«Ma Jimin, costruire un ponte sarebbe troppo complicato...» sospira mia madre, «I materiali, la costruzione in sé, la pericolosità dell'acqua... Non ce la faremo mai e soprattutto se le autorità ci scoprissero, verremmo non imprigionati ma uccisi» spiega mia madre.
«Però l'idea di Jimin risolverebbe molti problemi... Permetterebbe a noi due di vederci più spesso e a te e tuo marito di rivedervi» dice Tae guardando in basso grattandosi il mento.
«In fondo da quello che mi ha raccontato papà un tempo i due mondi erano in buoni rapporti no?» dico sperando di trasmettere un poco di speranza, «E immagino che tu e papà non siate l'unica coppia che si è dovuta dividere a causa della guerra...Potremmo creare dei piccoli volantini, inserirli nelle case e vedere chi aderisce o meno all'iniziativa. Li faremo in anonimo, dando luogo proprio al lago» dico spiegando un po' il piano.
«Si, possiamo provare, ma niente cose azzardate voi due, intesi? Ora pensiamo un modo a come diffondere la notizia» dice mamma con tono serio.
«Beh, andremmo di penna e carta. Potrei anche chiedere aiuto a Hobi» propone Taehyung subito.
«Hobi?» chiedo arricciando il naso infastidito.
«Si, il mio migliore amico, gelosone, quello di cui ti ho parlato» sorride accarezzandomi la guancia strizzandola un poco e poi fa un "bup" sul mio naso col dito. «Passiamo da casa sua, ti va? Così te lo faccio conoscere» dice poi.
«Va bene, voi due andate, io inizio a fare un paio di volantini»
Così dopo le parole di mia madre, usciamo dal locale e seguo Taehyung per andare dal suo amico.Mi copro con il cappuccio della felpa e mi stringo al suo braccio, quando sento i primi spiragli di luce sulla pelle e vedo la gente estranea ai miei occhi.
Una volta giunti davanti a casa di Hoseok, Taehyung suona il campanello e poco dopo esce un ragazzo sorridente con i capelli rossastri. Subito mi sembra un tipo apposto.
«Ehi ciao Ta- chi è lu-»
Non riesce nemmeno a finire la frase che Taehyung lo prende per il braccio e lo trascina letteralmente, tenendomi comunque la mano, in un vincolo di una stradina. Si guarda attorno e mi fa segno di togliermi il cappuccio.
«Lui è Jimin. Jimin, Hoseok» dice presentandoci a vicenda frettolosamente.
Hoseok sembra piuttosto sconcertato e sorpreso alla mia presenza, molto probabilmente per il mio aspetto opposto al suo. Io gli sorrido timidamente e poco dopo, lo fa anche lui.
«Hobi, io... Noi, avremo bisogno del tuo aiuto» spiega Taehyung in breve.
Mentre il biondo gli spiega in dettaglio tutta la situazione, Hoseok accetta di recarsi insieme a noi al locale di mia madre e una volta addentrati al posto freddo e tetro, Hoseok si appiccica a Taehyung per il freddo (e forse per la paura).
Mi sento un po' a disagio alla sua presenza, in fondo l'unico Solare che ho visto fino ad ora è sempre stato Taehyung e mio padre.
Entriamo quindi nel locale e vedo mamma sul bancone con accanto una pila di carta bianca e con tante, tante penne di diverso colore, intenta a scrivere.
«Ho avuto modo di sentire anche gli altri Lunari nascosti della zona e sono d'accordo anche loro nel collaborare. Avete trovato gen- oh, ciao» dice alzando lo sguardo dal foglio e notando la presenza nuova. «Saresti?» chiede subito fredda, sulle difensive.
«Salve signora, sono Hoseok, l'amico di Taehyung. Le posso assicurare che di me potete fidarvi. Non farei mai del male a Tae» spiega e mia madre, dopo averlo scrutato un attimo in silenzio tenendo lo sguardo fisso sulla sua figura, capisco che lo accetta perché poi dalla sua figura passa ai fogli ritornando a scrivere.
«Prendete, abbiamo del lavoro da sbrigare» si limita a dire, ignorando le sue parole.
Dal bancone prende un altro pacco di fogli della stessa quantità di quelli posizionati accanto a lei e ci invita a prendere delle penne e a scrivere la medesima frase su tutti i fogli.
Vedendo la quantità di fogli, mi prende un attimo il panico sapendo del tempo e della fatica che ci avremmo messo.
Penso a papà, sperando che non si preoccupi molto per la mia assenza e penso anche a tutte quelle persone che aspettano da anni che qualcuno possa andare incontro al sistema per, come loro, rivedere le persone che non vedono dall'inizio della guerra.
Pensando a questo e al fatto che questo lavoro avrebbe messo in collaborazione tanta gente, forse potremmo aver messo in atto una piccola rivoluzione senza nemmeno rendercene conto e subito si accende della speranza in me e mi metto subito all'opera.
E tutto questo, solo per rivedere le persone che amiamo irraggiungibili più facilmente e il più presto possibile.
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When the moon falls in love with the sun | VMIN
Fanfiction𝐓𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚: « Mi sporgo un po' per vedere chi sia e scorgo un ragazzo bellissimo che si sdraia sul prato per assaporare anche lui la stessa brezza e la stessa luce che prima aveva gustato io. Noto i particolari del ragazzo:...