Capitolo 4

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Sapevo che era giorno, l'avevo visto dai raggi che penetravano dalla finestra accanto alla scrivania.

Mi giro su un lato per dare il buongiorno a Serena, ma lei non c'è.

Sapevo che stava progettando qualcosa, così mi dirigo in bagno per fare una doccia.

Appena uscita indosso un vestito blu e dei sandali rossi, lascio i capelli lunghi sciolti con piccoli boccoli che scendono sulle spalle.

Scendo le scale per andare in cucina, ma non c'era nessuno così mi chiesi dove fossero finiti tutti.

Mi avvicino piano alla piccola finestra della cucina dove sento dei bisbigli provenire dal giardino sul retro; mi dirigo lì e appena giro l'angolo della grande casa trovo tutta la gente a me cara sorridendo e cantandomi gli auguri.

Ero emozionatissima, Serena mi venne incontro abbracciandomi porgendomi un bicchiere con champagne per brindare.

Quella mattina ricevetti auguri da tantissima gente.

Serena mi prese per il braccio e mi portò in camera.

'Che ti prende!' dissi sorridendole

'Ora ti darò il mio regalo, non posso aspettare fino a stasera sono emozionata più di te e poi voglio assistere all'espressione del tuo viso quando lo vedrai.

Aspettai e lei mi porse una scatola rosa abbastanza grande.

L'aprii e vidi una montagna di polistirolo.

'Mi prendi in giro Serena?' la guardai.

'Vedi sul fondo dello scatolone' mi sorrise.

Pian piano arrivai nel fondo della scatola e vidi una piccola bustina, dentro c'erano due biglietti per il concerto e due per il backstage della nostra idola.

Demi Lovato, la nostra guerriera preferita.

Scoppiai in lacrime e caddi in ginocchio sul pavimento stringendo al petto quei biglietti.

Serena si sedette sul pavimento accanto a me abbracciandomi, ero troppo emozionata non riuscivo ad aprir bocca, il regalo più bello che io abbia mai potuto ricevere.

Dopo un po' di tempo mi calmai, presi le mani di Serena e dissi piano ' Sei la miglior amica che io abbia mai avuto, ti voglio bene, andremo insieme a quel concerto e la vedremo sono contentissima amore mio'.

Ci alzammo dal pavimento e le diedi un bacio, sistemai i biglietti al sicuro nel cassetto della scrivania.

Tutta questa emozione fu interrotta dal mio stomaco che brontolava.

Serena rise.

'Sono le undici e non ho ancora fatto colazione' incrociai le braccia mettendo un finto broncio.

'Va bene piccola andiamo al bar e ti offro la colazione' mi stampò un bacio sulla fronte.

'Grazie mille' sorrisi.

'Ti sto viziando, sai?' disse mentre prendeva la sua borsa dal mio armadio.

'È il tuo compito, lo sai vero?' risi dandole un pugno leggero sul braccio.

'Sai che ti odio, vero?' disse tirandomi un morso sulla guancia.

'Ahia scema di una migliore amica! Ti voglio bene'.

'È buonissimo come sempre' dissi dando un ultimo morso al cornetto.

'Mangiona, andiamo su' si alzò Serena dirigendosi alla cassa.

Dopo il bar ci dirigemmo nel mio negozio preferito dove non resistetti a comprare una bellissima borsetta bianca con la catenina dorata.

'Sai cosa faremo ora, vero? disse Serena alzandosi dal divano e aprendo le buste con i palloncini all'interno.

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