C'È QUALCUNO IN CASA (Cap.19)

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PIETRO'S POV

Giorgio e gli altri sono usciti da mezz'ora ormai. Sono ancora seduto sul divano e non ne posso più. Giovanni e Luca sono in cucina a preparare la cena.

<Giampy cosa vuoi da mangiare per cena?> chiede Giovanni avvicinandosi a me.

<Non ho fame Giova, ma grazie> rispondo cercando di alzarmi ma con scarsi risultati.

<Dai Giampy devi mangiare. Non farmi arrabbiare come l'ultima volta>

<Mi aiuti ad alzarmi per favore?> chiedo cambiando discorso.

<Solo se mi prometti che mangerai qualcosa> mi ricatta.

<E va bene> dico seccato.

<Bravo!> esulta venendo verso di me.

<Sei più testardo di me a volte> dico mentre mi prende dal braccio e mi fa alzare.

<Con me...> dice ma lo interrompo.

<Ahi ahi fai piano> lo blocco per il troppo dolore.

<Scusa> allenta la presa <Con me non puoi averla vinta. Persino Andrea si è arreso> mi spiega portandomi in cucina.

Luca avvicina la sedia a me e mentre Giovanni sta per mettermi giù lo blocco <No Giova, voglio stare in piedi. Non ne posso più di stare seduto>

<Va bene. Però appoggiati da qualche parte> lascia la presa facendomi appoggiare al piano della cucina.

<Ecco a te> dice poi Luca porgendomi un pezzo di nigiri, portandomelo alla bocca. Mi era mancato mangiare sushi, e mangiare in generale.

<Da quanto non mangiavi?> chiede Luca.

<Un giorno credo> rispondo con la bocca piena, facendoli ridere.

Torna il silenzio e inizio a pensare a Giorgio. Chissà se gli ha già dato i soldi. Perché non sono ancora tornati? E se gli avessero fatto del male? O teso una trappola? Voglio Giorgio qui con me.

<Giampy!> Giovanni mi riporta alla realtà, prendendomi il viso tra le mani.

<Eh?>

<Mio dio Giampiero, mi hai fatto spaventare> si porta una mano sul cuore sospirando <Si può sapere perché non rispondevi?>

<I-io stavo..>

<Shh! State zitti> ci interrompe Luca <Lo sentite? Credo ci sia qualcuno in casa> ci avvisa a bassa voce.

<Giova, stai con Giampiero, io vado a controllare> dice poi prendendo un coltello da cucina.

Giovanni mi attira a sé, tenendomi dai fianchi con un braccio. Con la mano libera mi tocca il petto, sentendomi i battiti. Ho il cuore a mille e ho paura.

<Giampy stai calmo. Non devi agitarti> prende anche lui un coltello e rimane in guarda.

<Giova ho paura>

<Anch'io, ma devo proteggerti e devo rimanere lucido>

<Dov'è Luca?> chiedo sussurrando non vedendolo arrivare.

<Non lo so. E la cosa non mi piace>

Rimaniamo fermi e in silenzio, fino a quando un uomo si para davanti a noi. Oh mio dio! Nonono non può essere lui. 

<Ciao Giampiero! Da quanto tempo> mi saluta con un sorriso malizioso.

Noto Giovanni mettersi davanti a me per proteggermi, puntando il coltello verso l'uomo.

<E tu chi cazzo sei?> chiede poi.

<Sono un vecchio amico di Giampy. Mi chiamo Nicolò> dice porgendogli la mano. Ha davvero una faccia tosta questo ragazzo.

<Non ti avvicinare a lui> lo avvisa <Come cazzo sei entrato poi?> chiede continuando a puntargli il coltello contro.

<Senti bellezza, ti conviene non puntarmelo contro> dice riferendosi al coltello, alzando leggermente la maglia e mostrando la pistola.

<Eri tu che mi hai mandato quel messaggio?> chiedo.

<Vedo che ci sei arrivato>

Nicolò si avvicina a Giovanni, spingendolo contro la cucina con violenza, mi prende poi per i fianchi, avvicinandosi al mio viso. Provo a respingerlo spingendolo dal petto ma è tutto inutile.

<Ci sono andati giù pesanti eh> dice guardando le ferite. Mi accarezza il viso con l'indice; cerco di spostare la testa ma lui continua a tracciare linee immaginarie col dito. Sento il cuore che sta per esplodere. Non voglio che succeda come l'ultima volta.

Giovanni si rialza da terra e si butta contro Nicolò con violenza. Lo spinge, facendolo cadere a terra. Si rialza subito dopo e mentre sta per tirare un pugno a Giovanni, Luca lo afferra dal braccio bloccandolo. 

Inizia uno scontro tra i due, e Giovanni corre verso di me <Vieni, dobbiamo andarcene> mi prende il braccio.

<No> lo fermo <Non lascio Luca da solo>

<Giampiero, lui vuole te, non Luca> mi spiega.

<Non mi importa. Non è giusto che Luca le prenda per colpa mia> dico dirigendomi verso Nicolò. Giovanni prova a fermarmi ma non gli do ascolto. So a cosa vado incontro, e ho molta paura, ma non deve prendersela con i miei amici.

<Che cosa vuoi Nicolò?> chiedo fermando lo scontro.

<Come sei coraggioso piccoletto> si avvicina pericolosamente a me <Voglio te, è ovvio>

<Sono qui. Ma lascia stare i miei amici> ordino.

Vedo Luca rialzarsi da terra e dirigersi verso Nicolò. Quest'ultimo se ne accorge, si gira e gli tira un pugno buttandolo nuovamente a terra,

Lo spingo <Ti ho detto di lasciarli stare> gli urlo.

In risposta ricevo anch'io un pugno sul viso. Vedo Giovanni attaccarlo alle spalle, ma è Nicolò a vincere lo scontro, mettendo k.o. anche Giovanni. Si dirige poi verso di me, facendomi alzare. Mi tappa la bocca con la mano destra.

<Ti conviene non urlare> dice stringendo la presa. Ho la schiena contro il suo petto, e le braccia bloccate dietro con la sua mano libera.

Usciamo di casa, lasciando a terra Giovanni e Luca. Mi fa entrare in macchina, mi lega i polsi con una corda, poi mi tappa la bocca con del nastro isolante.

<Siamo finalmente soli bellezza> dice entrando in macchina e guardandomi con uno sguardo schifosamente perverso.

Accende l'auto e parte, diretto per chissà dove.

<Vedrai che ci divertiremo> sorride sfrecciando per le strade deserte di Palermo.


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Ed ecco a voi un altro capitolo.

Vi ricordo che ho scritto delle one shot sulla murrytek che troverete sul mio profilo.

Ci vediamo domani.

Ciaoo




Due amici non solo amici 2 || MurrytekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora