto arrabbiato

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–Evans!–
Lily si volta, il volto arrabbiato.
Mi sistemo i capelli sorridendo.
–Cosa vuoi?–
–Volevo farti sapere che sono disposto a perdonarti per avermi tirato contro quel barattolo se mi chiedi scusa e ammetti che ti piaccio–
Dico sicuro di me, incrociando le braccia al petto.
Lei scuote la testa, ridendo amaramente.
–Non è vero.–
—Va bene. Allora dimostramelo. Dimmelo in faccia come non mi ami—
Sorrido, come sorride solo chi sa di aver ragione.
–Io non ti amo James Potter.–
Dice cauta, abbassando lo sguardo.
—Non ti credo—
Non è mai stata brava a mentire.
–Non ti amo, James Potter.–
Stavolta alza lo sguardo mentre lo dice, mi guarda dritta negli occhi con faccia dura e sguardo freddo.
E mi dico che sta mentendo, mente mente mente!
—Dillo ancora dai—
Dico incapace di crederci, come può non provare quello che provo io?
Ho visto io stesso che era gelosa!
I miei occhi si sono velati di lacrime mentre si sono arrossati tutti d'un colpo.
–Non ti amo.–
Afferma decisa, di nuovo.
La guardo offeso ormai consapevole che quello che io provo in questo momento non è semplicemente un rifiuto ma qualcosa di molto più grande perché e stata lei a farlo.
Scuoto la testa non volendolo ascoltare, tutte le emozioni che provo io ora lei...lei non le proverà mai.
Lei annuisce vedendo che continuo a scuotere la testa in segno di negazione e si volta uscendo dalla stanza e lasciandomi solo con le mie lacrime.
Mi alzo incapace di continuare a restare in quella stanza dove ancora rimbomba il suo rifiuto definitivo e le sue parole crudeli.
Esco dalla stanza come una furia andando subito nel mio dormitorio.
Mi siedo contro la parete davanti all'entrata mentre sospiro.
Le immagini di lei mi ritornano in testa come un tornado interminabile.
I suoi sorrisi inconfondibili per quanto rari, i suoi sguardi corrucciati, le sue sopracciglia alzate nei mometi di intesa, i suoi sguardi confusi...
Sbuffo e manco a farla apposta nella stanza entrano Peter e Sirius che guardano confusi il mio sistemamento per terra.
–Tutto ok ciccio?–
Domanda Sirius guardandomi.
L'ennesimo succhiotto di Marlene sul collo.
Non è affatto giusto che lui stia con Marlene mentre io non ho combinato nulla neanche con il mio piano.
Non riesco neppure a vedere il suo successo e mi faccio schifo per questo.
Sirius ora è felice, e dovrei esserlo per lui.
Ma per la prima volta in tutta la mia vita non ci riesco, e mi sento un pessimo amico.
Mi alzo come un fulmine da terra e li saluto uscendo dalla stanza.
Ora come ora ho bisogno di stare da solo.
Lontano da tutto ciò che mi ricorda che ho fallito, e che Lily Evans non è la mia ragazza è probabilmente non lo sarà mai.
—Si, sono in ritardo.—
Mormoro prima di chiudermi la porta alle spalle, non sapendo neanche io per che cosa.

