𝟯𝟰 | 𝗦𝗮𝗿à 𝘂𝗻 𝗱𝗶𝘀𝗮𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗰𝗶𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲.

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𝙋𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙛𝙚𝙨𝙩𝙖...
Papà è al lavoro e non sospetta niente, io e mamma gli abbiamo già fatto gli auguri e dato dei falsi regali, perché quelli veri glieli daremo alla festa.

Mamma ha già iniziato a fare la torta, e più tardi verrà Julie ad aiutarla per decorarla, dato che ha deciso di farla su due piani, visto il numero di persone che ci saranno alla festa.

Io ho già fatto rifornimento di alcol insieme a mio cugino, che mi ha aiutato e poi è tornato a casa a dormire, dicendo che così sarà carico per i balli.
Abbiamo casse di birra, vino per rimanere un attimo brilli all'inizio e non essere subito ubriachi, bottiglie di Vodka e di Rum.
Poi di sicuro i nonni porteranno altro vino e altra birra, quindi siamo apposto.

Entro in cucina dove scivolo su della farina e cado per terra.
Mia mamma si affaccia oltre il tavolo e, vedendomi a terra ricoperta di farina mentre mi massaggio una chiappa, scoppia a ridere.
«Figlia mia, spero tanto che il prossimo bambino non sia come te.»

Mi rialzo in piedi, pulendomi i pantaloncini. «Grazie tante, mamma. Ti auguro tante notti insonnie.»

«Stronza.»

«Come te.» Mi avvicino al tavolo. «Ti serve una mano?»

«No, manca solo la torta e tu devi starne lontana. Niente deve andare a fuoco, intesi?»

Annuisco e faccio un passo indietro, spaventata dalla sua faccia.
Faccio per andarmene dalla cucina quando mia madre mi richiama.
«Scrivi ad uno dei figli di Julie, devi dire che devono portare un cambio per domani e che dormiranno qua, dato che saranno ubriachi.»

Annuisco e vado in camera mia a recuperare il cellulare.

Brianna: James, rimanete qua a
dormire. Tutti quanti. Compresi
i tuoi genitori. Sicuro sarete ubriachi
e non credo che Aisha abbia la patente.

James: Inizio seriamente a
essere spaventato dalla tua famiglia.

Brianna: Non devi. Non hai
ancora visto niente.

James: Ah, beh, ora sto meglio.

Brianna: Non è che potete venire
insieme a vostra mamma? Così
mi aiutate a preparare il tutto.

James: Va bene.

James: Gli altri due non possono,
vengo solo io.

Brianna: Okay. Però sbrigati
prima che mia mamma mi
faccia fuori in un impeto di
rabbia.

James: Saranno gli ormoni.

Brianna: Non iniziare pure
tu. Ci pensa già mia madre a
dare la colpa agli ormoni per
ogni cosa.

James: Sto attivando.

Mentre aspetto che Julie e James arrivino, prendo il computer e il cavo per caricarlo e scendo giù.
Prendo un mobiletto stretto e alto e lo metto in un angolo del salotto, vicino ad una presa.
Attacco al cavo e lo collego al computer, che lo appoggio sopra il mobiletto.
Poi stacco le casse dalla televisione e le collego al computer.
Lo accendo e sorrido nel vedere la foto che ho come sfondo.
Siamo io e Jace a scuola, seduti uno accanto all'altro, io che ho la faccia appoggiata alla mano e probabilmente stavo dormendo, e Jace ha le labbra come se dovesse dare un bacio e una ciocca dei miei capelli per fare i baffi.

Apro Spotify e anche la playlist che abbiamo creato proprio per queste "riunioni di famiglia", così che zia Mary, che farà da dj, non inizierà ad aprire cose a caso.

Suonano alla porta e vado ad aprire.

Julie va in cucina e James mi fissa. «Sei sporca di farina.»

Alzo gli occhi al cielo. «Dopo mi farò una doccia veloce e mi cambierò. Ora aiutami ad appendere i festoni che sono troppo bassa, nel frattempo io gonfio i palloncini.»

«Agli ordini capo» dice, e si mette subito all'opera.

Mia madre si affaccia dalla cucina, e quando vede l'angolo dj sgrana gli occhi. «Oddio Brianna! Non abbiamo pensato a chi farà il dj!»

Le sorrido per tranquillizzarla. «Rilassati mamma. Ci ho già pensato io. Lo farà sia Mary, è d'accordo.»

Lei si acciglia. «Ma l'ultima volta...»

La interrompo. «Mamma, si tratta della nostra famiglia, questa festa sarà un disastro a prescindere. Si romperà di sicuro qualcosa, Jace vomiterà in qualche vaso, zia Wendy e zia Sasha litigheranno, zia Mary si vestirà in modo assurdo come se fosse ancora giovane, una delle due nonne rimarrà bloccata con la schiena durante un ballo, l'altra riderà di lei, i nonni saranno ubriachi e uno di loro sverrà, ci farà credere di essere in coma etilico o di aver avuto un infarto, ma alla fine si riprenderà e batterà il cinque all'altro nonno. Io inizierò a cantare canzoni inventate al momento e farò balli imbarazzanti su quel tavolino» dico, indicando il tavolino basso al centro del salotto. «Ma è per questo che ci divertiamo. Perché siamo perfetti a creare disastri.»

Mamma sbatte gli occhi, scioccata. «Che vuole dire che si romperà qualcosa? Che ha fatto tuo padre? E perché tu lo copri sempre?»

Inizio a sudare freddo. «Quale padre? Sono stata portata dalla cicogna io.» Faccio il mio miglio sorriso convincente.

Mia madre mi guarda scettica. «Forse è arrivato il momento, figlia mia. Devi sapere che i bambini non vengono portati dalla cicogna. Ma, vedi, quando un uomo e una donna...»

«Stop!» Grido.

Io sono scandalizzata.
James è scandalizzato.
Julie se la ride.

«So come si fanno i bambini, mamma.»
Indietreggio lentamente e prendo James da un polso. «Noi qui abbiamo finito di preparare, quindi, se non vi dispiace, noi andiamo di sopra.» Trascino James su per le scale.

«Andate a fare bambini?» chiede Julie, ridendo.

James è talmente pallido che ho paura che a momenti possa perdere i sensi.

«No! Andiamo a trovare un modo per disconoscervi come madri. Internet fa miracoli.»

James e io corriamo in camera mia e chiudo la porta a chiave.

Vedo che James è immobile, così schiocco le dita davanti alla sua faccia. «Ci sei?»

«Penso di aver appena subito un trauma» dice.

Corrugo la fronte. «Non sapevi che non era la cicogna a portare i bambini?»

Mi schiocca un'occhiataccia. «Lo sapevo, genio. Ma sono ancora traumatizzato dal discorso che stava per fare tua madre.»

«Se ti scandalizza questo, allora ribadisco che non devi parlare con zia Sasha e zia Wendy. Il discorso di mamma non era niente a confronto con i loro.»

James, se possibile, diventa ancora più bianco.

Mai andare dal tatuatore se la sfiga ti perseguitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora