Not today🖊

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Domenica. Oggi. Ho paura. Ma devo salvare YoonYoon(lo chiamo così nella mia testa) perciò mi vesto, mi metto una felpa nera, dei jeans strappati e delle converse nere. Mi metto anche una mascherina. Non mi piace tanto girare con il viso scoperto. Mi lego i capelli in una treccia ed esco. Corro in fretta verso la scuola. Basta che nessuno mi vede entrare e va bene.
Il mio telefono inizia a suonare.

Hyun
[accetta] [rifiuta]

« Ciao Min. Come va?»
« Bene, e tu?»
« Bene. Senti, dovresti partire adesso, se no arrivi in ritardo.»
« Sono già partita. Tra tre minuti circa sono a scuola.»
« Bene. Quando sei andata indietro nel tempo, ricordati di arrivare a scuola entro mezzanotte. Se no non puoi tornare indietro.»
« Sì. Lo farò. Grazie Hyun.»
« Bene. A presto.»

Chiamata terminata

Accelero il passo. Poco dopo arrivo a scuola. Quando entro dalla porta, mi accorgo subito del fatto che i corridoi sono deserti. Probabilmente i corsi sono già iniziati. Guardo l'ora. Mancano sei minuti alle dodici.
Questo significa che ho ancora cinque minuti. Apro il mio armadietto. Essendo piuttosto piccola, potrei anche starci. Quando sono (schiacciata) dentro, chiudo la porta e aspetto. All'improvviso perdo il pavimento da sotto i piedi. Sono circondata dal nulla. Giro su me stessa nel buio. Mi vengono incontro dei libri che viaggiano nella direzione opposta. E una scritta. Un nome. Il suo nome. Poco dopo mi fermo. Sono in un altro armadietto. Uguale al mio, però. Lo apro ed esco. Sono nel corridoio della mia scuola. Solo tredici anni prima. Chiudo di nuovo l'armadietto e vado verso l'uscita della scuola. Apro la porta e tirò fuori un foglietto che mi ha scritto Yoongi, con il suo indirizzo. Chiamo un taxi e chiedo al tassista se conosce l'indirizzo.
Lui annuisce. Ma poi dice che il viaggio dura cinquanta minuti, perché l'indirizzo è dall'altra parte della città. Mi porta alla casa, e io devo dargli praticamente tutti i soldi che ho con me. La casa del ragazzo è enorme. Dev'essere ricco. Suono il campanello e una domestica apre la porta.
« Scusi il disturbo. Sono un'amica di Yoongi e vorrei parlagli.»
« Ma certo. Il signorino Yoongi è in casa.» mi dice la domestica. Mi porta nel soggiorno. È arredato in modo non poco lussuoso. La domestica mi fa accomodare su una poltrona e va a chiamare Yoongi. Lui scende la scala e mi guarda. Si siede sul divano di fronte a me e chiede:
« E tu chi saresti?»
« Sono Min-so. La ragazza dell'armadietto. Non ti ricordi di me?»
« Certo. Ma come hai fatto? Pensavo che tu attualmente vivi nell'anno 2018.»
« Sì, è così. Sono entrata nell'armadietto.»
« Ma non avevi detto che sarei morto?»
« Sì, guarda.» gli porgo l'articolo del 18 maggio 2005, che ho stampato a casa. Lui lo legge. E il suo sorriso svanisce.
« Non ci posso credere...» dice.
« Non preoccuparti. Io e i miei amici abbiamo fatto un piano per salvarti.» dico, cercando di tranquillizzarlo.
« Devi venire con me. Questa sera. Passiamo assieme dall'armadietto.»
« Ma...i miei genitori? I miei amici?»
« Lo so, ma ti perderebbero comunque.»
« Sì, ma non basterebbe che sto attento in strada?»
« No, Yoongi, non basta. È destino. Forse riesci ad evitare il camion, ma forse muori da un incidente a scuola. O da un'altra cosa. Ma se vuoi salvarti devi venire con me.»
« Ma perché? Perché vuoi che venga con te? Perché ci tieni tanto a me?»
« Perché...perché ti amo!»

Ciao a tutti. Ora finalmente i nostri due protagonisti si incontrano. Spero che la storia vi piace ancora. Comunque finisce tra non troppo. Scrivo ancora un paio di capitoli. E poi la "tortura" è finita.
Ciau💜

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