33. Più Forte Di Tutto

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Pov's Caroline

Sono passati due giorni da quando mi sono svegliata. Mi sento ancora debole, non riesco a fare lunghi tragitti da sola perché rischio sempre di svenire o di avere forti capogiri.

Ma almeno non sento più tutto quel dolore alla testa come prima.
Il dottore ha richiesto  la mia permanenza in ospedale per altri 2 giorni. Vuole accertarsi a tutti gli effetti che io recuperi le forze al 100%. Ha fatto venire anche lo psicoterapeuta per valutare la mia attuale situazione.

John e mamma ovviamente erano più che d'accordo. Passano gran parte della giornata qua con me, non mi lasciano mai sola.

La mattina viene mamma assieme a John, a pranzo vengono Jennifer e Violet, di pomeriggio viene Dan e la sera c'è sempre Luke a tenermi compagnia e mi aggiorna su tutto ciò che c'è da sapere.

Dan mi ha raccontato che la sua amata Felicity non è altro che una Piers, la sorella di Damon e dei ragazzi. L'ha scoperto quando sono scomparsa, il giorno dopo il loro appuntamento. Luke poi si è messo a prenderlo in giro per almeno mezz'ora.

"Voglio vedere come lo dici alla signora Elizabeth che ti piace sua figlia o anche solo ai suoi fratelli"

"Mi cago sotto anche da solo, non ho bisogno dell'incoraggiamento, giuro"

Questi sono stati i loro battibecchi che mi hanno fatta distrarre dal pensiero fisso di Damon per qualche minuto.
Devo ammettere però che non me lo sarei mai aspettata.

Proprio quella ragazza che ci ha aiutati è la sorella di Damon?

Poi è venuta a trovarmi anche Laura, mi ha raccontato che i ragazzi hanno sentito molto la mia mancanza e che la casa non è più la stessa senza di me. Nonostante qui in ospedale mi diano sempre da mangiare, Laura è convinta che mi facciano fare la dieta. Perciò porta sempre mille cose da casa.

Inoltre l'altro giorno sono venuti a trovarmi a turno tutta la famiglia di Damon.

A dire il vero mi sono sentita parecchio in colpa a vederli così distrutti e affranti, tutto il contrario dei miei. Erano con gli occhi spenti e senza speranze, del tutto demoralizzati.

D'altronde lo sarei anch'io, forse è per questo che Luke mi impedisce di fargli visita adesso.

I Piers sono entrati a piccoli gruppi perché l'infermiera non voleva entrassero tutti assieme.
Prima la signora e il signore Piers, assieme a Marcus.

"Siamo contenti che tu ti sia risvegliata Caroline, siamo passati a salutarti prima di salire da Damon"

Il signore Piers mi porge un mazzo di fiori rosa.

"Io... V-vi ringrazio, non so che dire in realtà. Mi dispiace tanto"

"Cosa hanno fatto a Damon esattamente per ridurlo così?" la voce fredda della signora Elizabeth mi porta ad abbassare lo sguardo intimorita.

La risposta è semplice: l'hanno ridotto così per colpa mia.

Ma non riesco a dirlo, non riesco a guardarla negli occhi e dire la verità.
Gli occhi affranti di una madre, come posso sostenerli?

Notando il mio silenzio e la mia difficoltà nel dire qualcosa, Marcus prende parola.

"Mamma, si è appena risvegliata. Non è il momento giusto, andiamo dai" Marcus la prende per la mano e la porta fuori dalla  stanza.

"Ti chiedo scusa da parte sua, è solo che anche noi avremmo voluti vederlo sveglio come te adesso è gioire come hanno gioito le persone a te vicine..."

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