14. Allyson e Max

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Sono successe cose bizzarre in questi giorni,
Ma andiamo per ordine.
Ad'esempio che non riesco più a guardare in faccia Potter,
E non solo perché gli ho sbattuto in faccia in maniera tutt'altro che delicata che non lo amo.
(Che poi da quello che ho capito non è vero.)
Ma perché oggi sono andata in cucina con l'intento di rilassarmi i muscoli con una camomilla e quando sono entrata ho visto un groviglio di braccia che si accarezzavano.
"Non lo sopporto più. Devi stare ancora per molto con quello?"
"Lo lascerò presto ok? Dammi del tempo."
Allyson King aveva una felpa troppo larga per il suo corpo minuto, e lui indossava solo una canottiera, piuttosto inusuale visto il periodo natalizio ormai alle porte.
Aveva il volto corrucciato e non potevo non collegare che stesse parlando di James, mentre lei chiedeva tempo.
Qualche giorno fa non riuscivo a trovare un singolo difetto su Allyson, per quanto mi impegnassi a cercare di screditarla.
E ora? Scopro che tradisce James, e questo è ancora peggio che di qualche brutto difetto come parlantina o egoismo.
È che mi sono dovuta trattenere da correre a spifferarlo a James, perché lui sembra così felice con lei.
E chi sono io per...Avanti.
Come si può tradire? Come si può tradire James Potter poi, che se sta con qualcuno ti dedica fuoco e anima.
E non perché ci sia mai stata ma è una cosa che ho notato dalle sue piccole cose, dal suo portare il giubbotto per Allyson, dal suo ricordarsi i suoi compiti e dal suo modo di accarezzargli i capelli.
È tremendo che lei abbia fatto una cosa del genere.
Per un tipo come Max Roth.
Mi ricordo di lui, aveva fatto una rissa con un grifondoro in terza perché gli aveva pestato per sbaglio il piede.
È un tipo così suscettibile, ma forse è un bene che stia con lei che riesce a calmarlo con discorsi ingannatori.
Non riesco più a vedere James, perché se lo vedessi non potrei far altro che urlargli che quella vipera lo tradisce e non posso farlo.
Io non centro niente.
Un altro esempio?
Non ho la più pallida idea di che cosa abbia Emmeline, e non lo sanno neppure le altre.
Alice ha provato a afferrare il suo libro preferito e minacciare di strapparlo ma non c'è l'ha detto comunque.
E visto che lei non ci vuole parlare dei suoi problemi, forse è meglio che inizi io con i miei.
—Ho detto a James Potter di non amarlo, ma ho capito che non è vero. Però, anche se mi facessi perdonare sarebbe inutile perché ora lui è felice con Allyson, non posso mica mettermi a sfasciare coppie.–
Affermo sedendomi sul letto, un profondo sbuffo mi attraversa tutto il corpo.
Marlene alza lo sguardo dal suo giornalino, la faccia stupefatta.
–ALICE! ESCI DA QUEL BAGNO! LILY EVANS HA APPENA AMMESSO DI PROVARE DEI SENTIMENTI PER IL CARO JAMES ORA FIDANZATO!–
alzo un sopracciglio mentre la porta del bagno si spalanca, un Alice con il dentifricio colato sul mento ha la bocca spalancata, lo spazzolino a mezz'aria.
–Che cosa?! Sul serio?! FINALMENTE! Ma doveva fidanzarsi per fartene rendere conto?!–
Lo dice con la voce impastata dal dentifricio.
Emmeline fa una risatina acuta.
–Già hai ragione. Ora sta con Allyson... e tu non puoi sfasciare coppie...–
Emmeline è così dannatamente strana.
E ha qualcosa da nasconderci, o forse più di una.
—Mi devi dire qualcosa Emmeline?—
Dico, lo sguardo finto indifferente.
–No! No! No...nulla... perché?!–
—Emmeline—
Affermo, se prima era un sospetto ora sono sicurissima che mi sta nascondendo qualcosa.
Eh, oddio. Voglio assolutamente sapere cosa.
E se anche lei avesse visto Max e Allyson insieme?
Perché quell'incontro non è stato sicuramente il primo.
–Io...Devo andare! Ciao!–
Non faccio in tempo a aprire bocca che si è volatilizzata dalla stanza, in piena notte.
Fossi un prefetto responsabile e energetico ora sarei fuori a intimargli di rientrare ma ho davvero sonno e poi Emmeline non è la tipa da combinare qualche disastro per la scuola.

