XIV

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Ti amo.
Due parole, un significato, tanto, tanto sentimento.
Ti amo così tanto, che semplicemente dirlo non mi soddisfa. Mi sembra davvero troppo poco. Tali parole non racchiudono l'immensità dell'amore che provo per te.
E sai, non è solo perché sei una bellissima ragazza, talmente bella che non posso fare a meno di essere geloso di te, e di provare rabbia ogni qual volta un ragazzo passandoti accanto ti guarda dalla testa ai piedi.
E so anche che, nella tua piccola testolina, in quel momento ci saranno mille pensieri negativi, sul motivo per cui le persone ti osservano, ma per quanto io provi a convincerti che lo fanno solo perché ammirano la cosa più bella dell'universo, tu più ti accingi a negare l'evidenza.
Sei proprio una testarda sai?
Sempre con la testa tra le nuvole e mai con i piedi per terra, capace di emozionarsi semplicemente guardando un tramonto o un prato ricoperto di mille fiori colorati.
Ognuno diverso dall'altro e ognuno così speciale e raro, proprio come te.
E anche se non lo ammetterai mai, io non smetterò di ripetertelo, che sei la persona più bella che io abbia mai incontrato e non te ne rendi conto.
Vorrei solo che tu guardassi te stessa con un po' di giudizio in meno, non rincorrere la perfezione, ci sta a volte sbagliare e deludere se stessi o le persone a cui tieni.
Ma la cosa che conta più di tutte è che tu sappia quanto vali, per non cadere davanti agli ostacoli della vita, hai la forza per farlo.
Ti ho vista sai, quando con quegli occhioni così puri e trasparenti, scruti le persone per capire cosa pensano di te.

Ti spaventa così tanto il giudizio delle persone?

Perché pensi sempre di avere qualcosa di sbagliato, qualcosa che non va?

Chi è che te l'ha detto?

Come ha potuto anche solo fartelo pensare?

Ho visto dentro te la delusione in seguito ad un rifiuto o ad un gesto sbagliato nei tuoi confronti.
Il tuo viso pervaso da mille emozioni, mille pensieri contrastanti.
I tuoi occhi di colpo cambiavano colore, divenendo più spenti, più bui.

So che però non hanno mai consumato la loro luce.

Perché attimi dopo si riempivano di nuovo di gioia, una gioia pura, incontaminata, inspiegabile allo stesso tempo.

E il tuo sorriso tornava ad illuminare quei banchi di scuola così vuoti, così privi di sogni e allegria.

Non sai cosa darei per entrare nel tuo piccolo mondo, che alla fine così piccolo non è.
Perché per me, tu vali più di chiunque altro, più di qualsiasi altra cosa, vali più di una serata spesa tra amici, più dell'affetto di una famiglia, più di tutto.
Perché sei così speciale, che il tuo valore non ha eguali.

Solo l'arte ti assomiglia; ricordo il giorno in cui portasti a scuola i tuoi dipinti, così felice di mostrarli all'insegnante.

Ed io che in disparte li guardavo per capirti meglio, anche se non vedevo molto, ho potuto notare esattamente la tua personalità racchiusa in quei fogli.

Ed è quando ti sei seduta al tuo posto e sei rimasta a fissarli sorridente, che ho pensato "l'arte non ha bisogno di essere bella, ma di farti provare emozioni. Più ti guardo e più mi emoziono...

Ma dovresti sapere che l'arte non guarda l'arte."



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