15- Giù le Maschere

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Pov's Caroline

È assurdo il modo in cui il destino faccia di tutto per far andare le cose a modo suo.

Cerchi di scappare, di evitare e di allontanarti da ciò che ti ha fatto male, che ti ha distrutto.
Ma inspiegabilmente quello che succede sembra essere prescritto.

Incatenati in una bolla di spine.

Perché è così che ci si sente: al limite, all'estremo e oltre ogni confine.

Come quando ti avvicini troppo a una fiamma calda.
Ti bruci e ritrai subito la mano. Per istinto, un atto automatico dovuto al nostro sistema di difesa.

Proprio questo è successo nel lasso di pochi minuti.

La mia fiamma davanti a me  ha rivelato il suo volto. E nel riconoscere quel viso e quegli occhi, il mio copro ha fatto un passo indietro bruciato da quelle emozioni proibite.

Un silenzio cala su tutta la sala permettendomi di guardare intorno  a me la situazione.

Non sono l'unica ad essersi appena bruciata.

Violet ha il mio stesso sguardo rivolto verso la persona che ha davanti: Antony.

Dan sembra volersi ancora di più bruciare perché la persona che ha davanti è proprio la sua Felicity, la ragazza di cui era tanto ossessionato.

Cerco con gli occhi Luke per qualche secondo, finalmente lo trovo.
Sembra sconvolto anche lui dalla persona che ha di fronte: Melanie.

Tutti bruciati da qualche emozione o sentimento che va oltre i nostri piani.

Lo stesso stupore che ha pervaso me lo leggo negli occhi di tutte queste persone.

Questo è quello che succede quando le maschere vengono tolte.

Ma non solo fisicamente.

Perché in quel momento le maschere che vengono tolte sono quelle dei nostri cuori, sono quelle che impediscono ai nostri sentimenti più sepolti di farsi vedere.

E lo leggo nei suoi occhi che non mi lasciano respirare. In quelle pozze blu che mi scrutano leggendo ogni mio pensiero, invadendo tutti i miei spazi.

Lo sento nella mia testa il suo sguardo, in ogni centimetro della mia pelle come a rievocare la sintonia di quando stavamo ballando.

Il nostro intreccio di sguardi e di movimenti perfettamente in sincronia.

Il mio corpo che riconosceva il suo e che si affidava completamente a lui.

"Vi invito a prendervi un attimo perché la persona che avete di fronte adesso, è proprio quella di cui probabilmente avrete più bisogno in questo momento della vostra vita"

Ho bisogno di Damon?

Il signore di prima prende parola al microfono interrompendo il glaciale silenzio che si era creato.

Damon non guarda da nessuna parte se non il mio viso e il mio corpo.
Come a imprimersi il ricordo nella mente.

Tiene ancora in mano la sua maschera bianca, proprio come il mio abito.

Sembra che anche in questo il destino stia giocando con noi.

Rifletto un momento e mi accorgo dell'assurdo gioco che Violet ha pianificato.

Dopo la ammazzo, giuro. Altro che maschera nera.

A pochi centimetri dal suo corpo osservo il suo viso dai lineamenti perfetti e il suo solito ciuffo ribelle che gli cade sulla fronte.

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