Scendo le scale in punta di piedi, mi guardo dietro per vedere se Lily mi sta seguendo e quando mi rendo conto che è troppo pigra per farlo mi rallenta il battito.
Mi mordo una pellicina nervosamente, non riuscirò a tenermi questo segreto ancora per molto.
Non ci riesco. Devo dirlo.
Sirius Black scende le scale, il volto assonato.
Sbadiglia e poi punta lo sguardo su di me.
–Cosa ci fai qui?–
Mi domanda, la bocca asimmetrica aperta in un ghigno.
–Vuoi che ti chiami RemRem?–
Mi tocca la punta del naso civettuolo ridacchiando sotto i baffi.
–Sono sicuro che verrà di sotto correndo–
Alzo gli occhi al cielo.
—Non mi va di parlare di Remus.—
Sirius smette di sorridere e mi guarda sconcertato.
Si siede sul divano aspettando che io lo segua ma lo faccio solo dopo che me lo indica con la mano.
Volevo solo esserne sicura.
Magari non voleva parlare con me.
È Sirius Black dopo tutto.
–Che cos'ha combinato il monello? Parla a zio Sirius dei tuoi problemi di cuore.–
Gli do un colpo sulla coscia, trattenendo a stento un sorriso.
–È imbarazzante. E non l'ho detto a nessuno. Ho chiesto a Remus di stare con me e lui è stato zitto, muto, come un pesce. Gli occhi sbarrati. È stato terribile, non ho mai avuto tanta vergogna in vita mia e sono corsa via.—
–Ah Bhe.–
—Seriamente? Le mie sventure ti lasciano senza parole? Dimmi qualcosa! Mi sento così in imbarazzo!—
Sbotto.
–Hei hei! Calma! Poteva accadere di peggio–
–Ah, si? E che cosa?!–
–Poteva dirti di no perché per lui eri brutta, e invece è stato zitto, per paura. Paura. Non vuol dire che tu non gli piaccia. Ma solo che ha paura.–
–Grazie Black. Ma questo cosa significa? Che sono brutta?–
Lui ride, cristallino.
–No, sei una bella ragazza Emmy. Se non piacessi a Remus!–
Gli tiro una sberla e lui continua a ridere.
–Sto scherzando! Hei! Non ti toccherei nemmeno con un dito!–
–Stai peggiorando la situazione Sirius Black!—
Urlo dandogli una cuscinata scherzosa.
–Va bene! Va bene! Basta! Non riesco a respirare.–
Sta ridendo, di me.
Ecco perché non riesce a respirare, non perché lo sto soffocando con il cuscino o nella stanza manchi improvvisamente l'aria. Ma perché sta ridendo di me.
Vi sembra giusto?
Afferro un altro cuscino e vado alla carica contro di lui.
–Eddai Emmeline! Sta buona!–
È un attimo e sono in braccio a lui, tiro un grido spaventata mentre sistemo la gonna.
-Ma che diavolo...-
Conosco questa voce.
Sirius Black mi lascia cadere per terra in un attimo, il volto colpevole.
Marlene è appena scesa in sala comune.
–Ho sentito un urlo, Cosa diamine stavate facendo?-
La sua voce incrinata tradisce la sua faccia, è ferita.
Ho paura di quello che stia pensando di me.
Lei lo sa che mi piace Remus e che non toccherei mai e poi mai il suo ragazzo.
Eppure la sua voce accusa me e Sirius di tradimento e Black è totalmente bloccato.
—Non so che cos'hai capito, Marlene.
Black mi stava prendendo in giro, così ho cercato di picchiarlo con un cuscino e lui mi ha sollevato per bloccarmi.—
Oddio. Perché sembra così assurdo da dire?
Marlene annuisce, e Sirius sembra un cucciolo ferito.
Non ho idea di cosa frulli in quella testolina adesso ma è meglio che dica qualcosa, tipo subito.
–È così. Mi rendo conto che non avrei dovuto farlo, non succederà più. La stavo solo consolando per Remus–
—Sirius!—
Sbotto, ma perché va a dire così i miei segreti?
–Remus? Ecco che cosa ti prende in questi giorni!–
Dice tranquillizzata.
Fosse solo quello.
Marlene afferra il braccio di Sirius e qualcosa mi dice che dovrei davvero salire al dormitorio.
Faccio le scale a due a due mentre sento un bacio schioccare di sotto.
Inevitabilmente penso a Remus e poi penso a Lily Evans e mi auguro che stia dormendo perché non riuscirò a tenere quel dannato segreto per molto tempo ancora.

