QUALCOSA NON VA (Cap.11)

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ATTENZIONE: I SEGUENTI CAPITOLI CONTENGONO SCENE DI VIOLENZA. SI SCONSIGLIA LA LETTURA AI PIÙ SENSIBILI.

PIETRO'S POV

Sono sotto casa ad aspettare questa Marika. Guardo l'ora dal cellulare: 23:42. E poi lei mi diceva di essere in orario?

Ad un tratto vedo una ragazza venire verso di me, ma non è sola; con lei c'è un uomo alto e muscoloso, indossa t-shirt, scarpe e pantaloni neri. Che allegria!  La ragazza è poco più alta di me, indossa una gonna stretta nera, una camicia bianca infilata nella gonna, leggermente sbottonata, e dei tacchi abbastanza alti ed eleganti. Ha i capelli lunghi e lisci che le scendono delicatamente sulle spalle. Sembra una di quelle classiche donne che lavorano ai piani alti. È anche molto carina.

Si dirige a passo svelto verso di me, camminando come se fosse su una passerella.

<Bravo nano sei puntuale> si ferma davanti a me.

<Ti ho già detto di non chiamarmi nano. Cosa vuoi?> chiedo nervoso.

<Ehm fammi pensare... te> dice per poi ordinare a quell'armadio di prendermi, facendogli segno con il capo.

<Cosa? No fermo, non toccarmi tu> cerco di liberarmi dalla sua forte presa.

<Come sei noioso nano> dice con aria scocciata <prosegui> ordina poi all'uomo, che la guarda e le fa cenno con la testa.

Il tipo si gira di nuovo verso di me e mi tira un pugno in pieno viso, facendomi cadere a terra e facendomi perdere il cellulare che tenevo ancora in mano.

Provo a rialzarmi con fatica, ma sento un pugno colpirmi lo stomaco. Sono a terra senza forze; noto del sangue a terra e mi tocco il naso e le labbra... il sangue proviene da lì.

Cerco di rialzarmi ma vengo incapucciato e legato con le mani dietro la schiena.

<Non ti arrendi facilmente eh nano? Il capo non ne sarà felice> dice Marika inchiodando il suo tacco nelle mie costole. Caccio un gemito di dolore, e poco dopo mi ritrovo con la bocca legata con un panno, da sopra il cappuccio.

<Dai andiamo David> sento i tacchi di Marika allontanarsi.

Credo se ne stiano andando, ma poco dopo sento prendermi dal braccio. Vengo tirato su e portato in macchina.

<Sai nano, forse è meglio se non senti cosa abbiamo da dire> dice Marika, ma non capisco cosa voglia dire.

Tutti i miei dubbi svaniscono quando sento un ago entrarmi nel collo. Mi dimeno, ma ormai sento la sostanza entrare nel mio corpo. 

<Perfetto. Buonanotte fiorellino> sento dirle, per poi cadere in un sonno profondo.


GIORGIO'S POV

Siamo arrivati a casa. Mio padre si mette davanti la TV a guardare il match di pugilato, mia madre va a mettersi il pigiama, io mi dirigo in camera mia, chiudendo la porta.

Mi tolgo i vestiti, e indosso dei pantaloncini, rimanendo a petto nudo. Prendo il cellulare, lo accendo e stranamente non trovo alcun messaggio. Decido così di scrivergli per primo.

Entro nella sua chat: ultimo accesso 23:36.

Gli scrivo un semplice "Hey" e aspetto una sua risposta; nel frattempo accendo il computer e vado su Youtube a controllare quante visualizzazioni e like ha ricevuto il video di oggi.

È mezzanotte e un quarto, e da Pietro non ho ancora ricevuto nessun messaggio. Decido di chiamarlo.

Il telefono squilla ma nessuna risposta. Richiamo, ma nulla. Sto iniziando a preoccuparmi, ma mi tranquillizza il fatto che i suoi genitori siano in casa. Almeno se ha avuto un attacco di panico, c'è qualcuno con lui.

Due amici non solo amici 2 || MurrytekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora