𝟮𝟵 | È 𝗺𝗼𝗿𝘁𝗮 𝗖𝗮𝗿𝗹𝘆.

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Un disastro.
Il salotto è un completo disastro.

Ci sono le piume dei cuscini ovunque, il divano è stato ribaltato, in modo che sia lo schienale ad essere appoggiato al pavimento, e il vaso che era stato ucciso da Amanda e che poi ho rincollato pezzo per pezzo per due volte è a terra, distrutto per l'ennesima volta.

Non ho idea del perché abbiamo fatto ciò, ma sono piuttosto sicura che i miei neuroni non siano gli unici ad essersi suicidati.

A Connor è venuta l'idea di giocare a Non farlo cadere, un gioco che si è palesemente inventato al momento, che consisteva nel lanciarci a vicenda quell'orribile vaso di mia madre, e cercare di non farlo, per l'appunto, cadere.

Non so per quanto abbiamo giocato, ma ci siamo fermati quando Skyler ha lanciato il vaso a Carly che, al posto di prenderlo con le mani, ha avuto la "brillante" idea di prenderlo di testa come fanno i calciatori con le palle, solo che lei alla fine è caduta a terra, priva di sensi, e il vaso si è rotto.

Siamo tutti in mobili, a fissare il suo corpo sul pavimento, quando io mi risveglio dallo stato di trance e mi avvicino alla mia migliore amica.

La scuoto un po' per le spalle, e vedendo che non apre gli occhi entro nel panico.
«Merda, è morta Carly!» mi giro verso Sky, «Tu l'hai uccisa!»

Lei alza le mani in aria. «Non sono mica stata io a dirle di prendere il vaso con la testa!» esclama.

James prende un respiro profondo. «Okay, niente panico. Possiamo sempre nascondere il cadavere e scappare in Messico, no?»

Connor guarda suo fratello sconcertato. «Non l'hai detto davvero, idiota!» Poi sposta lo sguardo su Carly. «Mi piaceva come ragazza. Era fantastica» mormora.

«Io piaccio a tutti» dice Carly.
Sussultiamo tutti per lo spavento, e poi la guardiamo sconcertata.
«Piaciuto lo scherzetto?» chiede, con un sorriso in faccia.

Raccolgo un cuscino dal pavimento e glielo lancio in faccia. «Fottiti, stronza! Ed io che ti avevo pure offerto una pizza.»

Carly mi guarda stralunata. «Ma offerta cosa che me la sono pagata io» ribatte.

La guardo male. «Beh, ci mancherebbe. Io ti ho ospitata per la notte.»

«Ma sei stata tu ad invitarmi.»

La ignoro e mi guardo in giro. «Ora mi aiutate a pulire» ordino.

Skyler, Connor e Carly si mettono di fretta le scarpe e, dopo aver preso le loro cose, scappano letteralmente di casa.

Ma cosa...?
Che amici di merda.
La prossima volta il quadro deve cadere in testa a loro, non per terra.
Il karma li raggiungerà.

Mi giro verso James, che è rimasto scioccato quanto me.
Gli punto l'indice contro. «Se non mi aiuti ti investo.»

Inarca un sopracciglio. «Hai la macchina?»

«No, ma posso rubarne una» ribatto.
«Allora? Mi aiuterai?»

Sospira sconsolato, sapendo di non avere altre scelte se vuole continuare a vivere.
«Sì, ti aiuterò.»

Sospiro di sollievo. «Bene.»
Sorrido.

⸻ ❝ ❞ ⸻

«Questo film non lo vediamo. Non mi piace» dico.

«L'hai detto anche dei diciassette film precedenti che ti ho proposto» ribatte James.

Alzo gli occhi al cielo. «Non è colpa mia se hai dei gusti i merda.»

Lui mi guarda male. «Di chi è l'account Netflix?»

«Di chi è il computer?»

Mi guarda compiaciuto. «Touché.»

«Salute» rispondo convinta.

James mi guarda confuso. «Perché mi hai detto "salute"?»

«Forse perché hai starnutito?» rispondo, ovvia.

«Ma io non ho starnutito.»

Ora sono io ad essere confusa. «E allora cos'era quel verso?»

«Intendi "touché"?»

«Salute» dico d'istinto.

James trattiene a stento una risata.
«È una parola francese, idiota.»

Alzo un sopracciglio. «Ho la faccia di una che sa il francese?»

Lui mi guarda per qualche secondo, inclinando la testa di lato.
«No, hai più la faccia di una che non sa scegliere che film guardare, perché non le va bene niente.»

Prendo un cuscino e glielo tiro in faccia.
«Ripeto: sei tu che hai dei gusti di merda.»

Sbuffa. «Ribatto: questo non è vero!»

Alzo gli occhi al cielo. «Se lo dici tu.»

Mi guarda male. «Facciamo così», inizia, «tu ti ripeti l'alfabeto nella tua testa, ad un certo punto ti dico "stop" e l'ultima lettera che hai pensato la scriviamo su Netflix, e il primo film che esce lo guardiamo.»

Apro la bocca per dire che probabilmente finiremo per guardarci un film che farà cagare entrambi, ma lui mi precede.

«E se il film farà schifo sarà solo colpa tua. Ora inizia a ripeterti mentalmente l'alfabeto.»

Decido di non ribattere, perché altrimenti non guarderemo più quel film, e faccio come mi ha detto.

«Stop!» esclama ad un certo punto. «Quale lettera?»

Dato che non mi ricordo l'ultima lettera, la sparo totalmente a caso. «C.»

Penso che lui sappia che non sia vero, dato che mi guarda in modo strano, ma non replica e scrive la lettera.
Il primo film che esce è Cinquanta sfumature di grigio.

Oddio.
Sarà uno dei pomeriggi più imbarazzanti della mia vita.
Fantastico.

James lo fa partire, e si gira verso di me con un sopracciglio alzato, come a voler dire vedi, è tutta colpa tua.

Ma non è mica colpa mia se tutti i film che ha proposto erano degli horror e io ho il coraggio di un gattino di fronte all'acqua.
Ho provato a dirgli di mettere un film d'azione, ma era irremovibile sulla sua idea, quindi per ripicca alla fine di questo film gli proporrò di vedere anche i due sequel.

Fanculo l'imbarazzo.
Se l'è cercato.

Il film è iniziato da un po', ma non ci ho prestato molta attenzione.
Stavo ripensando al primo film che abbiamo visto insieme, dove c'era una suora che avrei giurato fosse la sua gemella, e c'è una domanda che mi tormenta.

Mi giro verso di lui, più seria che mai.
«James» lo richiamo.

Lui distoglie lo sguardo dallo schermo. «Mh?»

«Ma se una suora va dal parrucchiere, va a farsi fare la messa in piega?»
Dopo aver posto la domanda scoppio a ridere.

«Tu sei pazza» dice, ma poi scoppia a ridere anche lui.

Eh, siamo pazzi in due.

Mai andare dal tatuatore se la sfiga ti perseguitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora