Capitolo 3

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'Allora a domani' dissi per poi riattaccare.

Era Serena, il giorno dopo avrebbe passato la giornata con me per i preparativi della domenica del mio compleanno.

Spensi il cellulare e appoggiai la testa sul cuscino addormentandomi.

'Papà dove seii non andare viaa.... papà!!' gridai.

Mi svegliai sudata con le lenzuola avvolte al mio corpo e intrecciate tra di loro; le tolsi e scesi al piano di sotto in silenzio per riprendermi da quell'incubo che continuava a torturarmi.

Andai in cucina, presi un po' d'acqua e mi sedetti sul divano per berla e riprendermi un po'. Ma l'incubo non andava via. Mio padre aveva un viso triste... poco dopo scomparse in un vortice profondo, e poco dopo il buio dove vidi i visi di mia madre e mia sorella sconvolti.

Un grido interruppe i miei pensieri. Era mia sorella. Corsi su per le scale, entrai in camera sua e la vidi tra le braccia di nostra madre con gli occhi pieni di lacrime e avvolta dalla paura... tremava.

'Un brutto sogno' mi disse con poca voce.

'Piccola cosa hai sognato? ' le dissi accarezzandola.

Aspettò qualche minuto guardando il pavimento e stringendo i pugni prima di dirlo.

'Papà era triste, poi il buio e una cosa grande nera che lo tirava giù'. 

Spalancai gli occhi, era lo stesso mio sogno, guardai il pavimento per non far vedere il panico che mi stava assalendo in tutto il corpo.

'Uh...dai su non è nulla, sai anche io ho fatto un brutto sogno tranquilla' dissi per poi dirigermi in camera mia'.

Mi stesi sul letto fissando nel vuoto per un bel po' di tempo, immersa nei miei pensieri.

Cosa voleva significare tutto questo?  Avevo paura.

'Buongiorno piccola dormigliona' sentii appena sotto le coperte.

Alzai lo sguardo e vidi Serena seduta accanto a me con Asia sulle sue spalle.

'Buongiorno... ma che ore sono?' dissi sorridendole e cercando la sveglia.

'Le dieci in punto' disse mia sorella ridendo.

'Davvero?' chiesi guardando Serena.

'Eh si, su alzati abbiamo moltissime cose da fare oggi'.

'Grazie, alla prossima' dissi alla cassiera.

Finalmente ultimo negozio, avevamo comprato tantissime cose per la mia festa, dolciumi, cibo,festoni, CD con le nostre canzoni preferite, abiti, scarpe e tanto altro. Mancava solo la torta.

'Abbiamo proprio esagerato' dissi ridendo.

'No va benissimo,  peccato che le mie braccia non reggono più queste buste'.

Risi alla sua risposta. 

'Bentornate' disse mio padre seduto sul divano guardando la tv.

'Papà! Abbiamo comprato tanto oggi' dissi sorridendo e abbracciandolo.

Ricambiò l'abbraccio e mi disse 'Ho visto saranno minimo venti buste' sorrise.

'Infatti sono ventiquattro' rise Serena.

'La solita precisina'disse mio padre rivolgendosi a lei.

Risero e io mi unii alla loro risata contagiosa.

Salimmo su in camera mia dove appoggiai le buste sotto la scrivania. Ricordai l'incubo e lo raccontai a Serena.

'Oh mio dio... ma tranquilla è solo un sogno' disse dandomi un bacio sulla fronte. ' Non preoccuparti'.

Mio padre salì in camera seguito da mia sorella. 

'Cosa volete per cena ragazze? La mamma è al lavoro e torna più tardi quindi prepariamo qualcosa oppure ordiniamo una pizza?' ci guardò in attesa di una risposta.

'Ordiniamo una pizza è più sicuro' dicemmo in unisono io e Serena.

'Non siete simpatiche, io so cucinare benissimo'rise e uscì dalla camera.

Dopo un'oretta arrivò la pizza che mangiammo in pochissimo tempo per la gran fame.

'Vado a fare una doccia'dissi prendendo l'intimo e il pigiama.

'Dopo di te ci sono io, non farmi aspettare molto' disse Serena.

Poco dopo uscii dalla doccia con il pigiama e i capelli umidicci raccolti in una coda e diedi il cambio a Serena.

Prima di asciugarmi i capelli accesi la tv in cerca di un film da vedere ma non c'era nulla di interessante così la spensi e accesi la radio per ascoltare i nuovi CD. Abbassai il volume per l'ora era tardi e non volevo che si svegliassero i miei e mia sorella.

Serena entrò in camera ridendo.

'Che c'è?' la guardai con un viso buffo.

Lei rise ancora di più, poco dopo riprese fiato, si calmò e disse 'non riesci proprio ad aspettare domani?' disse spegnendo la radio.

' Eh no... ero troppo curiosa poi in tv non c'è nulla di interessante' dissi sorridendole.

Ero emozionatissima al pensiero che l'indomani avrei compiuto 18 anni e sarei diventata finalmente maggiorenne.

'Hey a chi pensi' mi guardò lei mentre si asciugava i capelli.

'A domani...' dissi.

'Finalmente sarai maggiorenne non sei contenta?' mi sorrise.

'Un po'.... ti lascerò Serena come farò senza di te' la guardai.

'Non mi lascerai saremo sempre in contatto e poi ci vedremo i mesi estivi' mi accarezzò.

'Si hai ragione, ora non parliamone più' dissi. Ci stendemmo sul letto, guardando il soffitto,poco dopo le mie guance calde furono coperte da lacrime salate... lei mi strinse a sé e così ci addormentammo. 

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