*
Una Lily Evans che corre verso di me non era esattamente la mia idea di un pomeriggio tranquillo a guardare il lago.
Emmeline mi ha appena chiesto di mettermi con lei e io non ho fatto altro che stare zitto facendola correre via.
Vorrei stare con lei, dico sul serio, ma il pensiero dell'altro me mi divora come un buco nero.
Forse capirebbe, capirebbe che non è colpa mia se sono così, se una volta al mese mi trasformo in tutto ciò che non vorrei mai essere.
Divento impulsivo, enorme, crudele, selvaggio, assassino.
Altri aggettivi tremendi si susseguono nella mia testa facendomi quasi scoppiare a piangere.
Odio quella parte di me eppure esiste, pronta a colpirmi nei momenti meno opportuni, per questo potrei mettere in pericolo Emmeline.
Sempre così imprudente lei, sarebbe in grado di venirmi a cercare nella foresta proibita e io non saprei controllarmi sotto forma di lupo mannaro e poi...
Oddio.
Mi tiro i capelli chiudendo gli occhi.
Non può succedere. È tutto dentro la mia testa.
Lily Evans si siede davanti a me, salutandomi e poi iniziando subito a parlare e io la ascolto non capendo cosa possa necessitare una tale fretta.
Sembra smarrita, il volto assente.
Ma non la giudico perché chissà come deve essere il mio adesso.
–Gli ho detto che non lo amo, più volte. Lui non l'ha presa bene.–
Sta inevitabilmente parlando di James.
—Ah si?—
Domando guardando sconcertato Lily, ma sta scherzando?
—Strano. Pensavo avrebbe fatto i salti di gioia.—
Mormoro sarcastico mentre Lily mi gira la faccia.
–Non fare il sarcastico con me, Remus. Lui non può fare così. Allyson di qui, Allyson di la. E tutti a chiedermi se sono gelosa!–
Ridacchio.
–Lily tu...Sei sicura di non esserlo? Pensaci un attimo.–

L'immagine di James Potter e di Allyson King sdraiati sul prato mi rimbomba in testa facendomi gelare il cuore.
Non c'era dubbio che potesse avere un'altra ragazza, se lo chiedevano tutti per i corridoi perché non mi lasciasse perdere e si concentrasse su un'altra già cotta di lui.
E'era inevitabile che mi lasciasse da parte prima o poi, che si trovasse qualcuna che gli piacesse.
Ma non capisco perché doveva capitare proprio adesso, ora che tra me e lui sembrava andare a gonfie vele.
—Che cos'ho fatto Remus?—
Piagnucolo dandomi una manata sulla fronte.
—Gli ho gridato addosso che non lo amo quando incredibilmente non è così, lui è il suo stupido carisma io e il mio stupido orgoglio.—
Borbotto strappando un filo d'erba.
–Puoi sempre rimediare, Lily.–
—Già. Potrei. Ma non voglio, forse è meglio così. D'altronde lui sta con Allyson.—
È calma mentre lo dice, ma so che nella sua testa non è così.
Mi dimentico di nuovo di me stesso e saluto Lily per dirigermi da James a aiutare questa coppia di innamorati quando quello che ha bisogno di aiuto sono io.
Oh, Emmeline.
Sto cercando di proteggerti e per proteggerti ti sto ferendo.
Non ho davvero idea di cosa tu ci trovi in me.
Quando individuo una divisa da Quidditch rosso oro mi catapulto verso quella direzione dove un affaticato James sta rimettendo apposto l'attrezzatura dall'allenamento.
Non prendo nemmeno una pausa prima di sputare il rospo e so che questo è molto insolito da parte mia ma non vedo l'ora che quei due si avvicinino.
–James! Dovresti davvero mollare Allyson, tipo...Adesso?–
Lui si spaventa riafferrando la cassa delle palle poco prima che tocchi il suolo con i suoi immancabili riflessi.
L'avessi avuta in mano io a quest'ora sarebbe già caduta, noto distrattamente.
James sospira, il muso lungo.
–E perché? Alla Evans non piaccio e non piacerò mai. Mi resta solo Allyson.–
–Oh, Allyson. Credo che Max la rivoglia indietro e poi...solo...
Fidati di me.–
Dico trattenendo a stento il sorriso.
Sono passati così tanti anni e ormai anche i muri della scuola sanno che James e Lily devono finire insieme.
E ci siamo, manca così poco!
–E va bene, domani parlerò con Allyson e la chiudiamo qui.
Mi sono stancato di tutto questo, non ha funzionato: Alla Evans non piaccio. È il caso che mi metto l'anima in pace.–
—James...—

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