*
–Allyson?–
Mi volto, lo sguardo assente.
È James.
Anche se non voglio ammetterlo mi sono affezionata a lui, è bravo, gentile, carismatico.
Ma non è niente in confronto a Max.
Il mio Max.
C'è stato sempre per me, ci conosciamo da così tanto tempo che non mi ricordo come ci siamo conosciuti.
Era un ragazzo suscettibile, sempre arrabbiato.
Mi ricordo che per un periodo fummo compagni di banco per pozioni.
Non era bravo in pozioni, e non era interessato ad esserlo.
Forse per questo lo misero affianco a me.
Era un badboy, un po' tetro a dire il vero.
Sempre solo.
E bello.
Quando mi chiese di uscire quasi mi cadde la mascella, alla mia compagnia faceva paura è così non glielo avevo detto.
Non lo sanno ancora di me e lui, forse per questo io e James Potter siamo stati così credibili.
Ma ora deve finire, e non so come dirglielo.
Non posso più aiutarlo in questo, è struggente baciarlo e pensare al ragazzo che amo, geloso e corrucciato mentre mi gira la faccia.
Potrei anche dirglielo tranquillamente, "senti Max è geloso non posso più aiutarti a conquistare la ragazza che ti piace nonostante tu mi hai fatto fare pace con mio fratello."
È così ingiusto.
Ma mentre mi immaginavo già le mille scuse che avrei potuto dare James inizia a parlare salvandomi.
–Credo che debba finire qui, Allyson. La Evans è gelosa, Max sarà già un fascio di nervi, e noi ci stiamo prendendo in giro. Basta così.–
Annuisco, pienamente d'accordo.
–Solo...Dovrai aiutarmi a rendere la cosa credibile.–
—Siamo sommersi di gelosia, usiamola a nostro vantaggio. Io ero gelosa della Evans. E tu detestavi le mie scenate. Lei si sentirà importante perché capirà che c'era un motivo se ero gelosa, il fatto che di lei ti importi.—
Sbatte gli occhi.
–Cazzo, Allyson. Pensavo di tirar su un teatrino per cui mi hai mangiato il panino ma tu sei veramente un genio. Un vero genio.
Gli sorrido.
—Grazie.—
Mormoro, tirandomi giù le maniche della felpa.
James mi sorride e poi se ne va, e io mi allontano verso Max, pronta a dargli una bella notizia.


Lily Evans è la prima che cerco dopo aver parlato con Allyson, apro la mappa e ci metto poco d'individuarla.
È da sola in biblioteca, sicuramente sta studiando per il compito di domani.
Cosa che dovrei fare pure io ma ora non è assolutamente nei miei piani.
–Ciao, Evans.–
Alza gli occhi dal libro e dai suoi appunti, fissandomi con quegli occhi enigmatici e belli da morire.
–Ciao, Potter. Dimmi tutto–
Dice e io sono pronto a parlare.
Potrebbe funzionare, è il piano di Remus e di Allyson: i ragazzi più intelligenti che io conosca e allora perché ne sto dubitando?
–Mi sembrava giusto che lo venissi a sapere da me... Ho mollato Allyson.–
Lo dico, sedendomi di fronte a lei.
Faccio una faccia che sembri triste,
–cosa? E perché?–
Sembra preoccupata e il cuore mi fa due capriole.
—Ci siamo lasciati perché non gli andava bene che facesssi delle ripetizioni con la ragazza a cui vado dietro da anni quando poteva farmele benissimo lei, la mia ragazza. Testuali parole.—
Gli dico, sono un bugiardo patentato forse? No. Eppure sembra crederci.
–Oddio e come stai tu?–
—Non lo so.—
–Non ci pensare James, forse ti sembrerà la fine del mondo ma è solo una relazione finita...E io...Senti devo proprio dirtelo! Non ce la faccio più! Ho visto Max e Allyson insieme l'altro giorno, nelle cucine. Si stavano baciando, e lui sembrava scocciato da qualcosa. Forse da te.–
Allyson...Hai fatto proprio un casino.
Tra tutte le persone che potevano vederti doveva essere Lily a farlo...
–James! Lasciala stare, si vede che non ti meritava!–
E chi dovrebbe meritarmi?
Ti sto mentendo!
A te, che credo di amarti, ho inventato questo stupido teatrino solo per farmi ricambiare.
Mi sento un vero verme, eppure non mi dispiace affatto quando Lily mi abbraccia consolandomi per qualcosa di cui non mi importa.
*
emmeline, emmeline, emmeline.
Non riesco a pensare a'altro.
Il suo nome mi rimbomba in testa come un pugno sullo stomaco.
Ciò che mi fa paura è che ho bisogno di lei, ma la paura di dirgli la verità mi blocca.
Come evocata la vedo, sta disegnando dei fiori e io mi avvicino a lei, impaurito.
–Emmeline...–
Sussurro facendogli prendere un colpo.
Poggia il pennello e mi guarda spaventata.
–Remus...–
–Mi dispiace di essere scappato l'altro giorno.–
–Figurati...–
Dice imbarazzata quanto me.
Ma non mi importa, posso farlo insomma, posso nasconderglielo per un po', fare finta che una volta al mese io non trasformi in un mostro, che non sto male e che il mio corpo non è pieno di graffi. Posso far finta di niente, posso mentirgli per un po' è godermela prima che se ne accorga prima che inizi a fare troppe domande.
—Non ti ho mai risposto. A quella domanda. Ti posso rispondere adesso? Ora che lo so. Si, voglio stare con te.—
Dico sincero, il volto accaldato.
Emmeline sorride arrossendo.
–Quindi ora siamo fidanzati?–
Domanda, ridacchiando.
—A quanto pare.—
Gli sorrido.
Si, posso farlo. Per lei questo è altro. Sarò egoista, farò qualcosa per me.
Perché ho bisogno di Emmeline, anche se questo comporterà escluderla dalla parte di me che mi fa paura.

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