CAPITOLO 2

1K 46 93
                                    

(t/n)'s pov

Ti risvegli zuppa d'acqua gelida, ti domandi dove ti trovi. Le pareti sono formate da piastrelle bianche mischiate ad altre rosa, vedi di fronte a te tre lavandini con dietro degli specchi del medesimo numero.
Sei nel bagno della scuola, l'unica cosa da capire è come e perché sei finita lì.

Cerchi di rialzarti ma qualcuno ti rispinge a terra con forza.

Sanguini dal naso, guardi in alto, sono un ragazzo e una ragazza della tua classe, Cristine e Gabriel.

cristine: rimani a terra puttana, la prossima volta voglio che me lo chiedi implorando di poterti rialzare.

Ti tira un calcio in pancia, sputi un grumo di sangue, ritiri le gambe verso lo stomaco per non farti far altro male.

cristine: è inutile che ti copri, tra poco soffrirai molto di più.

Alzi lo sguardo, Cristine tira fuori il cellulare e Gabriel, rimasto in silenzio fino a quel momento, caccia un ghigno animalesco dicendo: "non preoccuparti farò pianissimo" slacciandosi i pantaloni.

Capisci subito cosa vuole fare e cerchi di rialzarti il più in fretta possibile per scappare da ciò che sta per accadere.
Il ragazzo ti blocca.
gabriel: nono signorina ora rimani qui, così impari a non eseguire gli ordini di Cristine.

Flashback
Cristine's pov

Ero fuori la scuola con Gabriel e Melanie, ogni giorno prima di entrare fumavo una canna con loro dentro al parchetto che affianca l'istituto.

Ora vi spiego la mia situazione sociale in questo schifo di struttura. Io sono il Boss, colei che le leggi se le crea da sola, non mi preoccupo nemmeno che gli insegnanti mi facciano la ramanzina, mio padre è straricco, una mazzetta di soldi a ognuno che ha da ridire. Quindi, senza i professori o la preside a scassare i maroni posso trattare male chiunque io voglia. sono, sì, una specie di principessa, o anche meglio la REGINA.

Comunque, fatto sta che, avevo appena fatto l'ultimo tiro e vedo quella troietta di (t/n) passarmi davanti con lo sguardo basso, Dio quanto mi dava sui nervi quella stronzetta. Non parlava mai con nessuno, il suo silenzio sembra più per dire "sono talmente migliore di tutti che questi non meritano la mia parola". Era il momento di fargliela pagare a quella smorfiosetta.

io: ehyyyy, (t/n)!!!! Forza vieni qui.
La piccoletta si avvicina.
io: stronzetta come ti va la vita. Avanti siediti.
(t/n): ehm...io...uhm..dovrei andare..
io: forza vieni qui.

Le prendo un braccio e la strattono verso di me, premendo la canna ancora accesa sulla sua spalla.
Urla di dolore mentre la sua carne si brucia arrivando quasi al muscolo.
Poi succede qualcosa, qualcosa di inaspettato. In preda al panico, prende la sigaretta di marijuana dalla mia mano e me la butta in faccia.

Per la sorpresa le lascio il braccio e lei scappa il più veloce possibile verso l'entrata.
Me la pagherà. Me la pagherà cara quella stronza.

Fine flashback
(t/n)'s pov

Cerchi di liberarti dalla stretta del biondino, ma lui ti blocca le gambe e le braccia.
Si abbassa le mutande e tu chiudi gli occhi per non vedere il suo membro. Ti inizia a sbottonare i pantaloni tenendoti le mani sopra la testa. Urli ma nessuno arriva in soccorso.
L'unica cosa che ti rimane è pregare.

Ma ecco che qualcosa accade.
Cristine si accascia a terra prendendosi la testa fra le mani in preda ad un'agonia che sembra innaturale.

Qualche secondo dopo anche il ragazzo si accascia a terra urlando e piangendo.
I due all'unisono alzano la testa, gli occhi iniettati di sangue scoppiano e spruzzano sangue dappertutto. Il sangue non si ferma, qualcosa sembra possederli; si alzano entrambi da terra di circa un metro. Le loro cavità oculari ora sono piene di una qualche sostanza bianca (non capite maleeee). Infine tutte le articolazioni si rompono lasciando i corpi inermi in terra, fermi in posizioni impossibili.

Terrorizzata non sai cosa fare, un conato ti trapassa il corpo, vomiti vicino a te.
Non ce la fai, inizi a piangere, cosa dovresti fare?
Ti alzi, esci dal bagno ancora con il sangue di quei due sui tuoi vestiti e in faccia.
Corri fuori dalla struttura, cosa puoi fare? Penserebbero che sei stata tu.

Ma ora? Dove nascondersi?
A casa mamma non c'è, i tuoi fratelli sonoa casa visto che è sabato.
Bene, li prenderai e scapperai con loro.
Prima nel bosco, poi ti inventerai qualcosa.

Ti incammini per strade secondarie, tutto a un tratto senti le sirene della polizia in vicinanza. Affretti il passo coprendo le chiazze di sangue sul tuo corpo per non attirare attenzione. Arrivi a casa, nessun rumore o movimento, che strano, i tuoi fratellini solitamente amano giocare per casa quando la mamma va dalla zia.

Prendi le chiavi e apri, e per poco non rimetti di nuovo. Sangue, sangue ovunque.

Ti accasci a terra e svieni.

Angolo di una mongola

Spero che la storia inizi a prendere piede
come si deve.
Buona serata❤

 "Vivi E Uccidi"/Jeff The Killer X Reader/❤ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora