CAPITOLO 3

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(t/n)'s pov

Sangue, sangue ovunque.
I tuoi fratelli sono impiccati al lampadario nel bel mezzo del salotto.
Le loro viscere sono state tirate fuori e fatte ingoiare di nuovo, i loro corpicini pieni di tagli, ustioni e frustate.

Non riesci a respirare bene, senti qualcosa che ti stringe il cuore e non lo lascia battere, la tua razionalità è andata a farsi fottere.

Ti rialzi, senza segni del fatto che hai pianto o ti sei disperata.
Sali le scale e arrivi al piano di sopra, entri nella camera di tua madre e la trovi sul letto con un buco alla tempia e una pistola in mano.

Un brivido ti passa per la spina dorsale.
Un ghigno si disegna sul tuo viso, e ridi. Una risata insana e immorale.
Eppure ti dispiace per la morte dei tuoi parenti, ma ridi, ridi sguaiatamente alla vista dei loro corpi morti.

Ti avvicini al letto, prendi la pistola dalla mano della tua defunta madre e le sussurri all'orecchio: "sai che c'è, mamma? Mi prenderò una pausa".

Ti rialzi, felice di averle detto ciò che volevi dirle da tanto tempo.
Controlli quanti proiettili rimangono nella pistola, solo 3.
Cerchi altri proiettili nel comodino affianco alla finestra, trovati!

Basteranno per una fuga. Il tuo sguardo si rivolge fuori dalla finestra, qualcuno ti sta osservando.
Il bosco poco distante è buio e gelido come sempre, ma qualcosa cattura la tua attenzione. Un uomo fermo in mezzo agli alberi è rivolto verso la tua posizione.

"Inquietante" pensi, per poi uscire dalla camera ed entrare nella tua.

I vestiti sono ancora sporchi e bisogna sbarazzarsene, altrimenti potrebbero pensare sia stata tu ad ammazzare tutta questa gente. Ma in fondo lo avresti voluto fare, pensi.
Ti blocchi di scatto, cosa stai dicendo? Non volevi certo uccidere la tua famiglia e quei ragazzi?! Ti guardi allo specchio, non sei più tu, non si vede ma lo percepisci.

Nel riflesso della stanza però,  vedi un particolare: c'è qualcuno sotto il letto...
Analizzi la situazione: "mia mamma ha ucciso i miei fratelli, si è suicidata e sotto al mio letto si nasconde chissà chi, bene!!".

Sai di essere in pericolo, non hai molta manualità con la pistola e la persona sotto il letto potrebbe accorgersene dopo il primo sparo.

Cerchi di far finta di niente, magari con la paura di essere scoperto, l'essere rimarrà là sotto fin quando non te ne andrai.

Apri l'armadio, prendi una maglietta nera, una felpa e una gonna del medesimo colore .

Ti abbassi per prendere gli stivaletti, ma qualcosa si muove nel riflesso dello specchio. Ti immobilizzi. Guardi con la punta dell'occhio dietro di te. Nessuno.

Allacci in fretta gli stivaletti e prendi un panno umido per toglierti il sangue che quella mattina ti era schizzato in faccia.
Raccogli i capelli in una coda di cavallo alta, lasciando due ciocche laterali che scendono affiancando il tuo viso.

(Io sinceramente non mi sono ispirata a questo, ho pensato a un bell'outfit, il problema è che non ho trovato una foto o disegno che rappresentasse a pieno il personaggio, questa è l'immagine più vicina a quello che volevo far capire :p)

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(Io sinceramente non mi sono ispirata a questo, ho pensato a un bell'outfit, il problema è che non ho trovato una foto o disegno che rappresentasse a pieno il personaggio, questa è l'immagine più vicina a quello che volevo far capire :p)

Corri in cucina, afferri un coltellino svizzero viola e un coltello da cucina con manico nero.

Ora sei pronta. Prendi uno zaino e metti dentro le armi e i soldi presi dalla borsa di tua mamma.
Esci di casa, con la consapevolezza che non potrai più tornarci. Un sorriso sulle tue labbra, e ti lasci indietro la tua vecchia vita.

18.55 di sera

Stasera avevi il picnic con i tuoi amici, quindi ti incontri con loro per poi addentrarvi insieme nel bosco buio e profondo.

Aspetti che tutti vadano avanti, ti avvicini di soppiatto all'ultimo ragazzo della fila; quello ti ha preso in giro durante la prima media, affondi il coltello nella sua schiena tappandogli la bocca e buttandolo a terra.
Gli tagli la gola e strappi le corde vocali.
"Prenditi una pausa".
Lecchi il sangue dal coltello di fronte ai suoi occhi lacrimanti.

Il primo intento era quello di divertirsi perché a 14 anni si fanno cazzate del genere, ma il piano per te era cambiato.

Aspetti che tutti vadano avanti, pian piano ti avvicini al ragazzo davanti a te e affondi il coltello nella sua schiena tappandogli la bocca per non farlo urlare.
Lo fai stendere a terra mentre rigiri la lama nel suo petto.

Estrai l'arma e tagli la sua gola strappando le corde vocali:"prenditi una pausa" sussurri leccando il sangue dal coltello per poi allontanarti in punta di piedi verso la prossima vittima.

5 ragazzi, 5 morti, pensi sia strano che nessuno si è accorto di nulla mentre li spedivi tutti quanti nell'oltretomba.

Cosa sta succedendo? Un rumore di passi in lontananza, lenti, quasi impercettibili.
Si alza un vento, un vento che sibila, urla di bambini spaventati.
Senti la testa girare, cadi a terra, non riesci a respirare, e poi.. un'immagine nella tua testa, un uomo alto senza faccia, e uno più basso con un sorriso che va da un orecchio all'altro.
Stringi il manico del coltello, non capisci più nulla ma non lascerai che ti uccidano senza combattere.

Senti qualcosa picchiettarti sulla spalla, giri di poco la testa, un ragazzo con una felpa bianca ti guarda sadicamente.
Alzi lo sguardo, l'uomo senza faccia.
Ricevi un colpo in testa, probabilmente dal ragazzo corvino.
L'ultima cosa che ricordi è un sorriso  sfigurato.

Angolo di una mongola

Come vi sembra stia andando il racconto?
Buona vigilia di Natale❤🙃

 "Vivi E Uccidi"/Jeff The Killer X Reader/❤ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora