46-Piano A

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Pov's Luke

Penso che Damon sia ufficialmente impazzito.

Siamo chiusi nello sgabuzzino a interrogare l'uomo che stava per rapire Caroline da tipo 3 ore.
E ancora non ci ha rivelato nulla.

Abbiamo provato con le buone, almeno io ho provato con le buone.
Damon è passato direttamente alle minacce e ai pugni.

Ma anche con quelle non sta funzionando.

"Damon fermati, è svenuto"

È privo di sensi dopo che Damon lo ha colpito per l'ennesima volta alla testa.

"E che cavolo, sono più le volte in cui sviene" si lamenta pulendosi le mani con uno straccio.

"Ci credo, non lo stiamo nutrendo da ieri e continui a colpirlo a ogni domanda a cui non risponde.
Ossia sempre visto che non apre bocca" gli ricordo.

"Non sarà per molto, J sarà qua a momenti e avrà informazioni sulla vita privata di questo gentiluomo"

"E cosa vorresti fare con queste informazioni?"chiedo spaventato.

Damon non ha limiti, è spaventoso.

Il modo in cui sfoga tutta la sua rabbia con quella violenza... Non è affatto normale.

Sapevo fosse un tantino violento, ma non così tanto.

Qualcuno bussa alla porta e Damon subito sorride.

"Damon sono J"

"Lo scoprirai adesso" mi risponde prima di aprire la porta e fare entrare il suo amico.

J porge a Damon dei fogli che lo fanno sorridere in un modo a dir poco inquietante e spaventoso.

"Frederick Tomson, è questo il tuo nome" dice Damon ad alta voce mentre si avvicina all'uomo legato.

Quest'ultimo guarda Damon senza far trapelare alcuna emozione.

"Non penso sia lui" commento.

"Beh, direi che possiamo chiederlo direttamente alla piccola Iris"

La reazione dell'uomo al nome Iris porta Damon ad avere tutte le sue risposte in meno di qualche minuto.

"Non conosco l'identità di quelli che mi hanno ordinato di rapire Natalia.
Io sono solo una pedina del loro gioco, non sono io a comunicare con loro ma sono loro che comunicano con me.
Se prendete me, loro troveranno qualcun altro che la rapisca. Non si fermeranno.
Ora ti prego lascia stare mia figlia"

"Perché la vogliono rapire?" chiede Damon.

"Io... Non ne ho idea. Non mi rivelano i loro dettagli-"

"Chiederò a Iris, a quest'ora è a casa. Giusto?" sorride Damon.

"Te lo giuro. Non ne ho idea.
Mi hanno solo ordinato di prenderla e portarla in un posto che mi avrebbero comunicato più avanti"

"Come te lo volevano dire?
Hai il loro contatto?" chiedo.

"C'è questo numero di telefono a cui avrei dovuto scrivere. Ma non ne ho più avuto l'occasione" spiega.

"Dicci quel numero" ordina Damon.

Esita qualche secondo in preda alla paura. Si vede che sta lottando contro se stesso per dirci tutte queste informazioni. Di sicuro non aveva messo in conto tutto ciò.

Non aveva pensato a un Damon che avrebbe scavato in ogni angolo della sua vita per trovare delle debolezze con cui ricattarlo.

"Grazie per la spontanea collaborazione" sorride Damon dopo aver trascritto il numero su un foglietto e averlo passato a J.

Healing LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora